Serie A. Polemiche a Firenze nella vittoria del Napoli. Kaka non basta: il Milan fa 1 a 1 con la Lazio. Bene Pioli e Gasperini

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Giornata ricca di emozioni la decima di Serie A, il turno infrasettimanale non ha tradito e ha lasciato in eredità tanti gol ma soprattutto tantissime polemiche.

In testa – Il campo più caldo è stato sicuramente l’Artemio Franchi di Firenze dove il Napoli si è imposto per 2-1. Le reti sono state realizzate tutte nel primo tempo, il vantaggio, splendido, di Callejon, pareggio di Rossi su rigore e gol vittoria di Mertens, il primo per il talento belga in serie A. Nonostante tutto è stata comunque la Fiorentina a fare la partita, finita al 93esimo con il fattaccio che farà parlare molto. Inler stende Cuadrado in area di rigore, Calvarese sbaglia tutto: dà il secondo giallo a Cuadrado (il primo sempre per simulazione) invece del calcio di rigore. L’errore è grossolano e penalizza, ancora una volta, la Fiorentina di Montella in vista anche della sfida con il Milan. Fattaccio a parte il campo ha mostrato comunque un Napoli sornione, capace di tenere il risultato, giocando di ripartenza di fronte a una Fiorentina che ha avuto praticamente sempre il pallino del gioco in mano. I viola con Cuadrado, Rossi e Valero le hanno provate tutte per vincere (il colombiano ha colpito anche un palo subito dopo il pareggio) ma sull’errore di Calvarese la partita è finita. Per Montella, quindi, un altro boccone amaro proveniente dalla terna arbitrale da digerire, cosa che ai microfoni post partita il tecnico napoletano fa senza scomporsi, concentrandosi solo sulla bella prestazione dei suoi. In casa Napoli la vittoria invece può voler dir tanto in chiave scudetto, vincere una partita così difficile in casa di una grandissima Fiorentina dà tantissimo sul piano del morale e fortifica le certezze. Gli azzurri con la vittoria si portano a quota 25 punti e continuano la corsa a braccetto con la Juventus per riprendere la solitaria Roma, impegnata contro il Chievo questa sera.

A differenza del Napoli i campioni d’Italia della Juventus non hanno avuto nessun problema per sbarazzarsi del Catania di De Canio. Conte ormai sembra aver ritrovato la sua squadra, la batosta con la Fiorentina è ormai assorbita, la buona prestazione a Madrid e le vittorie con Genoa e Catania (6 gol all’attivo e 0 subiti) lo dimostrano. La sfida contro gli etnei, salvo qualche brivido iniziale, è stata una formalità. Nel primo tempo Vidal e Pirlo hanno praticamente chiuso il conto, Tevez e Bonucci nella ripresa hanno arrotondato un punteggio mai in discussione. Conte, come Bentiez, potrà quindi mettersi comodo a gustarsi Roma Chievo per scoprire se la vittoria sarà servita ad accorciare la classifica. Per il Catania invece restano tanti interrogativi per il futuro, 6 punti sono tremendamente pochi per una squadra, fino all’anno scorso, collaudatissima. L’esonero di Maran non sembra aver dato la svolta sperata (0 gol fatti un pareggio e una sconfitta), anche se la sfida allo Juventus Stadium è proibitiva per questi tutte le squadre di A.

Le altre – A Milano, in Milan – Lazio, i romantici del calcio si sono sicuramente riuniti con questo sport. Ricardo Kakà probabilmente non tornerà il giocatore straripante che a San Siro hanno ammirato, ma il suo ritorno al gol dopo più di 4 anni è una bella storia e ci consegna (vista anche la buona prestazione) un giocatore ancora vivo che in Italia può dire la sua. Il brasiliano, infatti, in questo ritorno al gol ci ha messo del suo, perché per battere Marchetti si è esibito in uno splendido destro a giro finito sotto l’incrocio dei pali. Ma Kakà a questo Milan ancora non basta: la squadra di Allegri continua a soffrire e a prendere gol di testa, quello di Ciani è il sesto della stagione. Alla fine Milan e Lazio si spartiscono la posta in palio senza poter sorridere a pieno. Allegri per la seconda di fila non può contare su un Balotelli all’altezza della situazione, la prova dell’azzurro è stata ancora sottotono e una squadra incentrata sulle sue giocate ne risente notevolmente. Gli uomini di Petkovic, dal conto loro, rimandano ancora l’appuntamento con la vittoria esterna, ma mostrano dei passi in avanti importanti. Il ritorno di Klose, la solita prestazione di Candreva (autore dell’assist) sono alcuni degli esempi, la prova ancora opaca di Hernanes è invece la pecca che non lascia tranquillo il tecnico bosniaco.

