Il WWF bacchetta l’Ue in tema di riduzione dell’inquinamento

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di Tiziano Aceti

Mentre a Doha, in Qatar, sta andando in scena il vertice internazionale sui cambiamenti climatici, il WWF ha redatto un rapporto sulla riduzione dell’inquinamento. Il rapporto dal titolo: “Ridurre le emissioni del settore energetico nel modo giusto” si riferisce alla roadmap energetica dell’Unione Europea.

Le previsioni che il WWF fa non sono delle più incoraggianti, infatti, dal rapporto si evince come l’Ue potrebbe non riuscire a perseguire l’obiettivo dell’85%-90% di riduzione delle emissioni inquinanti. Sembrerebbe che proseguendo su questa strada L’Unione Europea riuscirà a ridurre le emissioni solo del 40%, quindi con un differenza notevole rispetto all’obiettivo prefissato. In tal senso, il WWF osserva: “Sul clima l’Unione Europea rischia di bucare l’obiettivo, riducendo le emissioni inquinanti di appena il 40% anziché dell’85-90% entro il 2050, come invece previsto dalla roadmap energetica europea al 2050. Per rimettersi al passo con la propria tabella di marcia l’Unione Europea deve agire subito e dare priorità al risparmio energetico e alle energie rinnovabili rispetto alle fonti rischiose e dannose derivanti dai combustibili fossili e dall’energia nucleare”.

Inoltre il WWF individua quattro accorgimenti da seguire, che sarebbero fondamentali per arrivare ad una diminuzione delle emissioni: il primo riguarda il risparmio energetico come elemento centrale per la decarbonizzazione del sistema energetico; il secondo è quello di sfruttare la finestra di opportunità per la produzione di fonti rinnovabili; il terzo, invece, fa riferimento all’aiuto delle infrastrutture elettriche per lo sviluppo delle rinnovabili; ed infine il WWF rileva che mirare al 95% di decarbonizzazione sin dall’inizio vuol dire dettare le regole del gioco.

Una prospettiva negativa che era stata anche individuata, nel nostro paese, dal dossier che il WWF Italia ha commissionato al REF-E, un rapporto dal titolo “Obiettivo 2050”. Nel dossier si legge: “Il lavoro presentato da REF-E illustra come il settore elettrico può da solo annullare al 2050 le proprie emissioni climalteranti pur fornendo quasi  la metà del fabbisogno energetico del nostro Paese. Questo grazie a tre pilastri: 1) l’efficienza energetica negli usi finali; 2) il trasferimento di parte della domanda energetica sui consumi elettrici; 3) il pieno soddisfacimento della domanda elettrica attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili. Lo studio sottolinea come non sia la variabile tecnologica né quella economica a rappresentare la maggiore difficoltà, bensì quella relativa alle politiche. Le politiche attuate in Italia su energia e cambiamenti climatici sono state assolutamente discontinue e piene di contraddizioni”.

Il rapporto del WWF, “Ridurre le emissioni del settore energetico nel modo giusto” è possibile leggerlo a questo link, mentre qui è possibile leggere il dossier del REF-E commissionato da WWF Italia.

 

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