Focus Lex Class | Contro la violenza sulle donne potenziare la rete socio-giuridica

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Il ruolo degli avvocati è accompagnare la vittima nel suo percorso di denuncia. L’intervento dell’avv. Rosito per la Giornata contro la violenza sulle donne

La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si celebra in tutto il mondo il 25 novembre di ogni anno. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 17 Dicembre 1999, ha dato una chiara ed inequivocabile definizione della violenza sulle donne, ovvero:

Qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata.

Oltre il 60% degli episodi di violenza più severi si registrano, generalmente, in ambito familiare; in Italia, nel 2019, ogni tre giorni una donna è stata uccisa da un uomo. Durante il 2020, complice anche il lockdown, c’è stato un incremento drammatico degli episodi di violenza: nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020 il numero delle chiamate al numero antiviolenza 1522, secondo i dati Istat, è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In ogni caso, i dati ufficiali sono solo la punta dell’iceberg, perché anche la violenza di genere registra un mondo sommerso, che purtroppo non conosciamo e non riusciamo ad intercettare.

Il codice penale contempla numerose fattispecie che perseguono gravemente la cosiddetta violenza di genere; tra questi, la violenza sessuale -anche aggravata-, gli atti sessuali con minorenne, la corruzione di minorenne e la violenza sessuale di gruppo. Una fattispecie giuridica fondamentale nella lotta contro la violenza di genere è il reato di atti persecutori, meglio noto come stalking, previsto dall’articolo 612 bis c.p.; il Codice Rosso, entrato in vigore nel 2019, ha introdotto anche il reato di revenge-porn, di cui all’art. 612-ter c.p. Al femminicidio, l’espressione più grave della violenza di genere, si applica la pena massima prevista dall’ordinamento giuridico, ossia l’ergastolo.

Per combattere in modo efficace la violenza di genere è necessaria prima di tutto la consapevolezza che questo tipo di violenza esiste, e non è una forzatura ideologica. In secondo luogo, è importante potenziare la rete socio-giuridica tra tutti i soggetti che, a vario titolo, entrano in contatto con la vittima: gli Operatori Sanitari, le Forze dell’Ordine, le Istituzioni, i Centri Antiviolenza, gli Avvocati.

Le vittime, quando decidono di chiedere aiuto, devono percepire attorno a loro un clima di fiducia e di serenità, devono avere la consapevolezza che tutta la rete sociale, sanitaria e giuridica si muoverà all’unisono per garantire una presa in carico efficace della loro situazione e per aiutarle ad uscire quanto prima e quanto meglio dal loro incubo.

Il ruolo di noi Avvocati, in questa situazione, è quello di accompagnare la vittima nel suo percorso di denuncia, che è sempre lungo e molto doloroso. In questo senso, siamo chiamati a sforzarci in ogni modo per far sì che quella fiammella di autodeterminazione che ha condotto la vittima alla denuncia resti sempre viva e che la donna senta la fiducia e la comprensione attorno a sé.

Se hai subito violenze, abbi coraggio. Denuncia e non restare a casa con il tuo persecutore!

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