“L’Italia a passo di dabka” – Apericena per i ragazzi di Nablus

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Far conoscere la dura vita di un popolo sotto occupazione, sensibilizzare sulla brutalità di un regime di apartheid e, contemporaneamente, condividere la profondità di una terra ricca di cultura e storia. Questo l’obiettivo di “L’Italia a passo di dabka”, un progetto che porterà nel nostro paese dieci ragazzi e ragazze di Nablus.

Nell’estate 2014 l’Italia accoglierà questi giovanissimi (dai 13 ai 18 anni) ballerini di dabka in un tour all’insegna della tradizione folkloristica palestinese. Il gruppo Masha’el Falasteen, nato nel 2002, ha viaggiato per l’Europa (dalla Francia alla Norvegia, dal Belgio all’Austria), portando un messaggio di denuncia e di speranza. L’Associazione Frontiere, insieme ad altre realtà locali, organizzerà gli spettacoli dei ballerini a Roma, Velletri, Pistoia, Bologna, Genova e Milano.

Nella serata del 21 dicembre 2013, presso “La Villetta” di Roma (via Francesco Passino, 26 – zona Garbatella), ci sarà una cena solidale di raccolta fondi per finanziare il progetto.

Il programma

18.30: Inizio della serata. Modera Valerio Evangelista.

19.00: Presentazione del libro “Lessico deviante” di Patrizia Cecconi. Come un uso distorto dei termini, in ambito giornalistico-mediatico e specificatamente per quanto riguarda la questione palestinese, ha ripercussioni anche sulla nostra democrazia, minando le basi della Costituzione italiana.

19.30: Esposizione del progetto “L’Italia a passo di dabka”. Irene Tuzi, di ritorno da Nablus, ci guiderà in un viaggio in cui i sogni di un gruppo di ballerini palestinesi si infrangono contro la brutalità dell’occupazione e della discriminazione istituzionalizzata.

20.15: Testimonianze dirette di palestinesi residenti in Italia. Il racconto come antidoto alla disumanità di un regime repressivo

20.30: Aperitivo italo-palestinese

Saranno esposte anche fotografie scattate da Irene Tuzi nel suo ultimo viaggio a Nablus.

Ingresso per l’apericena solidale: 10 euro (gradita prenotazione)

Per info: redazione@frontierenews

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