Nazionale. Conte allena gli under 15: partire dal basso per tornare grandi

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Antonio Conte
Antonio Conte

Undicesimo posto nel Ranking Fifa 2015, dietro a selezioni come Colombia e Belgio rispettivamente terze e quarte, disastro totale nelle ultime due manifestazioni mondiali dove non si è andati oltre la fase a gironi. Una crisi tecnica e di programmazione che dura ormai da troppo tempo e un ricambio generazionale mai avvenuto. I vari Nesta, Cannavaro, Buffon e Totti sono l’ultimo anello di un movimento italiano che di anno in anno sapeva rinnovarsi continuamente, coltivava e cresceva nuovi talenti.

La vittoria di Berlino 2006 non è statpo che l’ ultimo atto di una nazionale forte che, però, reggeva su  giocatori che inevitabilmente si apprestavano a concludere la loro carriera. Quella stessa vittoria non ha fatto altro che rimandare i problemi che da tempo affliggevano il calcio italiano. Si è navigato a vista, si è puntato poco o nulla sui settori giovanili mentre nel resto d’Europa s’investiva sui vivai, si costruivano strutture idonee a crescere i campioni del futuro. Ne è testimone la Germania, prima nel Ranking Fifa, la sua nazionale sul tetto del mondo in Brasile e una fucina inesauribile di giovani campioni.

Un esempio da seguire, un metodo che sembra esser stato preso alla lettera dal nuovo corso della Federcalcio targata Carlo Tavecchio. Il nuovo presidente federale ha affidato l’impresa ad Antonio Conte che, oltre ad essere il selezionatore della nazionale maggiore, è anche il Coordinatore di tutte le nazionali giovanili. Proprio il mister, ex Juventus, il 28 gennaio ha guidato dall’inizio alla fine l’allenamento della nazionale under 15 composta dai 32 migliori prospetti classe 2000 del nostro movimento. Una novità che ha fatto notizia, un gesto, quello dell’ex centrocampista bianconero, del tutto nuovo e inedito. Gli azzurrini si sono allenati a un ritmo mai visto prima a livello giovanile. Una vera e propria lezione alla quale hanno assistito tutti gli allenatori delle formazioni Allievi e Primavera dei club si Serie A e di Serie B, i responsabili delle selezioni di Lega Pro e delle Lega Nazionale Dilettanti.

Trasmettere la cultura del lavoro, insistendo sull’adattamento alla fatica, aumentando la quantità e la qualità degli allenamenti, questo il diktat del mister pugliese che a fine lezione ha commentato ai giornalisti presenti a Coverciano: “Attraverso le esercitazioni mostrate abbiamo dato dei suggerimenti per migliorare la tecnica e la velocità in situazioni molto simili a quelle che avvengono in partita”. “Il concetto fondamentale – ha poi aggiunto- è capire che spesso non si allena dal punto di vista metabolico. Speriamo di aver fatto capire quali allenamenti con la palla sono allenanti a livello fisico e quali allenano altre situazioni”. “Degli altri modelli – ha terminato il Ct – prendiamo le cose migliori ma non disperdiamo la nostra identità. Noi siamo un popolo che ha fatto del sacrificio e del sudore la sua grande forza”. Un Conte che non rinnega, quindi, le nostre radici ma che invita a lavorare sodo e a credere nei giovani. Un messaggio forte a tutto il sistema, rendere il nostro calcio più competitivo sia a livello di club che di nazionale attraverso metodologie di lavoro nuove e mirate.

(di Claudio Serratore)
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