Moto GP. A Sepang vince Pedrosa davanti a Marquez e Lorenzo

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Tra i due contendenti al mondiale, Marquez e Lorenzo, a Sepang vince Pedrosa. La pista della Malaysia è sempre stata un punto forte per il numero 26 della Honda, che anche l’anno passato aveva vinto questa gara.

Dani scatta bene dalla quinta posizione in griglia e riesce a mettersi davanti a tutti dopo 3 giri lasciando presagire che sarebbe stata una di quelle giornate in cui lo spagnolo è difficile da battere. La fuga di Pedrosa, mai ostacolata per tutta la corsa, è di sicuro agevolata dalla grande bagarre tra Marquez e Lorenzo a metà gara, una battaglia mozzafiato per la seconda posizione che è stata il grande spettacolo di Sepang.

Due interi giri di sorpassi e contro sorpassi ad ogni curva, di staccate al limite e accelerazioni forzate, di carenate e “colpi proibiti”, che hanno fatto stare tutti con il fiato sospeso e che alla fine hanno premiato il giovane spagnolo della Honda. Marquez si mette poi all’inseguimento del compagno di squadra ma chiuderà in seconda posizione proprio davanti a Lorenzo, legittimando il mondiale con ben 43 punti di vantaggio e tre gare dal termine.

Spettatore non pagante del magnifico scontro tra spagnoli è Valentino Rossi, che partito dalle seconda griglia al via, gira davanti a tutti alla prima curva  ma si lascia subito rimontare dai tre tenori spagnoli, tenta di rimanere attaccato al gruppo di testa ma patisce ancora una seconda metà di gara non all’altezza del campione, chiudendo la corsa in quarta posizione. Sepang è stata l’ennesima dimostrazione della superiorità della Honda e in particolare della HRC: mentre tutte le altre moto hanno sofferto il grande caldo della Malaysia, con le Yamaha che hanno subito un pesante degrado delle gomme che ne ha condizionato la prestazione dopo metà corsa, le Honda hanno sempre mostrato uno standard impeccabile sui tempi che infine ha fatto la differenza.

Vince Pedrosa dunque, che si porta a casa il Gran Premio della Malaysia. Aumentano così i rimpianti per Dani che a fine gara dichiarerà: “un altro mondiale che se ne va e non per colpa mia”. Riferendosi all’incidente di Aragon provocato da Marquez, una gara molto simile a questa di Sepang che il numero 26 sembrava poter vincere. Ma se la sfortuna sembra perseguitare Dani è pur vero che la vittoria di ieri avvalora le tesi di coloro che sostengono che il campione spagnolo vince solo quando non è sotto pressione. Sorprendente invece l’altro spagnolo della Honda, Marquez, che oltre ad essere un talento naturale mostra di essere anche un pilota maturo. Non solo regola ancora il campione del mondo in un duello fisico, ma non cede neanche alle provocazioni di Lorenzo, il quale ammette a fine corsa di aver tentato di innervosire l’avversario con quei sorpassi continui, sperando magari in uno sbaglio del giovane spagnolo che invece freddo e concentrato non lascia spazio a nessun tipo di errore.

Notevole anche la bagarre tra Cructholow e Bautista per la quinta posizione vinta dal pilota della Yamaha. Week end disastroso per la Ducati con Hyden che rompe il motore della sua Desmosedici, Iannone fuori al terzo giro e Dovizioso che finisce ottavo al traguardo. Andrea Dovizioso che lascia ancora una volta trasparire ai microfoni la sua delusione per la mancanza di risultati della Ducati, che però ha annunciato proprio a Sepang il tanto atteso cambio di rotta, la rivoluzione interna, con l’assunzione dell’ingegner Dall’Igna come responsabile del reparto corse.

Bellissima l’ultima fotografia del Gran Premio della Malaysia, con Valentino Rossi che sfila in un giro d’onore portando con se una bandiera raffigurante il numero 58 di Marco Simoncelli, un ulteriore saluto al pilota italiano che su questo circuito perse la vita due anni fa.

di Andrea Lorenzini 

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