Juventus – Roma, vince la mediocrità del calcio italiano

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Calcio italiano
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Questo lunedì avremmo voluto commentare, scrivere e parlare della sfida che meglio rappresenta il calcio italiano: le due squadre, le due filosofie di gioo che esportiamo in Europa. Ci troviamo invece di fronte all’ennesimo spettacolo desolante di un campionato che tocca anno dopo anno un livello sempre più basso.

Passiamo estati intere a sperare, a voler credere per forza, nonostante tutto, che l’Italia possa essere ancora meta ambita per campioni di un certo calibro. Ma lo spettacolo offerto dallo Juventus Stadium nella sera del calcio italiano, la dice tutta sul perché, oltre al discorso soldi, in Italia non fanno più tappa i fenomeni veri. Il Signor Rocchi, di mestiere arbitro, ha messo in vetrina il basso livello in cui vegeta il calcio italiano. Un livello fatto di errori grossolani e macroscopici, di approssimazione e mancanza di lucidità. Una prova perfettamente in linea con tutto il sistema calcio italiano, dove un Presidente è eletto nonostante uscite che in altri paesi no sarebbero minimamente tollerate, dove gli stessi presidenti giocano a fare i padroni del mondo, dove nonostante trascorsi giuridici in tanti, troppi, riescono a tenere salda la propria poltrona, nella politica come nello sport.

La notte dello Stadium – E allora eccoci qua a raccontare di una partita falsata, di un campionato che rischia di diventarlo, non solo per i meri tre punti ma per gli strascichi (e le probabili compensazioni) che gli errori grossolani commessi ieri sera si porteranno dietro. Entrare nel merito degli errori diventa una pratica superflua, per quello ci sono le immagini che parlano chiaro, nonostante i vari tentativi da una parte e dall’altra di tirare acqua al proprio mulino. Il tutto con l’aiuto dei media attivi nel cercare di mantenere lo status quo, ponderando e sminuendo i fatti in base all’interlocutore del momento. Addirittura in uno dei tanti post partita si è assistita ad una ramanzina nei riguardi del tecnico giallorosso Garcia, reo di aver proposto l’uso della tecnologia, anche per stabilire la lunghezza dell’area di rigore (oltre che per l’ormai classico gol fantasma).

Un post partita ricco di tanti contributi. Ci è andato giù pesante Francesco Totti, che di Juventus – Roma ne ha visti tanti (è attesa a breve la risposta di Buffon in stile “meglio due feriti che un morto ” o “anche se avessi visto il pallone di Muntari dentro la linea non l’avrei detto”) molto più leggero ci è andato invece Maicon. Sorridenti Sabatini e Marotta. Il primo ha fatto presente l’irregolarità dei tre gol, proponendosi però nel ruolo di paciere e mediatore. Il secondo ha tirato fuori un Juventus – Roma del 2010, in cui Pepe colpì la palla con il braccio sopra la propria testa e dentro l’area di rigore. Praticamente tutto quello che non ha fatto Maicon nell’occasione del primo rigore bianconero. Sereno anche Max Allegri, non proprio con la stessa espressione che aveva dopo il famoso Milan-Juventus, in cui, in quell’occasione, l’arbitro incise in maniera determinate. Garcia nonostante qualche battuta ha poi preferito tornare a parlare dei meriti e dei demeriti romanisti. Ci sono andati, invece, giù pesanti i tifosi a contatto con panchine e giocatori della Roma in borghese, vedi De Rossi, Astori e Strootman. Non se le sono mandate a dire Manolas e Morata, che nel siparietto finale fatto di falli e scorrettezze hanno degnamente chiuso una partita indegna.

Ci sarebbero anche i gesti tecnici da commentare, per dovere di cronaca lo facciamo. C’è la freddezza di Tevez, due volte  glaciale dal dischetto nel giro di pochi minuti, c’è il primo gol di Totti allo Juventus Stadium, ammonito poi non si sa per qualche colpa. C’è stato il bel gol di Iturbe, che ha confermato i motivi per cui Antonio Conte lo voleva a Torino. Ci sono le occasioni da una parte e dall’altra: Gervinho e Pjanic e la traversa di Morata. Poi il gol finale di Bonucci, con Vidal in fuorigioco a dar fastidio all’estremo romanista… ma in una partita in cui la costante è stata la pochezza arbitrale, giunti al 45esimo della ripresa vedere il gol convalidato non  ha colto di sorpresa nessuno. Il campo, poi, ci ha parlato quindi di una Juve e di una Roma ormai allo stesso livello, con il gap dello scorso anno ormai colmato. La Roma si è presentata giocando ad armi pari nella tana dei campioni d’Italia senza giocatori del calibro di De Rossi, Strootman, Astori, De Sanctis e Castan. La Juventus, dal canto suo, ha smentito tutte le voci che la volevano indebolita senza la furia di Conte in panchina. Con Allegri la squadra ha trovato comunque le sue geometrie, mantenendo inalterata la fame di vittoria. Stando al campo, insomma, sarà scontro alla pari fino alla fine.  

(di Cristiano Checchi) 

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