Qualificazioni Mondiali. L’Italia batte la Macedonia, ma quanta fatica

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immobileVittoria sofferta e a pochi minuti dal termine insperata per l’Italia allo stadio Philip II Arena di Skopje contro la Macedonia del sempre giovane Goran Pandev, azzurri che la spuntano per 2 a 3 in pieno recupero.

Una partita rocambolesca fatta di momenti diversi, protagonisti diversi ma soprattutto situazioni diverse. Parte subito bene la Macedonia, aggressiva, compatta e senza paura e la prima vera occasione da gol passa per i piedi Pandev, poi a metà primo tempo la nostra nazionale, cambiata per sei undicesimi rispetto alla sfida di Torino contro la Spagna, prende coraggio e passa subito in vantaggio grazie al gol di Belotti in acrobazia.Nei primi venti minuti della seconda frazione, gli azzurri calano di ritmo e subiscono il ritorno dei macedoni, Verratti entra in difficoltà anche perché Bonaventura e Bernardeschi, così come nel primo tempo, si appiattiscono troppo verso il fronte offensivo. I giallorossi intercettano decine di passaggi e riescono con estrema rapidità a ribaltare l’azione, nascono così i due gol di Nestorovski prima e Hasani dopo che ribaltano il risultato.

Per la nazionale sembra profilarsi una sconfitta inattesa, Ventura decide di cambiare e fa entrare Parolo e Sansone passando al 4-2-4. Un’Italia più equilibrata ricomincia a macinare gioco e ribalta nuovamente il risultato grazie a una doppietta di Ciro Immobile. Sette punti in classifica nel gironcino di qualificazione ai mondiali del 2018 così come la Spagna che ha battuto l’Albania ferma a 6 con Israele che ha battuto in scioltezza il Lichtenstein a 0 punti insieme alla Macedonia. Forse troppi i cambi rispetto alla sfida dello Stadium contro gli iberici, anche se a dirla tutta neanche in quell’occasione la squadra di Ventura era risultata convincente a tratti troppo difensiva. L’avversario, in quell’occasione, era di tutto rispetto per carità ma se si subisce in maniera costante la manovra avversaria qualche problema c’è. I tre gol subiti in due partite da una difesa così esperta e a detta di tutti tra le prime al mondo targata Juventus (con la novità Romagnoli) sono un’enormità, l’ex allenatore del Torino dovrà lavorare molto in questo senso cercando di perfezionare il movimento dei centrocampisti poco inclini a proteggere il reparto difensivo sul ribaltamento repentino di fronte.

Nella sfida di ieri sera ogni qualvolta i centrocampisti macedoni intercettavano un passaggio si trovavano davanti una vera e propria prateria perché la nostra mediana era sempre in proiezione offensiva mentre la difesa era troppo indietro e non accorciava come doveva. Una squadra spezzata in due, una terra di nessuno dove Pandev e Hasani potevano tranquillamente dialogare per poi servire in profondità l’attaccante rosanero Nestivroski. Prossimo appuntamento, sabato 12 novembre in Liechtestein, una partita non proibitiva da vincere assolutamente, un mese per lavorare, a Ventura il compito di costruire un’Italia del presente e del futuro più equilibrata e convincente.

di Claudio Serratore

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