Serie A. Ultimi verdetti. Sorridono Milan e Udinese

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Si giocava solo per l’Europa nell’ultimo atto del campionato di Serie A e alla fine a festeggiare sono solo Milan e Udinese. Gli uomini di Allegri ce l’hanno fatta, la Champions è diventata una certezza grazie all’assurda vittoria sul campo di un Siena già retrocesso ma che ha venduto cara la pelle. In svantaggio per la rete di Terzi il Milan ha rimontato negli ultimi minuti grazie al rigore di Balotelli (non sbaglia mai) e al gol di Mexes pochi secondi dopo. Dopo un avvio disastroso Allegri forse blinda la panchina, e lo fa grazie a un girone di ritorno da 42 punti. Non sorride invece Montella; la Fiorentina, che sul campo ha distrutto 5 a 1 il Pescara (tripletta d Ljajic, Mati e Jovetic e di Vittiglio per il Pescara) alla fine si deve “accontentare” dell’Europa League. Il rimpianto per la Fiorentina c’è, per larghi tratti del campionato i viola hanno infatti mostrato grande gioco e personalità. L’Europa League servirà sicuramente alla squadra per maturare e crescere, per rappresentare anche il prossimo anno una grande e bella realtà del nostro campionato.

L’altra a esultare è l’Udinese di Guidolin. I bianconeri per il terzo anno di fila giocheranno l’Europa, quest’anno ci arrivano grazie ad una grandissima rimonta cominciata negli ultimi due mesi. Il pass per l’Europa League diventa realtà dopo la bella vittoria per 5 a 2 in casa dell’Inter, le reti di Pinzi, Domizzi, Di Natale, Silva e Muriel per l’Udinese e Juan e Rocchi per l’Inter. Di più da questa nuova Udinese proprio non si poteva chiedere, questa Europa League raggiunta vale almeno il quarto posto di due anni fa. L’Inter invece ha chiuso sulla falsariga degli ultimi mesi. L’ennesima sconfitta (la sedicesima) la piazza al nono posto, peggior piazzamento dell’era Moratti. Difficile pensare che il patron confermerà, con questi numeri, il tecnico Andrea Stramaccioni anche per il prossimo anno.

A Roma invece va in scena l’ultima di Mazzarri sulla panchina del Napoli. La sconfitta per 2 a 1 in casa della Roma di certo non fa male, al tecnico toscano sicuramente sarebbe piaciuto lasciare battendo il record di Maradona, ma il secondo posto vale più di tante cose. L’interrogativo resta sul futuro, l’Inter sembra la pista più plausibile, raffreddata se non morta la pista Roma, da non escludere la pista estera. La sfida dell’Olimpico, dicevamo. Dopo un primo tempo di noia e poco altro (occasione di Cavani e palo di Destro), nel secondo tempo c’è stata fortunatamente un po’ di partita e la Roma l’ha fatta sua con le reti di Marquinho e Destro, a nulla è valsa la 29esima rete di Cavani (chissà se l’ultima). Per la Roma questa partita non ha contanto praticamente nulla, ed pazzesco pensar che gli uomini di Andreazzoli chiudono sesti, non per punti persi contro Fiorentina, Milan o Napoli, ma per i regali a Pescara e Chievo in casa (tanto per non guardare troppo indietro).

Il derby del 26 varrà tutto e di più per le due romane, alle quali alla fine è rimasto l’unico obiettivo per salvare la stagione. Se quella della Roma non ha mai vissuto di momenti topici, quella della Lazio prometteva meglio dopo i primi  mesi di campionato. Gli uomini di Petkovic si sono però fermati con l’infortunio di Klose, per poi riprendersi solo al rientro del bomber tedesco. Ieri sera è però arrivata la caduta inaspettata a Cagliari, frutto del gol di Dessena, che addirittura l’ha fatta sprofondare al settimo posto, scavalcata anche dalla Roma (erano due campionati che non accadeva). Il derby del 26 varrà tanto, se non tutto, con la speranza però che fuori dallo stadio sia la civiltà a vincere.

Gli altri incontri avevano ben poco da raccontare. Sabato non ha fatto rumore la sconfitta dei campioni d’Italia in casa della Sampdoria. I blucerchiati potranno vantare un bottino di 6 su 6 contro l’imbattibile Juventus. Le reti di Eder, De Silvestri e Icardi per i padroni di casa, di Quagliarella e Giaccherini le reti bianconere. Pareggio ricco di gol a Torino. Il Catania in vantaggio con Almiron si è fatto rimontare da Cerci, poi Bergessio e poi l’acuto finale del capitano silenzioso, Bianchi, che dopo 77 gol lascia la casacca numero 9 dei granata. Il Palermo ha salutato la A nel peggiore dei modi: 1-3 casalingo contro il Parma. Per gli uomini di Donadoni le reti di Gobbi, Valdese e Belfodil, per il Palermo quella che potrebbe essere l’ultima rete al Barbera di Miccoli. 2 a 2 anche tra Atalanta e Chievo, Stendardo e Giorgi per i bergamaschi, doppietta di Thereau, a chiudere il suo ottimo campionato, per i clivensi. 0 a 0 invece l’ultima sfida al Dall’Ara tra Bologna e Genoa.

Arrivederci campionato!

Cristiano Checchi

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