Giubileo. Intervista a Francesco Rutelli: “Per Roma una sfida ancora aperta”

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Intervista all’ex Sindaco di Roma Francesco Rutelli: “Nonostante Roma abbia cambiato tre giunte nell’ultimo anno, è una città che vuole vivere il messaggio universale del Papa”. 

Giubileo straordinario, decentrato, tematico”. Un evento che si inserisce in un momento storico in cui è sempre più difficile tradurre le parole in fatti e in cui spesso prevalgono rapporti “liquidi”, per parafrasare il sociologo Zygmund Bauman.

Proprio in questo contesto Papa Francesco ha deciso di indire un Giubileo straordinario sulla Misericordia. Scelta “azzardata” già dall’inizio. Ma non è finita: il Papa stravolge il tradizionale modo di comunicare, a partire da come ha dato inizio a questo Giubileo (con l’apertura della prima Porta Santa a Bangui), finendo con la cerimonia di domenica 20 novembre. Data che di fatto ha chiuso il Giubileo Straordinario, ma allo stesso tempo ha voluto tracciare delle significative linee guida per il futuro del mondo della Chiesa e non solo: la lettera apostolica “Misericordia et Misera”, vero baluardo di speranza e invito a guardare all’essenziale, firmata sul sagrato di San Pietro al termine della cerimonia.

Ma il Giubileo ha rappresentato per la città di Roma una vera e propria sfida, vinta per alcuni, ancora aperta secondo altri. Tra questi ultimi c’è Francesco Rutelli, presidente dell’Associazione Priorità Cultura e sindaco di Roma durante il Giubileo del 2000.

Presentazione del rapporto Censis "Gli Italiani e la Misericordia"
Presentazione del rapporto Censis “Gli Italiani e la Misericordia”

L’abbiamo intervistato al margine della conferenza di presentazione del nuovo rapporto Censis, “Gli Italiani e la Misericordia”, lo studio che prova a tradurre la misericordia in dati, analizzando quanto siano disposti a perdonare e quale sia la loro scala di valori.

Il Giubileo si è appena concluso. Qual è secondo lei il bilancio?

Roma in questo importante appuntamento non si è ricordata della propria universalità, considerando che soltanto nell’ultimo anno ha visto cambiare tre giunte. È mancata, infatti, la dimensione di grande capitale del mondo e  dell’Occidente, anche da parte delle istituzione che non hanno saputo cogliere le prospettive economiche, sociali e morali di questo evento.

Come lo hanno vissuto i romani?

Il messaggio del Papa è stato universale più che romano, rivolto a una moltitudine di persone che spesso si sentono scartate, che sentono di non contare. Inoltre questo Giubileo è stato molto vissuto all’interno delle singole parrocchie e diocesi.

Giubileo della Misericordia: sfida vinta o aperta?

È una sfida che è iniziata. Difficile dire che sia stata vinta in questo contesto in cui spesso prevale la chiusura, anche simbolicamente e anche nei fatti politici.

Abbiamo infatti non solo i grandi i muri che si stanno alzando, ma anche dei muri interiori che talvolta sono più difficili da abbattere. In questo senso è una sfida aperta, difficile e possibile se si crede – per i cristiani – e, se ci si crede per quanti immaginano che lo spazio pubblico sia molto importante per la vita di tutti.

(di Anna Piscopo)

 

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