Grillo al Circo Massimo: politica, musica e tante provocazioni

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grilloSulle note di “Everybody needs someboby” si è conclusa la festa del Movimento 5 Stelle, iniziata venerdì e terminata oggi domenica 12 ottobre. Sul grande palco installato all’interno del Circo Massimo a Roma, hanno salutato la folla (finalmente oggi possiamo parlare di folla!), i parlamentari intervenuti durante la convention  insieme al leader (pardon, non ci sono leader questo è un movimento orizzontale) Beppe Grillo che, con tutto il fiato che gli restava in gola ha detto “NOI SIAMO GANDHIANI, NON SIAMO COGLIONI!”

Tre giornate all’insegna di incontri, musica, festa, interventi di senatori, deputati, eurodeputati, sindaci che hanno trattato diversi temi: dal Reddito di Cittadinanza agli F35, dal gioco d’azzardo alla giustizia e anticorruzione, dalle Riforme costituzionali alle trattative Stato-Mafia, dalle spese folli della “casta” alle PMI. Mentre, nelle ultime ore di questo pomeriggio, a infervorare gli animi prima del tanto atteso arrivo di Grillo sono stati i giovani deputati Alessandro Di Battista, che ha trattato il tema della politica estera e Luigi di Maio che ha parlato del governo del M5S. E poi, tra centinaia di persone che acclamavano il suo nome, fa ingresso il capo, o meglio, il fondatore del Movimento: “Io vi ho visti in alto dalla gru, sembravate cerchi magici”.

Ma subito Grillo va al cuore del discorso, “il nostro baluardo è il reddito di cittadinanza. Il lavoro non è ancorato al reddito […] la sopravvivenza te la da il reddito e non il lavoro: il 40% ha il reddito di lavoro, il 20%  sono i figli e i nipoti di quelli che lavorano, ma oggi sono i giovani che vanno in  pensione con la pensione dei vecchi. Il vecchio è diventato il valore aggiunto di questa società”.

Rincara ancora il pentastellato: “questi economisti non ne hanno azzeccato una. Non c’è un economista che abbia predetto la crisi del 2008, hanno fato un buco finanziario talmente enorme che per colmarlo devono azzerare il welfare, scuole, sanità, pensione e tutto questo ce lo facciamo portare via da questi quattro rimbambiti”.

Ovviamente l’ironia dilaga sul presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Job act è una legge economica che ha fatto la Germania, non l’abbiamo fatta noi. È l’invenzione per far salire l’occupazione. Ma è una grandissima presa per il c… che non ha funzionato nemmeno in Germania […]  Loro hanno un’economia in nero, mafia, corruzione, evasione fiscale pari a 350 miliardi di euro contro l’Italia che ne ha 320 e vengono a dire a noi quello che dobbiamo fare”.

Conciso, invece, sul da farsi nei prossimi mesi: “da novembre dobbiamo iniziare di nuovo ad essere sul territorio cominciamo a prendere firme per un riforma popolare. Adesso la situazione è cambiata faremo una legge popolare per uscire dall’euro, porteremo 5 milioni di firme in Parlamento così il Parlamento si troverà costretto a discutere perché dentro ci sono 150 parlamentari del M5S”. E si alzano cori di applausi e approvazioni dalla platea. Continua Grillo: “e allora vedremo chi ha bleffato, dovete chiarirlo anche voi agli altri cittadini. Come ho fatto io prima quando mi sono fermato all’autogrill e ho fatto due o tre comizietti”.

Poi, l’ex comico passa al tema della deflazione: “ci dobbiamo riprendere la nostra banca d’Italia. E ora me li immagino ora nei talk show; è venuto prima Mentana dicendo di volere un’interfaccia del Movimento, ma il movimento è orizzontale  non come Renzi che è un leader. Renzi ha perso 400 mila iscritti quest’anno. Abbiamo più iscritti noi del PD”.

E ancora lo slogan che ha risuonato più volte in questi giorni “lui è un leader senza base, noi siamo una base senza leader. È questa la nostra forza!”, urla a perdifiato Grillo.

Conclude con un annuncio ad effetto: “Ho chiesto a tutti i parlamentari di andare martedì a Genova […] e mi vedrete ancora e sarà un grande successo. Io non sono mai stato così sicuro. Ci stiamo riappropriando della nostra anima. In 5 anni abbiamo fatto scomparire il panorama dei partiti e le elezioni le avevamo vinte col 25%. Se ci fosse stato un presidente con un po’ di dignità ci avrebbe fatto formare il governo. Ora andiamo avanti con il reddito di cittadinanza e il referendum per la raccolta firme per uscire dall’euro. Facciamo chiudere il Parlamento e andiamo a governare”.

Come stabilire, dunque, il limite tra la realtà di atomi e la realtà virtuale, soprattutto quando un fenomeno come quello del Movimentoche dopo essere nato sul web ha avuto delle ripercussioni nella realtà politica e sociale?

Non è fantasia quella di cui parliamo, ma di quello che accade nel nostro Paese. Un Paese che ha bisogno di essere ascoltato, e per essere ascoltato necessita di vedersi rappresentato da una classe politica nuova. Probabilmente è questo bisogno di novità che induce molti italiani a preferire la voce irriverente di Beppe grillo e dei suoi giovani seguaci. Ma irriverenza non è sinonimo di confusione, non significa opporsi a tutto e tutti e non significa infiammare gli animi a tutti i costi.

(Anna Piscopo)

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