Basket, playoff. Il viaggio della Virtus Roma: dal rischio di sparire alla finale scudetto

0 0
Read Time3 Minute, 24 Second

I miracoli e lo sport, non sono mondi così lontani, anzi, spesso si intersecano per dare vita a storie impensabili e che si tingono per questo di magico. La storia della Virtus Roma finalista scudetto può, senza paura di offendere nessuno, essere considerata un miracolo sportivo, una di quelle storie emozionati anche solo da raccontare.

La Virtus Roma è una finalista per lo scudetto 2012-2013. Impensabile. Impensabile quest’estate. Era il 4 maggio quando Toti teneva la conferenza stampa al Visconti Palace Hotel in cui ufficializzava l’addio. In quella mattina il Presidente aveva assicurato la sola iscrizione al campionato della squadra e niente più. Non c’erano le condizioni economiche per andare avanti, si pensava di non avere più la possibilità per offrire alla Virtus un futuro competitivo. Un’estate trascorsa tra dubbi e malumori, il basket è stato a un passo dallo scomparire da Roma. Impossibile guardare troppo avanti. Impossibile pensare al mercato. Impossibile pensare alla Coppa Italia. Impossibile pensare a una finale scudetto. A luglio la svolta che salva la Virtus, qualche aiuto tanto cercato alla fine arriva e con esso anche quella piccola voglia di continuare. A luglio si mette, con la permanenza di Gigi Datome, il primo mattone per l’anno che sarebbe arrivato… e che anno.

La squadra è da ricostruire. Da Varese arriva Goss, dall’Università del Wisconsin Taylor, dal Roanne Lawal, da Cremona D’Ercole, da Pistoia (direttamente da Lega 2) Jones. Una squadra ricostruita, con praticamente Datome e Tonolli a dare il benvenuto ai ragazzi presi durante l’estate più difficile. Il campionato scorre via la in alto, a vittorie susseguono vittorie, la Virtus finisce terza, con la  Coppa Italia finita in semifinale per mano di Varese. Viste le premesse anche solo i playoff sono un risultato grandissimo. Dietro tutto questo la sapiente guida di Calvani. Il tecnico romano, subentrato a gennaio del 201,2 è riuscito ad amalgamare un gruppo praticamente nuovo e a renderlo una squadra unita anche nei momenti più duri. La finale restava comunque impensabile anche solo qualche giorno fa, senza dover tornare per forza a quest’estate. La sera di gara 5 la Virtus cede di schianto in casa. La stanchezza, la panchina corta, le partite ravvicinate, le condizioni precarie di Datome trascinatore e leader, tanti, toppi fattori. Sembra tutto finito, al Palatiziano arrivano solo tanti applausi per quello che sembrava il congedo da una stagione comunque grandissima. Poi l’impensabile diventa realtà; l’orgoglio e l’unione fanno la forza e il Pianella è sbancato in gara 6. In gara 7 praticamente c’è tutta Roma con la Virtus, i biglietti finiti in pochi minuti ne sono una discreta dimostrazione. In campo per Cantù non ce n’è, Roma ha deciso de completare il miracolo, tornare in finale 5 anni dopo l’ultima volta. Tornare, nell’anno più difficile, veramente grande.

La partita – La Virtus ha lasciato poco o nulla agli avversari. A differenza delle altre sfide della serie è stata sempre lei a comandare. Il primo quarto è equilibrato, nonostante il primo tentativo di fuga dei romani, e finisce 18 a 16. Tra la fine del primo quarto e prima parte del secondo Goss e Datome guidano la Virtus a un parziale di 12 a 0. Il solco è segnato, il primo tempo si chiude con Roma avanti 42 a 32. Cantù cerca di mantenere il passo con Aradori (20 punti totali) e Ragland (16). Ma nel terzo quarto, da tradizione di questa stagione quello della Virtus, Goss (16), Lawal (15) e Taylor (18) fanno volare l’Acea. Al 25′ Roma tocca il +16. La Lenovo però non vuole mollare, e alla fine del terzo quarto riesce a ricucire lo strappo fino al -8. Il quarto periodo però è dominato dalla Virtus, a 60 secondi dal termine i 7 punti nel quarto di Taylor e i 5 di Jones (14) innalzano Roma al +24. La Lenovo deve così cedere l’onore delle armi a una Virtus nell’ultima sfida troppo superiore. Probabilmente non lo è stata sempre durante la serie, ma il responso del campo dice che lo scudetto se lo giocheranno Datome e compagni… tanto perché tutto ciò quest’estate era impensabile.

Cristiano Checchi 

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleppy
Sleppy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *