Serie A. Qui Torino: senza Ogbonna e Bianchi ma con le conferme di Ventura e Cerci per una salvezza tranquilla

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Riparte da due certezze il nuovo Torino: da Giampiero Ventura in panchina e da Alessio Cerci in campo. Il tecnico genovese è rimasto saldo alla guida della formazione granata, condotta lo scorso anno ad una salvezza un po’ più tribolata del previsto. Così come a Torino è rimasto anche Alessio Cerci, decisivo per le sorti toriniste soprattutto nella seconda parte del campionato.

Un Torino che anche nella stagione che si appresta ad iniziare avrà come obiettivo la permanenza nella massima serie, possibilmente conseguita con anticipo rispetto alla fine del campionato e possibilmente strizzando l’occhio alla parte sinistra della classifica. Se Cerci è rimasto in granata (ottima operazione di Urbano Cairo, bravo anche a resistere agli assalti di Napoli e Milan per il talento di Valmontone), hanno salutato la truppa Angelo Ogbonna che ha cambiato maglia ma non città passando ai rivali della Juventus, e il capitano Rolando Bianchi che non ha rinnovato il contratto accasandosi al Bologna e lasciando il Toro dopo cinque campionati, tre di B e due di A, 77 gol ed un’empatia particolare con la curva granata. In attacco sono arrivati l’argentino Larrondo dal Siena, buon acquisto ma referenze scarsine in fatto di gol, e soprattutto Ciro Immobile, capocannoniere della serie B di due edizioni fa con 28 reti quando vestiva la maglia del Pescara, soltanto 5 lo scorso anno al Genoa anche a causa di un impiego part time; Immobile, però, ha tutte le carte in regola per rilanciarsi a Torino e mostrare  le sue qualità, soprattutto se Ventura punterà su di lui facendone il fulcro dell’attacco. Nel reparto avanzato, poi, va tenuto d’occhio il marocchino El Kaddouri, una meteora a Napoli ma talento da vendere, e Paulo Vitor Barreto, uno che se gli infortuni lo lasciano in pace sa farsi valere come bomber. Darle si, ma il Toro vorrebbe anche non prenderle, quindi partito Ogbonna serviva un sostituto all’altezza, fermo restando che il polacco Glik lo scorso anno, tentato omicidio su Giaccherini nel derby a parte, ha dimostrato di poter reggere e guidare il reparto arretrato di Ventura anche con un discreto piglio. Dal Genoa è arrivato Emiliano Moretti, affidabile ed esperto, mentre lo sloveno Maksimovic è tutto da scoprire e da decifrare in un campionato pressante come quello italiano. A centrocampo, partito Birsa che ha fatto ritorno a Genova, è arrivato Bellomo dal Bari, uno dei migliori talenti della serie B 2012-2013, uno che non a caso è stato seguito intensamente anche da Inter e Roma. Brighi e Gazzi rappresentano due certezze, ma manca un po’ di qualità e qualche ricambio in più, sebbene il Torino già sappia che sue partite saranno esclusivamente le 38 giornate di campionato, avendo avuto la brillante idea di farsi sbattere fuori dalla Coppa Italia già prima di Ferragosto per mano del Pescara. Va detto, infine, che ai granata serve anche un portiere, complice la squalifica di Gillet per le tristi vicende del calcioscommesse barese; c’è Padelli, ma non basta per affrontare un intero campionato, ed ecco allora che i nomi di Pegolo, Viviano e Sorrentino tornano alla ribalta nell’agenda di Cairo e del ds Petrachi.

Voto precampionato: 5,5

Obiettivo: salvezza tranquilla

di Marco Milan

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