Clima. COP25: scegliere tra speranza e resa

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196 Paesi più l’Unione Europea a Madrid per decidere sul clima

Entro la fine del prossimo decennio potremo essere su una strada o su un’altra. La prima è la strada della sconfitta […]. L’altra opzione è la strada della speranza.

Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, all’apertura dei lavori della COP25, il vertice dell’ONU sul clima in corso dal 2 al 13 dicembre 2019 a Madrid.

Percorrendo la prima strada “avremo superato come sonnambuli il punto di non ritorno”, continua Guterres, che si chiede anche: “vogliamo davvero essere ricordati come la generazione che ha nascosto la testa sotto la sabbia, che perdeva tempo mentre il pianeta bruciava?”. L’altra, invece, è la strada della speranza, della risolutezza e delle soluzioni sostenibili, dove “sempre più combustibili fossili rimangono dove dovrebbero, nel suolo”.

La Conferenza si svolge sotto la presidenza del governo del Cile, che a causa dei disordini interni ha dovuto rinunciare ad ospitare l’evento, trasferito per l’appunto nella capitale spagnola. Qui sono confluiti i negoziatori di 196 Paesi più l’Unione Europea. Presente anche una delegazione degli Stati Uniti, malgrado si siano sfilati dall’accordo di Parigi del 2015 che prevede l’obiettivo di contenere l’innalzamento della temperatura globale entro i 2 gradi rispetto all’epoca preindustriale.

Presidente è il ministro dell’Ambiente del Cile, Carolina Schmidt Zaldivar. I delegati sono chiamati a definire meglio come intendono raggiungere gli obiettivi climatici fissati nel summit di Parigi per limitare il riscaldamento globale. Attesa anche l’attivista svedese Greta Thunberg, che ha attraversato l’Atlantico a bordo di un catamarano.

Prevista inoltre una delegazione del Parlamento Europeo, che sarà presente dal 9 al 14 dicembre. Appena pochi giorni fa il PE ha approvato una risoluzione che dichiara un’emergenza climatica e ambientale in Europa e nel mondo. Ha chiesto alla Commissione di garantire che tutte le proposte legislative e di bilancio siano in linea con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5° C.

Chiesta inoltre una riduzione delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea del 55% entro il 2030 al fine di diventare climaticamente neutrale entro il 2050 e una riduzione delle emissioni globali anche di trasporti marittimi e aerei.

Riduzione delle emissioni di gas serra ed energie rinnovabili sono tra le tematiche affrontate durante la COP25. Certo è che le aspettative sulla Conferenza sono alte, anche perché il tempo stringe e gli effetti del global warming sono sotto gli occhi di tutti: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello del mare, dilagante siccità.

Non sono trascorse che poche settimane dalle immagini dell’acqua alta a Venezia per arrivare a queste ultime ore, con i devastanti incendi boschivi che si stanno verificando in Australia, causando quella che è stata definita la strage dei koala, mentre lo skyline di Sydney è avvolto da una nube tossica.

(Di Laura Guadalupi)

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