Champions League: Ancelotti, Guardiola, Mourinho e Simeone, semifinali tra i migliori allenatori del momento
Da trentadue a quattro. La vittoria della Champions League è ormai questione per pochi intimi. Atletico Madrid, Bayern Monaco, Chelsea e Real Madrid sono gli squadroni ancora in lizza per la vittoria del più ambito titolo continentale. Alla loro guida quattro maestri, probabilmente i migliori allenatori del momento, sicuramente i più carismatici che il calcio attuale possa offrire. Simeone, Guardiola, Mourinho e Ancelotti sono i condottieri che ogni club vorrebbe avere, che ogni tifoso sogna di vedere sulla panchina della propria squadra e da cui qualsiasi giocatore vorrebbe essere allenato. Personaggi vincenti, ma con uno stile diverso l’uno dall’altro. Pep, Josè e Carletto hanno già vinto tutto ciò che si poteva mettere in bacheca; Simeone invece deve fare ancora molta strada per poter vantare il palmares dei sui tre colleghi, ma la miglior stagione fino a questo momento è proprio la sua.
Il primo posto nella Liga a sei giornate dal termine e la conquista della semifinale di Champions League rappresentano risultati che nessun tifoso dei colchoneros, neppure il più ottimista, avrebbe mai pensato di raggiungere. A quarant’anni di distanza dall’ultima volta l’Atletico è di nuovo tra le prime quattro d’Europa e con 82 punti nella Liga in 33 giornate è una delle squadre con il miglior ruolino di marcia dei principali campionati europei (solo Juventus e Bayern Monaco stanno facendo meglio). Risultati conseguiti senza le disponibilità economiche delle rivali: nell’ultimo mercato estivo il saldo è attivo di circa 43 milioni di euro. L’avversario di Simeone in semifinale sarà proprio l’altro grande motivatore del calcio mondiale.
Josè Mourinho ha riportato il Chelsea ai massimi livelli. Secondo il portoghese la sua squadra non è ancora pronta a vincere in campo nazionale ed internazionale, ma i risultati ottenuti fino a questo momento sembrano dimostrare il contrario. Il secondo posto in Premier, a soli due punti dal Liverpool capolista, e il cammino europeo dimostrano che il Chelsea è una squadra di altissimo livello. Una formazione forse non piena zeppa di campioni come altre corazzate europee, ma dotata di una solidità impressionante. Questo è proprio ciò che accomuna Chelsea e Atletico Madrid, due squadre dotate di una cattiveria che solo Mourinho e Simeone riescono a dare ai propri giocatori. Quando in panchina si hanno due allenatori come loro i milioni contano un po’ meno.
Milioni che invece rappresentano il comun denominatore del monte ingaggi di Real Madrid e Bayern Monaco. Carlo Ancelotti e Pep Guardiola si sfideranno nell’altra grande semifinale europea. Una gara che per molti rappresenta una finale anticipata e che mette di fronte le due squadre più forti del pianeta. Due formazioni che annoverano solo grandi campioni tra le proprie fila. Nel leggere l’unidici titolare degli spagnoli e dei tedeschi non è possibile trovare un giocatore di livello medio. Da qualche anno in campo per queste due squadre scendono solo stelle di livello assoluto. Il grande merito di Ancelotti e Guardiola è stato proprio quello di scegliere due squadre fenomenali come destinazione. Il resto però lo hanno fatto loro. Il tecnico italiano ha preso una squadra scarica, con uno spogliatoio ricco di problemi dopo l’addio di Mourinho. Guardiola è arrivato in una realtà che aveva il grandissimo rischio di presentarsi ai nastri di partenza della nuova stagione con la pancia piena (lo scorso anno i bavaresi hanno portato a casa campionato, coppa di lega e Champions League). Entrambi gli allenatori hanno saputo allontanare tutti i problemi e scongiurare qualsiasi tipo di rischio. Le due squadre stanno correndo fortissimo sia in campionato che in Champions. Guardiola ha conquistato il Meisterschale con addirittura sette giornate d’anticipo vincendo 25 delle 27 partite disputate fino al momento del successo matematico.
La finale anticipata tra Ancelotti e Guardiola già fa sognare gli appassionati di calcio, ma dall’altra parte del tabellone ci sono i maestri delle imprese impossibili. Molto spesso in Champions League vince la squadra più meritevole, ma non sempre quella migliore. Guardiola e Ancelotti sono avvisati.
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