Ape, Anticipo pensionistico: come funziona e a chi è rivolto

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La manovra Ape inserita nella Legge di Stabilità 2017 permetterà ai lavoratori in possesso di determinati requisiti di andare in pensione con tre anni di anticipo

E’ la novità in campo pensionistico che il governo Renzi introdurrà tra le priorità della prossima Legge di Stabilità 2017. Si tratta dell’Ape, l’anticipo pensionistico che, qualora confermato, permetterebbe ai lavoratori privati, autonomi e della pubblica amministrazione di andare in pensione tre anni prima rispetto al termine per il raggiungimento dei requisiti minimi necessari.

La manovra, come sottolineato, rientrerà nella nuova finanziaria. La Legge di Stabilità 2017 entro il 15 ottobre verrà presentata in Parlamento, che ha tempo di esaminarla fino al 31 dicembre. L’Ape, dunque, seguirà lo stesso destino della legge e troverà attuazione soltanto se il pacchetto della manovra economica riceverà approvazione da parte del Parlamento.

Tuttavia, è utile capire in cosa consiste questo nuovo provvedimento e quali sono i cambiamenti che potrebbero intervenire in materia pensionistica.

Che cosa è e come funziona

Come accennato, la sigla Ape sta per anticipo pensionistico. Questo vuol dire che, i lavoratori nati tra il 1951 e il 1953 (ai quali, cioè, mancheranno tre anni per il raggiungimento dell’età pensionistica nel 2017), possono decidere di andare in pensione con un anticipo da uno a tre anni. Si tratta, in altre parole, di una flessibilità in uscita dedicata esclusivamente ai lavoratori che nel 2017 avranno almeno 63 anni e 7 mesi e alle lavoratrici con almeno 62 anni e 7 mesi. Il tutto accompagnato da un minimo di venti anni di contributi versati.

Cosa accade durante i tre anni di anticipo? Il lavoratore che avrà optato per la pensione anticipata dovrà rivolgersi direttamente all’Inps per ricevere un trattamento economico mensile ridotto, tramite finanziamento bancario. Una volta ricevuta la richiesta, l’istituto di previdenza certificherà innanzitutto la contribuzione versata dal lavoratore, senza contare gli anni di anticipo (che possono essere da 1 a 3). Successivamente si rivolgerà alla banca convenzionata per condurre a buon fine l’operazione di erogazione dell’importo mensile. L’Ape, infatti, è basata a tutti gli effetti su un meccanismo di prestito. Il lavoratore o la lavoratrice che vorrà usufruire dello “scivolo” percepirà per uno, due o tre anni (a seconda dell’entità dell’anticipo pensionistico che si sceglie di adottare) un trattamento ridotto, erogato da banche convenzionate, che il pensionato dovrà restituire una volta raggiunti i requisiti indicati dalla legge vigente (la legge Fornero), con un piano di rateizzazione ventennale i cui importi saranno trattenuti automaticamente dall’Inps dall’assegno pensionistico.

Questo, in generale, è il funzionamento della nuova manovra studiata dal Governo che, come affermato dal premier Renzi, sarà utile per «anticipare con una decurtazione economica l’ingresso in pensione», per chi ha «visto sfumare l’opportunità di andare in pensione» dopo la Riforma Fornero.

A tal proposito, è necessario ricordare che l’Ape (e le altre novità pensate in materia di pensioni) non andranno a modificare il contenuto della Legge Fornero che in sintesi, ricordiamo, ha reso effettivo il passaggio dal sistema retributivo al contributivo, ha innalzato l’età pensionistica di uomini e donne e ha introdotto un adeguamento periodico dei requisiti di pensionamento, in base all’allungamento delle speranze di vita. La manovra del Governo Renzi introdurrà esclusivamente la possibilità di anticipare la pensione di tre anni, a determinate condizioni.

Elaborazione “La Stampa” su proiezioni UIL
Elaborazione “La Stampa” su proiezioni UIL

Gli ultimi aggiornamenti

Accanto a questo disegno generale, il Governo e il Ministero del Lavoro stanno lavorando ad una serie di novità, alcune già determinate, altre in corso di definizione.

Tra quelle assicurate, cioè certamente inserite nella nuova Legge di Stabilità, c’è Rita (Restituzione Integrativa Temporanea Anticipata), utile per attenuare i tagli alla pensione inevitabili al momento della restituzione del prestito pensionistico percepito durante gli anni di anticipo. Come? Attraverso i soldi accumulati nel corso degli anni nei fondi di pensione. Con la Rita, infatti, i lavoratori che possiedono un fondo pensionistico, potranno farsi erogare in anticipo la rendita maturata (che al momento, per la legge, può essere incassata soltanto alla maturazione dei requisiti per ricevere la pensione pubblica) e ammortizzare i tagli che interverranno nella restituzione del prestito ricevuto con l’Ape.

E’ dell’ultima ora, invece, la novità sulle agevolazioni (sempre in relazione alla restituzione dell’anticipo pensionistico) destinate, secondo quanto spiegato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini ai microfoni di Presadiretta, ai disoccupati e ai lavoratori in condizioni disagiate (qui per approfondire). In generale, aldilà del tema delle agevolazioni, Nannicini ha specificato che con l’anticipo pensionistico: «Non si rischia niente, non ci sono garanzie che richiede l’Ape. Non si rischia l’auto, non si rischia l’immobile, gli eredi non rischiano di vedere qualcosa che ricade sulla pensione di reversibilità perché tutto sarà coperto da un’assicurazione».

Il quadro previdenziale italiano si presta certamente a una serie di interpretazioni e di giudizi critici. Tra questi, l’analisi di Tito Boeri (emersa durante l’intervista a Presadiretta) offre senza dubbio un punto di vista diverso, che esula dalla manovre su cui il Governo sta lavorando in vista della nuova Legge di Stabilità:

«Il problema vero che noi abbiamo oggi in Italia è quello dell’equità e non quello della sostenibilità finanziaria del nostro sistema pensionistico».

Dove, per equità, Boeri intende la presenza di pensioni e/o vitalizi ingiustificati rispetto alla luce dei contributi versati. Un punto di vista diverso, dunque, che allarga lo sguardo sulla complessità del sistema e punta il dito contro una serie di problemi individuati ma non ancora risolti.

(di Giulia Cara)

Fonte immagine: forexinfo.it

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