Champions League. Juve pari sofferto ma prezioso. City e Real agli ottavi

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gun__1381310671_uefa_champions_leaguePari agrodolce per la Juventus, che nella quarta giornata di Champions League impatta 1-1 a Monchengladbach portando a casa un punto di platino in chiave qualificazione che lascia però qualche rimpianto per la dinamica della contesa.

La partenza juventina in Germania è  convincente, ma con il passare dei minuti il Borussia prende campo e grazie ad un pressing inaudito rende impossibile ogni ragionamento ad una Juve salvata solamente dall’imprecisione sotto porta del Borussia.

Al 13’ il vantaggio dei bianconeri di casa sembra esser cosa fatta con il destro di Dahoud che lascia impietrito Buffon, ma è la traversa a strozzare l’urlo in gola al giovane n.8; è però questione di minuti affinchè il Borussia trovi il gol, che puntuale arriva 5 minuti più tardi per gentile intercessione di Chiellini che svirgolando la chiusura permette a Johnson di incrociare dal vertice dell’area piccola il vantaggio teutonico.

Sull’onda dell’entusiasmo il Borussia cerca il 2-0 senza trovare però la rete, e passato lo spavento la Juve mette fuori la testa chiudendo in crescendo il primo tempo; Dybala non trova impreparato Sommer a metà frazione, e sul corner che segue Chiellini va vicino al pari. Presa finalmente per mano da Pogba la formazione piemontese attacca senza paura e trova in chiusura di tempo il pari di Lichsteiner, gettato nella mischia al rientro dopo il lungo stop per  problemi cardiaci e bravo ad inserirsi in area di rigore ed a girare in porta una verticalizzazione “alla Pirlo” di Pogba.

Nella ripresa il Borussia arretra difronte ad una Juve arrembante, che sfiora con Pogba, Morata e Bonucci il gol del 2-1. L’inerzia è nettamente a favore dei bianconeri, ma un Borussia in affanno viene salvato dalla follia di Hernanes, che al 53’ entra in ritardo a piedi uniti su Alvaro Dominguez. Assolutamente sconsiderata, l’espulsione del “Profeta” lascia in 10 una Juve che difatto smette di giocare, subendo l’arrembaggio del  Borussia rigenerato dalla superiorità numerica: il duo Dybala – Morata non riesce a smorzare il forcing avversario,  e nel finale Allegri getta nella mischia Barzagli per Morata facendo entrare Cuadrado punta per Dybala in un 3-5-1 nel quale però Lichsteiner e Evra sulle fasce sono impegnati solamente in fase difensiva. In netta difficoltà i bianconeri preservano l’1-1 grazie al solito Buffon, che si conferma monumentale quando serve respingendo da zero metri di piede l’incornata di Stindl e sfiorando con i polpastrelli il destro perfetto di Thorgan Hazard deviandolo sulla traversa al minuto 88.

E’ l’ultimo sussulto di una gara che lascia un pizzico d’amaro in bocca ad entrambe le contendenti; al Borussia per le occasioni mancate nel finale, alla Juventus per una partita che in 11 contro 11 i bianconeri sembravano avere in pugno.

Nell’altra gara del girone il City vola già agli Ottavi espugnando in scioltezza il Sanchez Pizjuán; insolitamente autoritari in Europa, gli ospiti travolgono i detentori dell’Europa League trovando subito il doppio vantaggio con Sterling e Fernandinho tra l’8’ e l’11’. Il palo nega a Jesus Navas il 3-0 firmato da un ex, ma il tentativo di riaprire partita e discorso qualificazione intentato dalla zuccata di Tremoulinas al 25’ dura fino a quando una decina di minuti dopo Bony chiude di rapina la contesa a doppia mandata. Nella ripresa il City amministra rischiando di dilagare, ed al fischio finale può festeggiare una qualificazione anticipata impensabile dopo il k.o. interno con la  Juve.

L’attenzione per il match-day 4 era catalizzato sul gruppo A, per Real Madrid – PSG; come già accaduto a Parigi lo spettacolo latita, e questa volta è il PSG a meglio impressionare andando a centimetri dal vantaggio con Ibra, Cavani ed il palo di Rabiot. I blancos resistono e passano al 36’ con il meno “galacticos” dei 22 in campo: è Nacho, entrato per l’infortunato Marcelo, ad approfittare di un’incredibile uscita a vuoto di Trapp per mettere a segno l’unica rete del doppio confronto, anche perchè la punizione di Di Maria al 88’ si infrange sul palo. Mani sul primato per il Real Madrid, che con 10 punti festeggia la qualificazione anticipata; segue il PSG a  7 punti virtualmente secondo. Nell’altra sfida del girone lo Shakthar aggancia a 3 punti il Malmoe e lo sopravanza negli scontri diretti imponendosi in Ucraina 4-0 con i gol di Glakdy, Srna su rigore, Eduardo ed Alex Texeira.

La due giorni di Champions si era aperta addirittura alle 16 nel gruppo C, dove dopo aver mandato al Calderon le riserve per preparare il match di cartello in campionato, i kazaki dell’Astana sfoderano l’orgoglio inchiodando tra le mura amiche l’Atletico Madrid sullo 0-0. Ne approfitta il Benfica, che vola a 9 punti piegando il Galatasaray con i gol di Jonas e dell’eterno Luisao, che vanifica il pari di Podolski; lusitani con due punti di vantaggio sull’Atletico e 5 sul Galatasaray, con l’Astana fanalino di coda capace di raccogliere due punti.

Chiude il gruppo B, il più intricato della manifestazione: il Wolfsburg capolista cade ad Eindhoven, dove il PSV gli restituisce il 2-0 patito in Germania grazie alle reti nella ripresa di Locadia al 55’ e De Jong al 85’. Vince anche lo United, che dopo aver sciupato tantissimo rischia di subire la beffa siglata Doumbia al 78’ e invece succede l’opposto, con i Red Devils che dopo l’errore dell’ex-Roma passano con la zuccata di Rooney. Nuova capolista, lo United guida con 7 lunghezze, una in più del duo PSV – Wolfsbug e solamente 3 di vantaggio sul CSKA fanalino di coda in un raggruppamento ancora aperto a qualsiasi soluzione.

Con le prime due qualificate agli Ottavi (Real Madrid e Manchester City) si aspettano adesso le gare del mercoledì, dove tra le altre sfide la Roma con il Bayer e l’Arsenal col Bayern si giocano il destino europeo mentre a Londra con la Dinamo Kiev Mourinho ha in gioco una posta ancora più alta: la panchina del Chelsea.

di Michael Anthony D’Costa

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