Enjoy: divertimento al Chiostro del Bramante

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Fino al 25 febbraio 2018 lo spazio espositivo di Roma ospita una nuova mostra fuori da ogni schema. Parole d’ordine:divertirsi e interagire

Dopo il successo di Love, il Chiostro del Bramante torna ad ospitare fino al 25 febbraio 2018 un’esposizione di arte contemporanea fuori da ogni schema, in cui l’unica regola è divertirsi e partecipare.

Mat Collishaw, "The centrifugal soul"Non a caso, il nome scelto per il nuovo appuntamento è Enjoy: condividere, divertirsi, fruire, godere, tutte le accezioni del termine si ritrovano in questa mostra che pone al centro lo spettatore, vero protagonista dell’intera esposizione.

A completare il titolo dell’evento c’è la locuzione “L’arte incontra il divertimento” che esprime pienamente il senso di questo lavoro curato, proprio come Love, da Danilo Eccher: è il connubio tra senso artistico e voglia di evasione e intrattenimento a regnare nel nuovo appuntamento del Chiostro romano perchè, dopotutto, il gioco e il divertimento sono elementi fondamentali dell’arte contemporanea e della vita stessa.

Come sottolineato da Eccher, lo scopo finale è provocare e spiazzare il visitatore, ponendo davanti ai suoi occhi la possibilità (anzi la necessità) di interagire con le oltre trenta opere d’arte contemporanea, chiedendosi come instaurare un contatto con esse.

Perchè, senza la presenza del fruitore, nessuna delle installazioni, sculture e opere dei maestri del 900 e del terzo millennio avrebbero alcun senso.

Dal labirinto di specchi di Leandro Erlich alla stanza colma di palloncini di Martin Creed, dagli occhi sospesi di Tony Oursler all’enorme poltrona Mickey di Studio65 fino ad arrivare alle amache giganti che invitano a sdraiarsi di Ernesto Neto e alle cinematografiche realizzazioni di Mat Collishaw. E poi ancora i corpi deformati di Erwin Wurm, la torta gigante di Hans Op De Beeck e, dulcis in fundo, il mondo interattivo del collettivo giapponese TeamLab (mai esposto in Italia finora) che raccoglie oltre 400 professionalità tra artisti, ingegneri, animatori e web designer.

Per vivere, tutte queste opere hanno bisogno del visitatore che, reagendo allo stimolo di toccare, interagire e fare propria una scultura o un oggetto artistico, dona senso e anima ad ogni realizzazione. A partire dai primi gradini di ingresso, dove l’enorme giardino di fiori orientali realizzato da Michael Lin ( uno dei massimi artisti taiwanesi) accoglie gli spettatori. Un’opera piena di colori che, per essere vissuta, deve essere calpestata: questo l’intento dell’artista, forte sostenitore del gioco e del divertimento come elemento di continuo studio e approfondimento perchè indispensabile per affrontare i grandi temi dell’esistenza.

Di nuovo, dunque, il Chiostro del Bramante sceglie di esporre non la materia ma le emozioni e le passioni umane partendo da uno dei bisogni primordiali:il divertimento, elemento necessario in ogni fase della vita.

(di Giulia Cara)

 

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