Amarcord: l’ultima Pistoiese in serie B

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Magari per quella maglia arancione, quasi unica nel panorama italiano e che le aveva fatto dare il soprannome di Olandesina. O magari per il ricordo di quell’unico campionato in serie A (stagione 1980-81), fatto sta che la Pistoiese era e rimane una sorta di particolare monumento in Italia, come la due cavalli nera e bordeaux, o come gli Spaghetti Western.

Era già tornata in serie B, per un anno, la Pistoiese, ma non aveva lasciato grandi tracce. Correva la stagione 1995-96 ed i toscani, allenati dal compianto Roberto Clagluna (signore della panchina) si erano riguadagnati il 25 giugno 1995 dopo un decennio circa la cadetteria grazie alla vittoria nella finale playoff di Bologna ai calci di rigore contro il Fiorenzuola che aveva, peraltro, dominato quasi tutta la partita colpendo pali a raffica. Ma il campionato 95-96 sarà da dimenticare per gli arancioni: ultimo posto e retrocessione quasi annunciata già a metà torneo, poco da segnalare se non un paio di risultati prestigiosi come i successi di inizio stagione contro Verona e Reggiana, poi promosse entrambe in serie A. Seguiranno un paio d’anni senza acuti, poi l’inattesa seconda promozione al termine del campionato 1998-99, sempre ai playoff e sempre contro una possibile debuttante, stavolta il Lumezzane, piegato 2-1 nella finale di Cremona che ha però un brutto epilogo: il portiere dei lombardi, Borghetto, viene colpito da un petardo lanciato dalla curva toscana, episodio che metterà a rischio la promozione della Pistoiese che se la caverà, però, con 4 punti di penalizzazione da scontare nel successivo campionato.

Il 99-2000 si trasformerà, così, nel torneo dell’impresa a Pistoia: gli arancioni, condotti in panchina da Andrea Agostinelli, acciuffano un’insperata salvezza al termine di un campionato sofferto e in cui pochi credevano alla felice conclusione, raggiunta dopo uno spareggio mozzafiato contro il Cesena. La Pistoiese batte in casa all’andata i romagnoli per 3-1, nel ritorno al Manuzzi becca quasi subito un gol e l’impressione è che i bianconeri (con un organico decisamente migliore) possano a breve ribaltare tutto. I toscani soffrono, si chiudono in difesa, gli ultimi dieci minuti di partita li giocano in apnea coi calciatori cesenati che sbucano da ogni angolo ma che non riescono a trovare il 2-0 che li salverebbe. A restare in serie B è così la Pistoiese che nonostante la penalità si guadagna il diritto a giocare per un’altra stagione in seconda serie. Il campionato 2000-01 vede gli arancioni allenati da Giuseppe Pillon, mentre in campo spiccano i centrocampisti Castiglione e Bellotto, ma soprattutto la coppia d’attacco formata da Girolamo Bizzarri, che in serie B è una garanzia, e da Francesco Baiano, trascorsi in serie A con le maglie di Empoli, Foggia e Fiorentina. L’annata parte bene, la Pistoiese ottiene risultati importanti come i successi in trasferta contro Empoli e Ravenna, e come i pareggi imposti in casa al Torino e in trasferta alla Sampdoria.

Ma tre sconfitte consecutive ad ottobre contro Treviso, Ancona e Crotone fanno saltare la panchina di Pillon. E’ in particolare il rovescio interno (0-4) contro i calabresi a mandare su tutte le furie la dirigenza toscana che sostituisce il tecnico con Domenico Caso. L’annata prosegue meglio e la Pistoiese chiude il girone d’andata col successo casalingo per 3-1 contro il Monza, poi nel ritorno conquista vittorie di prestigio come il 3-1 alla Sampdoria dell’11 febbraio 2001 o il 4-2 al Cagliari del 25 marzo in cui Bizzarri è grande protagonista. Il successo decisivo per la salvezza, però, arriva a Pescara il 14 aprile quando in panchina c’è già Walter Nicoletti a sostituire Caso. La Pistoiese si salva, chiude il campionato al quint’ultimo posto con 41 punti, 5 in più della prima retrocessa (il Treviso), ottenendo 10 vittorie, le stesse del Genoa, due in meno del Cagliari. Baiano è il cannoniere della squadra con 12 centri, seguito da Bizzarri a 9. Proprio Bizzarri in estate lascia Pistoia per andare a giocare a Brescello in serie C; al suo posto ecco Giacomo Banchelli che ha già vestito la maglia arancione nella stagione 99-2000 e che è un altro ex fiorentino come Baiano. A centrocampo, poi, ecco l’esperienza di Bisoli, mentre in panchina è confermato Nicoletti.

