Serie A. Le neopromosse: Sassuolo, Verona e Livorno tra inesperienza ed entusiasmo per dimostrarsi all’altezza

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Il campionato di Serie A 2013-2014 sta per scattare anche per le tre neopromosse dalla B. Sassuolo, Verona e Livorno si stanno tirando a lucido per non farsi trovare impreparate nel debutto sul palcoscenico dei grandi.

SASSUOLO: prima storica partecipazione nella massima serie per gli emiliani del patron Squinzi e del presidente Rossi. Confermato il tecnico della promozione, Eusebio Di Francesco, bravo e preparato, e confermato anche lo zoccolo duro della squadra che al quinto tentativo è riuscita a centrare il salto di categoria. Pochi i ritocchi, troppo pochi a dire il vero per pensare di salvarsi senza il rischio di essere risucchiati nel vortice dei vecchi volponi della serie A; sono arrivati il talentuoso attaccante Simone Zaza dall’Ascoli via Sampdoria, tanto estro ma primo assaggio di A anche per lui, mentre più navigati appaiono il difensore Acerbi che deve riscattare la disastrosa avventura milanista dello scorso anno e soprattutto tornare in forze dopo il tumore al testicolo, per fortuna debellato senza conseguenze, di cui è stato vittima all’inizio dell’estate, e l’ex sampdoriano e juventino Ziegler, buon rinforzo per la fascia sinistra neroverde. A centrocampo il fulcro sarà l’inossidabile capitano Magnanelli, sottovalutato in questi anni, ma dotato di tecnica e visione di gioco. Assieme a lui tanti esordienti, dal difensore goleador e rigorista Terranova al mediano Cibsah, dal motorino Tommaso Bianchi all’attaccante esterno Farias, buon campionato a Padova l’anno scorso, tutti punti interrogativi che collocano il Sassuolo nelle ultime file della griglia di partenza, seppur con curiosità e fiducia. I precedenti del Foggia zemaniano e del Chievo delneriano sono al momento tra gli auspici dei tifosi emiliani. Non sarà inoltre probabilmente il fattore campo un punto di forza del Sassuolo, costretto nei cinque campionati di serie B ad emigrare a Modena nelle gare casalinghe ed ospite in questo campionato dello stadio di Reggio Emilia, a causa dell’inadeguatezza del piccolo impianto cittadino e della mancata volontà del patron Squinzi di ampliarlo e renderlo idoneo alla categoria, regalando così a Sassuolo anche la soddisfazione di avere il suo piccolo fortino.

Voto precampionato: 5, 5

Obiettivo: salvezza.

VERONA: Undici anni, l’inferno della C1, il rischio di finire in C2 e poi la risalita. Il calvario dell’Hellas Verona, campione d’Italia quasi 30 anni fa, sembra finito e le porte della serie A si sono di nuovo spalancate per i gialloblù di Andrea Mandorlini, tecnico ad un passo dal congedo non appena conquistata la promozione (Spezia e Padova se lo sono litigato per un paio di settimane) prima di trovare l’accordo con la società scaligera per continuare insieme anche nella massima serie. Delle tre neopromosse, il Verona appare quella meglio attrezzata per salvarsi e per non soffrire più del lecito. Va detto poi che l’organico dello scorso anno in serie B avrebbe difficilmente sfigurato anche in A: gente del calibro di Halfredsson, Martinho, Bacinovic, Bojinov, Cacia, Jorginho (talento brasiliano accostato in estate a Milan, Liverpool e alle due squadre di Manchester) e Moras apparivano assai sprecati per la cadetteria. In più in estate sono sbarcati all’ombra dell’Arena l’ex genoano Jankovic, l’ex fiorentino Romulo, l’esperto Donati dal Palermo, l’attaccante scuola Inter Longo e soprattutto quel Luca Toni dato da tutti per finito quando un anno e mezzo fa intraprese l’avventura araba ed invece capace di imporsi nel suo ritorno alla Fiorentina mettendo a segno 8 reti, tante per chi poche volte parte titolare. Tutti acquisti di esperienza e spessore che collocano il Verona tra le candidate a recitare un ruolo discreto in questa serie A, a non doversi salvare, insomma, sudando freddo. L’errore è però dietro l’angolo, la buccia di banana su cui Mandorlini e i suoi non dovranno inciampare è iniziare a credere di essere già tranquilli, di non dover lottare perchè tanto la retrocessione non è un rischio da correre; l’ultimoVerona in serie A dovrà essere il monito, l’avvertimento: una squadra in zona Uefa a febbraio, quella di Malesani, stagione 2001-2002, e retrocessa clamorosamente a maggio. Il Bentegodi ribolle, si parte con Verona-Milan per un pubblico che da 11 anni aspetta i piatti prelibati della cucina della serie A.

Voto precampionato: 7

Obiettivo: salvezza

LIVORNO: Sarà dura, e tanto. Salvarsi sarà un vero e proprio capolavoro per il Livorno dell’esordiente tecnico Nicola e del patron Spinelli che ha regalato alla città toscana il ritorno in serie A dopo 3 anni. La squadra amaranto è incompleta, inesperta ed appare del tutto inadeguata a confrontarsi con un campionato che è tutt’altra storia rispetto a quello cadetto. Pochi acquisti e di basso rilievo: ripreso in prestito il centrocampista dell’Inter Duncan, già a Livorno nella seconda metà dello scorso anno, tutto da valutare il senegalese Mbaye, qualche referenza in più per Leandro Greco, di ritorno dalla Grecia (sembra un gioco di parole ma non lo è), che in ogni caso non è esattamente Gerrard. Si può dire a conti fatti che gli acquisti migliori siano state le conferme nel reparto avanzato: Siligardi e Belingheri sulla trequarti, i bomber Paulinho e Dionisi in attacco; su di loro ricade il peso della stagione livornese, per quanto anche per i “magici quattro” vige la regola della poca esperienza in serie A. Il mercato non è ancora chiuso, vero. Emeghara, stupefacente nei sei mesi al Siena l’anno scorso, è ad un passo dalla firma, vero. Ci sono trattative con giocatori di navigata militanza nella massima serie (da Rocchi a Calaiò, da Donadel a Taddei), vero. Ma basterà? L’eliminazione a metà agosto in Coppa Italia, subìta nel derby casalingo contro il Siena, compagine di serie B, non è stato neanche il miglior viatico per iniziare la nuova stagione. Auguri di vero cuore, mister Nicola.

Voto precampionato: 4

Obiettivo: salvezza.

di Marco Milan

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