Tra sette giorni sarà tempo di Wimbledon: le tradizioni e le rivalità del torneo di tennis più bello al mondo

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Tra una settimana sarà tempo di Wimbledon
Tra una settimana sarà tempo di Wimbledon

Tra 7 giorni prenderà il via il torneo di tennis con più storia alle spalle, quello che ogni anno fa sognare tutti gli amanti dello sport della racchetta. Wimbledon rappresenta qualcosa in più di una semplice competizione tennistica, una magia che dal 1877 accende i cuori di tutti gli appassionati, conservando le stesse tradizioni di 138 anni fa. Il completino bianco, la quasi totale assenza di sponsor sul telone verde che delimita il campo alle spalle dei giocatori, il mitico circolo dell’All England Lawn che profuma di storia anche nei suoi angoli più nascosti e le golose fragole con la panna, che ogni anno tra giugno e luglio addolciscono i palati dei tifosi che gremiscono le tribune dei campi in erba.

Anche la stessa superficie sulla quale si gioca il torneo ha un qualcosa di leggendario. Nel periodo in cui si disputa Wimbledon si giocano in pratica due tornei diversi: uno durante la prima settimana, quello in cui l’erba è quasi perfetta e conferisce alle palline rimbalzi bassi e spesso imperfetti, diventando quasi ingestibili se provenienti da uno slice di rovescio; e quello della seconda settimana, durante il quale i campi cominciano e rovinarsi, perdendo, nei pressi della linea di fondo, il manto erboso impeccabile dei primi giorni. Da questo momento i rimbalzi dei colpi sono spesso più alti, ma ancor più irregolari e difficili da calcolare con esattezza. Il risultato è un gioco più vario e spettacolare rispetto a quello delle altre superfici. I maestri del gioco di volo ne approfittano quasi sempre per mettere in mostra il loro serve and volley, tutti gli altri (oggi la maggior parte) sono costretti a rimanere ancorati alla riga di fondo, mettere in mostra la loro gamma di passanti e sperare che la superficie non li inganni con un rimbalzo maligno.

Straordinarie anche le rivalità che hanno animato la competizione nel corso degli anni, le più indimenticabili sono arrivate dal singolare maschile, ma anche le donne hanno dato vita a molti interminabili duelli. Due finali consecutive all’inzio degli anni ottanta tra Borg e McEnroe, con un successo a testa. Tre invece le finali consecutive, alla fine del decennio del 1980, tra Becker ed Edberg con due successi ad uno in favore del tennista svedese. Due invece le sfide tra Andre Agassi e Pit Sampras: nel 1993 nel match di quarti di finale e nel 1999 in finale, entrambe terminate con il successo del secondo. L’ultimo grande duello del singolare maschile è quello tra Roger Federer e Rafael Nadal: capitoli scritti durante tre finali consecutive tra il 2006 e il 2008 con due vittorie dello svizzero e una del maiorchino. Tra le donne sono da ricordare le sfide tra Martina Navratilova e Chris Evert (le due si sono incontrate ben nove volte sui campi dell’All England Lawn) e tra le due sorelle Williams, avversarie in 5 diverse occasioni.

Alcuni di questi giocatori saranno ancora protagonisti in campo, pronti a lottare di nuovo per provare a conquistare il trofeo più prestigioso e per scrivere nuove pagine di quel magico romanzo chiamato Wimbledon.

di Giovanni Fabbri

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