C’è posta per tech | Intelligenza artificiale. Do you love me?

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Quinto appuntamento con la rubrica che fa luce su tecnologia, data protection, cybersecurity, proprietà intellettuale

Hanno rivoluzionato le azioni quotidiane di milioni di persone, la sanità, l’apprendimento, interi comparti economici. Sono i sistemi che si basano sull’intelligenza artificiale. Cosa è esattamente? E come evolverà il rapporto uomo-macchina?

L’intelligenza artificiale è una scienza  che permette alle macchine di compiere azioni e “ragionamenti” complessi, di imparare dagli errori e di svolgere funzioni fino a oggi esclusive dell’intelligenza umana.

L’I.A. si basa una nuova materia prima:  i dati e su sofisticati algoritmi di machine learning cioè programmi che consentono, date le informazioni, di imparare a fare un compito.

Il ruolo fondamentale è da attribuire a Alan Turing, considerato uno dei padri dell’informatica moderna, il quale nel 1950 nell’articolo intitolato “Computing machinery and intelligence” elaborò il famoso  “test di Turing” secondo il quale una macchina poteva essere considerata intelligente se il suo comportamento fosse considerato indistinguibile da quello di un essere umano.

Dato che oggi se ne parla tanto, si potrebbe pensare che il termine intelligenza artificiale sia nuovo, in realtà è nato poco prima degli anni 60 dal professore di matematica  John McCarthy che ne diede una prima definizione:

Ogni aspetto dell’apprendimento o qualsiasi altra caratteristica dell’intelligenza che può, in linea di principio, essere precisamente descritto e simulato da una macchina.

Da allora sino ad oggi l’I.A. si è diffusa in quasi tutti gli ambiti  ed è divenuta una delle applicazioni più importanti dell’economia dei dati. Infatti, il volume di questi ultimi  nel mondo sta crescendo rapidamente, da 33 zettabyte nel 2018 a 175 zettabyte previsti nel 2025.

ESEMPI DI STRUMENTI BASATI SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE 

Babylon Health, app per la sanità digitale made in UK

Si base su un mix di intelligenza artificiale, video e consultazioni via sms con medici e specialisti.

All’utente basta dire i sintomi e il sistema dell’app li confronta con un database di malattie per offrire indicazioni sulla terapia da seguire. Babylon non solo ricorda al paziente quando deve assumere i medicinali, ma monitora anche il suo stato di salute per verificare se sta migliorando o se è guarito.

La startup sostiene che oltre 250 mila persone sono già state curate dalla sua AI.

 

Italia Longeva software sviluppato in Italia a sostegno dei malati di Alzheimer

Si tratta di  un assistente elettronico che ricorda al malato nelle fasi iniziali della malattia le informazioni essenziali come i nomi dei parenti, le medicine da prendere e come ritrovare la strada di casa.
Il paziente può comunicare col bot direttamente tramite Facebook Messenger. Il chatbot, chiamato Chat Yourself per dare l’idea di parlare col proprio passato, con la propria memoria, riceve direttamente le informazioni dal profilo Facebook dell’utente e dal suo smartphone per dare informazioni vitali 24 ore su 24. Inoltre le notifiche push aiutano il paziente anche senza una sua interazione, ricordandogli appuntamenti e scandendo i ritmi della vita, segnalando l’ora di pranzo e di cena, quando prendere le medicine e quando andare a dormire.

Robot ballerini professionisti

Gli assistenti vocali

Ognuno di noi, nello svolgimento delle proprie attività quotidiane, ha sicuramente avuto a che fare con qualche applicazione associata agli assistenti vocali, solo per citare i più noti: Siri, Google Assistant e Alexa.

Gli algoritmi di questi dispositivi infatti consentono agli assistenti vocali non solo di memorizzare i nostri gusti, le nostre ricerche, le nostre esigenze, ma anche di selezionare le risposte in base a ciò che ci interessa di più, andando a scandagliare i nostri comportamenti, valutando la frequenza delle nostre ricerche, i nostri tempi di attenzione, le nostre variabili rispetto ad atteggiamenti che si ripetono nel tempo.

Deep Nostalgia

Deep Nostalgia fa uso di alcuni modelli per dare vita alle persone raffigurate in vecchie foto. Le foto infatti verranno animate proponendo sequenze prefissate di movimenti e gesti ma sarà possibile rivedere i nostri cari sorridere, ammiccare, muovere gli occhi e girare la testa. Una tecnologia sorprendente che però a molti può sembrare a tratti inquietante o addirittura lugubre.

Proctoring

Il proctoring  consente di controllare il dispositivo dello studente e di acquisire  una serie di informazioni  che permettono all’algoritmo di stabilire se il ragazzo sta copiando oppure no. Proctorio e Respondus sono tra i software più comuni.

in Italia alcuni atenei quali la statale di milano e il politecnico di torino stanno utilizzando  tali sistemi:

Cosi come riporta la guida pubblicata on line dell’Università degli Studi di Milano (leggi), per l’intera durata dell’esame il sistema registra  tutte le seguenti informazioni:

microfono • webcam • l’ambiente in cui si trova fisicamente lo studente • l’identità dello studente • la funzione appunti (se insomma ha utilizzato il copia e incolla)• la posizione del mouse • la dimensione del browser • le schede e le finestre del browser • i movimenti della testa • i movimenti degli occhi • i movimenti della bocca • l’intero schermo • ogni sito web visitato • ogni altra applicazione aperta • il numero di schermi collegati

SCENARI FUTURI E CONSIDERAZIONI

Secondo uno studio di Accenture (leggi), nel 2035 è previsto un raddoppio dei tassi annuali di crescita economica dell’IA, che porterà successivamente un cambiamento nella natura del lavoro e la creazione di una nuova relazione fra macchina e uomo. L’impatto che nei prossimi anni l’intelligenza artificiale avrà sul lavoro umano porterà a un aumento della produttività pari al 40%, e permetterà alle persone di rendere efficiente il proprio tempo.

Se da un lato è chiaro che i vantaggi derivanti dall’intelligenza artificiale potranno ridurre e/o eliminare sprechi, dall’altro lato, è evidente il rischio che possa aumentare  il livello di complessità richiesto all’uomo nella gestione di tali tecnologie, creando in questo modo  un divario tra le aree in questi settori più  “avanzate” e le altre più “arretrate”.

Tuttavia, restare ostili a un’evoluzione che si ritiene oramai inarrestabile, appare uno sforzo vano … Si potrebbe dunque dire che la vera opportunità per l’Umanità è cercare di regolare in maniera non solo etica, ma anche creativa e propositiva tale strumento.

(Valentina Arena e Davide Rapallino)

 

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