Se Lazio e Milan mancano nelle altissime posizioni, al loro posto c’è uno splendido Verona che in casa contro la Sampdoria ha centrato la quinta vittoria su 5 in casa di questo grandissimo campionato. Gli uomini di Mandorlini grazie a Gomez e Toni (anche un assist per l’ex di Fiorentina, Roma, Genoa e Juventus) battono la Samp e volano a 19 punti a pari punti con l’Inter. I veronesi ormai stanno diventando una certezza volando sulle ali di Juanito, Jorgjinho, Martinho e Iturbe ma anche sulle certezze come Hallfredsson e appunto Toni. Per la Sampdoria continua il cammino zoppicante al quale Delio Rossi non riesce a dare una sterzata, i 9 punti in classifica sono poca cosa per le ambizioni del club blucerchiato.

In fondo raggiunge quota 9 anche il Livorno, ma la partita del Armando Picchi è stata da cuori forti e tutta da raccontare. Dopo otto minuti Immobile e Glik l’avevano messa sui binari giusti per gli uomini di Ventura, ma il Torino è solito a non poter vivere tranquillo. Gli uomini di Nicola, infatti, ci hanno messo meno di un tempo per rimontare: Paulinho e Greco i marcatori amaranto. Nel secondo tempo poi Emerson Ramos Borges, difensore brasiliano classe 1980, ha inventato il gol della vita: prende palla dalla propria tre quarti, supera un paio d’uomini, l’ultimo lo elude con un doppio passo, e fa partire un sinistro da 35 metri sotto la traversa. In panchina Ventura è attonito, con addirittura gli occhi lucidi, forse provato dall’instabilità della sua squadra. Alla fine il gol del pareggio per i granata arriva dal dischetto e a trasformarlo è Cerci. Il Torino continua quindi a sciupare i punti mentre i Livorno tira fuori l’orgoglio di una che lotterà fino alla fine per la serie A. Se Torino e Livorno rimandano l’appuntamento con la vittoria, l’Udinese centra la prima esterna del suo campionato, la vittima è il Sassuolo di Di Francesco. Il vantaggio per i friulani è di Di Natale dal dischetto, il pareggio di Zaza che poi nel secondo tempo si fa scioccamente espellere per una brutta entrata, il gol vittoria per Guidolin è siglato da Muriel. I bianconeri così salgono a quota 13 punti, mentre il Sassuolo resta penultimo a 6 insieme al Catania, con il rischio di essere superati dal Chievo nel caso in cui i gialloblù compiano l’impresa a Roma. Dalla zona calda vuole andarsene in fretta il Bologna e, dopo essersi sbloccato contro il Livorno, è arrivata un’altra vittoria fondamentale sul campo del Cagliari. Lo 0-3, frutto delle reti di Garics, Kone e Pazienza, esalta Pioli e fa traballare non poco la panchina di Lopez. Il Cagliari dopo la vittoria con il Catania sembrava potersi riprendere, invece in 3 giorni sono arrivate due sconfitte pesanti. A Genoa, sponda rossoblù, si esulta invece per la vittoria casalinga contro il Parma di Cassano. L’ex della sfida, Gilardino, prima fa disperare ma poi gioire il Marassi: tempo due minuti e spara un calcio di rigore addosso a Mirante, ma nel secondo tempo con una grande deviazione su cross di Biondini regala i tre punti a Gasperini.

Questa sera come detto starà alla capolista Roma rispondere a Napoli e Juventus nel testacoda contro il Chievo. Mentre, nota a margine, la Serie A si può godere due giovani azzurri in testa alla classifica marcatori (Rossi 9 gol e Cerci 6), che nell’anno dei mondiali è quanto meno buon augurante.

di Cristiano Checchi 

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