Serie A. Top e Flop: la Juve torna in testa, continua la crisi Inter. La Samp ora rischia

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Consueto appuntamento con i Top e Flop della Serie A attraverso i quali ripercorriamo la 25esima giornata di campionato

Foto_Serie-ATOP

VINCERE E’ SINONIMO DI JUVE:

La squadra di Allegri, alla quindicesima vittoria consecutiva, è un rullo compressore. Dopo quest’ultima giornata, la 25 esima, è balzata per la prima volta in questo campionato a in testa al campionato raggiungendo quota 57 punti a più 1 sul Napoli secondo. Proprio il match di sabato, quello contro i partenopei, ha consegnato il primato ai bianconeri, un primato insperato al netto di un avvio deludente e poco esaltante. Ma si sa “la Juve è sempre la Juve”, i ragazzi di Allegri hanno reagito in nome dell’ unico  risultato che conta dalle parti di Vinovo: la vittoria. Un DNA, quello vincente, che ha radici profonde, trasmesso di generazione in generazione, a tutti quei giocatori che vestono la maglia bianconera. Il big match dello Juventus Stadium ne è l’esempio perfetto, partita tirata e con poche occasioni ma è proprio in questo tipo di gare che la grande squadra assesta la zampata decisiva e che proprio lo Zaza di turno, una riserva, riesca a far esplodere un intero stadio perché nella Juve titolari e riserve sono sullo stesso livello, perché tutti indistintamente lottano per un unico obiettivo.

SPALLETTI, UNA CURA MIRACOLOSA:

L’allenatore toscano ex Zenit, ha ridato un’anima e un gioco a una squadra che fino a poco tempo fa non ne aveva più. Ora i giallorossi grazie alla quarta vittoria consecutiva, l’ultima sul campo del Carpi a Modena per 3 a 1, sono a soli due punti dal terzo posto in classifica occupato attualmente dalla Fiorentina a quota 49 che nel frattempo fa bottino pieno in casa contro l’Inter. La Roma si ricandida seriamente per un posto utile per la Champions e questo grazie a Spalletti, tira aria nuova dalle parti di Trigoria, diversa soprattutto da quella che si respirava fino a poco tempo fa con Garcia. Gioco di squadra, equilibrio, manovra corale queste le caratteristiche di una Roma nuova, questi i presupposti per affrontare al meglio l’ottavo di finale di Champions contro il Real Madrid. Se la cura Spalletti porterà i risultati sperati è ancora presto per dirlo ma la strada intrapresa sembra essere quella giusta.

MIHAJLOVIC E’ DA MILAN:

Il tecnico serbo, sempre in bilico da inizio stagione, sta pian piano conquistando la fiducia della sua società e di tutto l’ambiente rossonero. Mai fiducia incondizionata, ha dovuto lottare sin da subito contro un ambiente che lo considerava non da Milan. Ha portato un mentalità nuova dalle parti di Milanello, quella del sacrificio, della squadra umile e operaia. Uno scetticismo iniziale che ha creato non pochi problemi ma ora Sinisa si sta prendendo, partita dopo partita, non poche soddisfazioni. Il terzo posto, distante sei punti, non è facile da raggiungere, ma con questo spirito tutto è possibile. Intendiamoci il tecnico serbo allena una squadra normalissima condita da alcuni ottimi giocatori come Bonaventura e Bacca ma con un po’ di fortuna si può sognare al netto di un livello generale del nostro calcio non eccelso. Il suo sfogo alla fine del match vinto per 2 a 1 contro il Genoa descrive perfettamente l’uomo prima che l’allenatore, un uomo con carattere e con pochi peli sulla lingua. Il Milan odierno, a differenza di quello passato condito da fior fior di fuoriclasse, deve lottare e dare l’anima per vincere e Sinisa è l’uomo giusto al momento giusto.

FLOP

MANCINI NON SA PIU’ VINCERE:

Due sole vittorie nelle ultime sei giornate, un ruolino poco esaltante per un squadra che fino a poco tempo fa occupava la testa della classifica. L’Inter pre natalizia abbinava un ‘ottima difesa a un attacco cinico, dietro non si passava mentre davanti prima o poi qualcuno la buttava dentro. Ora questa stessa squadra fa una fatica tremenda a trovare la via del gol mentre dietro si concede di più, forse troppo. Rumors danno l’allenatore di Jesi lontano da Appiano nel caso non venga raggiunto l’obiettivo di inizio stagione ovvero un posto utile per la qualificazione in Champions, si parla di Simeone. Certo è che l’ex numero 10 della Lazio ha pochi alibi, in estate la dirigenza nerazzurra ha fatto carte false per accontentarlo mentre a gennaio l’acquisto di Eder doveva garantire un numero maggiore di gol. L’attuale quinto posto in classifica ha gettato nello sconforto una piazza che vede pian piano svanire i sogni d’inizio stagione. Un cambio di rotta, una sterzata decisa, perchè i crediti concessi a inizio stagione a Mancini potrebbero presto finire.

TUTTI GLI ALLENATORI DI ZAMPARINI:

Torna sulla panchina del Palermo Iachini, l’esonero o l’annuncio di un nuovo allenatore in casa rosanero non fa più notizia. Si perché la confusione regna sovrana a Palermo, un presidente vulcanico che a volte reagisce d’istinto, un presidente che cambia allenatori con una facilità disarmante. Una squadra ha bisogno di sicurezze e stabilità e la guida tecnica è il primo tassello per costruire un gruppo coeso e che abbia un’unità d’intenti. Cambiare guida tecnica ogni tre partite non aiuta e potrebbe creare non pochi problemi. La sconfitta interna contro il Torino per 3 a 1 ne è la dimostrazione, la situazione in classifica dei siciliani è critica, sono a soli 4 punti dal terzultimo posto in classifica e quindi dalla zona retrocessione. Si spera che il ritorno di Iachini sia definitivo e che si dia possibilità al tecnico di lavorare con calma e con la fiducia incondizionata della società per salvare una stagione che sta prendendo una brutta piega.

MAL DI VITTORIE PER LA SAMP.

Dopo il cambio di allenatore in casa Sampdoria si pensava si potesse tornare a sorridere: dentro Montella fuori Zenga. I risultati però non si sono visti, tante sconfitte con soltanto due vittorie all’attivo. Ieri nel pareggio noioso contro l’Atalanta si sono visti tutti i limiti di una squadra che da due sessioni di mercato a questa parte si sta indebolendo sempre più. Che Montella si sia già pentito? La zona retrocessione è lì e potrebbe risucchiare i blucerchiati qualora Frosinone e Carpi dovessero accelerare.

di Claudio Serratore

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