Il nuovo campionato, però, non parte bene per la Pistoiese che pareggia 1-1 nell’esordio a Vicenza (gol di Banchelli), ma poi perde 4 gare di fila contro Genoa, Palermo, Cosenza e Salernitana, e Nicoletti viene esonerato e rimpiazzato da Paolo Stringara. Ma le cose non cambiano e i toscani continuano a non ottenere alcuna vittoria, anche a fronte di qualche incoraggiante pareggio come quelli ottenuti contro Modena ed Empoli, dominatrici del torneo. Il primo successo stagionale arriva alla decima giornata, il 28 ottobre, 1-0 contro il Bari, rete di Baiano nel primo tempo, un risultato che permette agli uomini di Stringara di lasciare l’ultimo posto della classifica. Una settimana dopo, poi, la Pistoiese vince pure a Terni (1-0, gol di Cimarelli a mezz’ora dalla fine) e si assesta a 9 punti, in piena corsa per la salvezza. I toscani chiudono il girone d’andata battendo 1-0 in casa il Cittadella, staccando proprio i veneti in classifica e con 21 punti che valgono il quint’ultimo posto della graduatoria che vorrebbe dire salvezza a fine anno.

Dopo un incoraggiante inizio di girone di ritorno che comprende anche il successo in trasferta ottenuto a Cosenza, però, la Pistoiese vive un mese nero fra il 17 febbraio e il 17 marzo in cui racimola 5 sconfitte di fila contro Salernitana, Modena, Empoli, Reggina e Sampdoria che compromettono la volata salvezza e fanno sprofondare gli arancioni al penultimo posto, meglio solo del Crotone che ormai è ad un passo dalla retrocessione. La panchina di Stringara traballa, in molti già pronosticano il ritorno di Nicoletti, ma il 3-3 strappato a Bari da un gol di Banchelli al 94′ salva il tecnico. La Pistoiese riesce addirittura ad agguantare un incredibile 2-2 in casa del Como che è secondo in classifica, ma la domenica successiva arriva lo 0-2 casalingo nel derby col Siena che fa saltare la panchina di Stringara (torna realmente Nicoletti) e condanna virtualmente gli arancioni alla serie C1. A 6 giornate dalla fine del campionato, infatti, la Pistoiese è penultima e deve recuperare ben 7 punti sulla zona salvezza, occupata proprio dal Siena e dal Cagliari. Sarebbe bastato battere i corregionali bianconeri per avere una situazione completamente diversa, ovvero la Pistoiese a 32, il Siena a 33 e la salvezza ad un tiro di schioppo.

E’ questo quel che sussurrano dei bar di Pistoia, sospirando perché ormai l’impressione è che il treno sia passato e quelli della Pistoiese siano rimasti sul marciapiede della stazione, costretti a salire sui vagoni che conducono in serie C. Il successo contro l’Ancona del 5 maggio alimenta qualche tiepida speranza, ma le successive sconfitte contro Cagliari e Napoli condannano la Pistoiese all’aritmetica retrocessione dopo tre anni in serie B. L’ultima vittoria della Pistoiese in serie B è il 4-1 al Crotone del 26 maggio 2002, mentre l’ultima partita (ad oggi) è del successivo 2 giugno, sconfitta per 2-1 a Cittadella in un mesto incontro fra retrocesse. La Pistoiese 2001-2002 chiude il campionato al penultimo posto con 36 punti, 8 vittorie (meglio solamente del Crotone che si ferma a 5) ed il peggior attacco del torneo (38 gol) nonostante i 10 centri di Francesco Baiano e i 6 di Giacomo Banchelli. A nulla è servita la loro esperienza, così come quella di Bisoli o del portiere Balli. Chi sperava a Pistoia in una pronta risalita rimarrà invece deluso, almeno nel successivo ventennio.

Da allora, infatti, tanta serie C e alcune scomode ripartenze dai dilettanti, in mezzo a cambi di proprietà, squadre allestite male e gestite peggio, nell’illusione di promesse sbandierate e poi non mantenute. Il tutto in attesa di rivedere quelle maglie arancioni correre e lottare su palcoscenici più prestigiosi. La storia della Pistoiese, in fondo, lo meriterebbe.

di Marco Milan

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