Londra 2012 – Pistorius atleta paralimpico, è il più veloce sudafricano

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di Lucia Varasano

Molti giornali hanno rilanciato la notizia, secondo cui Oscar Pistorius, sarà il primo atleta disabile a partecipare ad un’ Olimpiade, falso. A sfidare le atlete normodotate solo a Londra quest’anno ci saranno ad esempio la tennistavolista polacca Natalia Partyka, amputata dal gomito in giù, e la nuotatrice sudafricana Natalie Du Toit, amputata alla gamba sinistra. Altri ancora lo hanno acclamato come il primo paralimpico a partecipare alle Olimpiadi nella specialità dell’atletica leggera. Non proprio. Prima di lui infatti, a scendere in pista, fu una donna, l’ipovedente Marla Runyan, nella finale dei 1.500 m a Sydney nel 2000. In conclusione, possiamo dire che sarà il primo atleta paralimpico con un handicap motorio a disputare una gara per normodotati nella specialità dell’atletica leggera.

Inserito dal Time nella lista annuale delle 100 persone più influenti del mondo, insignito del Premio Hellen Rollason per le Personalità dello Sport della BBC, sarà in gara a Londra sia nella staffetta 4×400 che nei 400 metri piani. L’ atleta sudafricano, classe 1986, amputato bilaterale soprannominato “blade runner” o “The fastest thing on no legs”, ha da sempre espresso il desiderio di sfidare i normodotati ai Giochi. La partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012 è la sua personale vittoria che giunge dopo una lunga battaglia combattuta sulle sue protesi artificiali high-tech, le “Össur Flex-Foot Cheetah”, e una disputa tecnico- scientifica, in vista dei Giochi Olimpici di Pechino del 2008, tra IAFF (l’ Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera) e vari esperti di biomeccanica.

La controversia sulle protesi – Nel 2007, in Italia, al Golden Gala dello Stadio Olimpico di Roma, Pistorius gareggia per la prima volta coi normodotati sui 400 metri ottenendo la seconda posizione. Grazie alle telecamere installate dallo IAFF, all’Università dello sport di Colonia, sotto la guida del Professore di Biomeccanica Dr Peter Brüggemann, viene studiato lo stile di corsa dell’ atleta. Sulla base del rapporto redatto, lo IAFF respinge la richiesta di Pistorius di gareggiare con i normodotati, sostenendo che per via delle protesi gode di un vantaggio meccanico dimostrabile.

Il TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) ribalta la tesi dello IAFF e riabilita la partecipazione di Pistorius alle Olimpiadi 2008 (cui non riuscirà però a qualificarsi), sulla scorta dei test scientifici condotti alla Rice University di Houston e da un team di ricerca giudato da Hugh Herr (Professore Associato di “Media Arts and Sciences” ) e Rodger Kram (Professore Associato del dipartimento “Integrative Physiology” dell’Università del Colorado a Boulder), secondo cui in realtà non ci sarebbe alcun vantaggio nell’ uso delle protesi nei confronti di altri atleti fisicamente integri.

I precedenti paralimpici alle olimpiadi – Andando a ritroso nel tempo, diversi sono stati i paralimpici ai giochi, a partire dalle Olimpiadi di St. Louis del 1904, quando George Eyser, ginnasta statunitense, vinse sei medaglie nonostante la protesi di legno alla gamba sinistra. Alla lista possiamo aggiungere: Oliver Halassy l’ungherese pallanotista senza una gamba, Lis Hartel la cavallerizza paralizzata da una poliomelite, e Karoly Takacs senza un arto eppure oro ai Giochi del ’48 e del ’52 nella pistola automatica. Impossibile tralasciare la partecipazione al tiro con l’ arco di due donne paraplegiche, l’ arciera neozelandese Neroli Fairhall, e l’italiana Paola Fantato.

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