Basket, il punto sull’inizio stagione NBA

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E’ riniziato il massimo campionato cestistico mondiale. Con le stelle più brillanti e le giocate più spettacolari. 29 squadre più o meno pronte a sfidare i campioni in carica dei Cleveland Cavaliers, capitanati dal solito LeBron James.

Squadra che vince non si cambia e le altre si adeguano- In Estate i grattacapi maggiori per i GM dei Cavs erano stati quelli legati al rinnovo contrattuale di JR Smith. Una volta rinnovato il contratto alla guardia e convinto Jefferson a non ritirarsi, la squadra dell’Ohio ha mantenuto l’ossatura della scorsa stagione e di quella precedente. I contendenti numero uno invece, i finalisti perdenti Golden State Warriors hanno effettuato una campagna acquisti faraonica, portando in California Kevin Durant. Oklhaoma si è mossa di conseguenza con l’acquisto di Victor Oladipo, che darà una mano a Westbrook ora autorizzato a tirare anche 40 volte ogni sera. Anche gli Spurs non sono rimasti immobili, salutato senza far troppo rumore capitan Duncan in Texas il reparto lunghi è stato rimpinguato con Pau Gasol. Ad Est invece? In oriente la gara sembra come sempre quella al secondo posto dietro LeBron & co. Ma nella grande mela non sono così d’accordo, da Chicago sono arrivati Rose e Noah per rendere meno gravoso il compito di guida che ricade ancora una volte sulle spalle di Carmelo Anthony. Ma anche in Illinois non sono rimasti con le mani in mano, al posto di Rose ora il playmaker è Rajon Rondo, ma soprattutto è tornato a casa il figliol prodico Dwyane Wade.

Eastern Conference – La squadra del mese resta la già citata Cleveland Cavaliers, i campioni in carica sono ancora imbattuti, che viaggiano su una media molto più alta dei 100 punti a partita, la sensazione è che siano maturati mentalmente con la consapevolezza di essere campioni e che gli avversari non siano ancora all’altezza. Dietro di loro ad oggi con una sola sconfitta due outsider, i Toronto Raptors, finalisti di Conference la scorsa stagione e gli Charlotte Hornets, del nostro Marco Belinelli, tornato a vestire una maglia con questo nome, anche se ai temi degli Hornets lui era ai New Orleans Hornets, poi gli Charlotte chiesero il cambio di nome in memoria del loro recente passato e riottennero l’appellativo di Hornets, stessa nome quindi, ma squadra, società e città diversa per il ragazzo di San Giovanni in Persiceto. In fondo alla classifica come la scorsa stagione i 76’era, che ancora non hanno vinto una partita ed i Warriors (una sola vittoria) con i Nets (due, ma con sei partite disputate).

Western Conference – Non sarà una nuova stagione per i record a Golden State, questo è ovvio, i Warriors nonostante le prestazioni maiuscole del solito Curry e del “nuovo” Durant hanno perso già 2 volte (in un caso a sorpresa contro i Lakers). Il proscenio allora lo rubano gli Spurs, Texani primi con una sola sconfitta subita ed un Leonard versione MVP. A seguire Clippers e Thunder, i californiani anche hanno perso una sola partita, ma hanno anche giocato un turno in meno. Stesso discorso per la squadra di Oklahoma City, che ha perso forse la partita più importate alla Oracle Arena contro i Warriors nel primo incontro con Durant a vestire un’altra maglia. Westbrook nonostante quanto detto in Estate ha speso a fine partita parole positive per Durant, che ha ricambiato, Non si è trattenuto invece Ennes Kanter che è stato protagonista di un siparietto in cui dalla panchina con il gioco fermo ne ha dette di tutte i colori all’ex compagno, fino ad essere fermato da Adams. Infondo alla classifica Mavs, ma soprattutto Pellicans, nonostante le buone prestazioni di Davis, in Louisiana c’è il rischio di perdere questo talento, se non gli verrà costruita vicino una squadra all’altezza.

di Flavio Sarrocco 

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