Terremoto Centro Italia, chiude la Dicomac. Gestione emergenza alle Regioni

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“Una task force specchio della complessità e del lavoro che si cela dietro le cose”, così Titti Postiglione durante l’ultima riunione a Rieti

Venerdì 7 aprile la Dicomac – Direzione di comando e organismo della Protezione civile nazionale – ha chiuso i battenti. Istituita dopo il terremoto del 24 agosto che ha colpito a più riprese il centro Italia, la direzione ha coordinato le operazioni di soccorso e di gestione dell’emergenza da Rieti. Ora, a sette mesi di distanza dalla tragedia, la gestione dell’emergenza passa dal governo alle Regioni. Parliamo di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. A disporre la fine delle attività è stata un’ordinanza emessa d’intesa con i Presidenti delle quattro Regioni e con il Commissario straordinario alla ricostruzione, Vasco Errani e firmata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che ha affermato: “L’ordinanza mira a favorire e regolare il subentro senza soluzione di continuità […] Oggi riorganizziamo questa struttura ma l’emergenza non finisce. Non abbassiamo l’attenzione, non abbassiamo l’impegno”.

Istituzione della Dicomac ad agosto 2016
Istituzione della Dicomac ad agosto 2016

Un processo avviato già dagli inizi di marzo con le Regioni interessate per rendere ancora più funzionale l’organizzazione territoriale e rispondere più agevolmente alle necessità dei cittadini.

Tuttavia, l’attività del Dipartimento delle Protezione Civile proseguirà formalmente fino alla scadenza dello stato di emergenza prevista il 19 agosto per completare le verifiche di agibilità post sismica, l’allestimento dei Sae e l’attuazione del primo piano stralcio di messa in sicurezza delle strade varato nelle scorse settimane dall’Anas. Alla chiusura della Dicomac corrisponde l’istituzione di una Struttura di missione composta da personale del Dipartimento. Quest’ultima opererà da Roma, da Rieti e dai territori colpiti (a seconda delle necessità) in maniera congiunta con le strutture operative a supporto dei sistemi regionali di Protezione Civile. Va da sé invece che il coordinamento degli interventi delle Regioni sopracitate restano in capo ai quattro Presidenti.

Ancora, l’ordinanza prevede che le attività volte alla messa in sicurezza dei beni culturali e immobili siano assicurate dal Segretariato Generale del Ministero dei beni e delle attività culturali, mentre, le contromisure tecniche urgenti degli edifici dalla Direzione Centrale per l’emergenza e il soccorso tecnico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Infine, per quanto riguarda le attività residue per la realizzazione di scuole temporanee, saranno portate a termine dalla Direzione Generale per gli interventi in materia di edilizia scolastica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Una task force specchio della complessità e del lavoro che si cela dietro e cose: “Solo qui si comprende come sia necessario mettere insieme tanti tasselli per avere un intervento efficace” ha affermato Titti Postiglione, coordinatrice Dicomac durante l’ultima riunione della Direzione di Comando e Controllo di Rieti.

Tra il ricordo e le immagini di Amatrice, Rigopiano, la visita di Papa Francesco, la Postiglione ha ringraziato tutti coloro che hanno prestato servizio in questi mesi, entrati a far parte di una della pagini più tristi della storia del nostro Paese: “Chi è sullo scenario operativo ne vede una gran parte, ma non la totalità. La totalità la si vede da qui, da qui ci si rende conto dello straordinario impegno di tutti voi”.

(di Anna Piscopo)

 

 

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