Otto marzo: prima del nuovo tour di Venditti all’insegna delle donne

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di Cristiano Checchi

Un viaggio lungo poco più di due ore attraverso i brani, le storie e sentimenti quali l’amore, la sofferenza, le paure e le gioie: tutto questo è il concerto di Antonello Venditti. Il cantautore romano ha dato il via, giovedì 8 marzo, dal Palalottomatica di Roma, al suo tour “Unica”.

La dedica – Il concerto all’insegna dei grandi successi e di alcuni brani del nuovo album, da cui il tour prende il nome, ha vissuto momenti commoventi. Dopo l’esecuzione del primo brano, “Unica”, Venditti ha ricordato il grande amico Lucio Dalla, il quale, ha spiegato il padrone di casa, gli ha insegnato l’importanza e il valore dell’amicizia. Oltre a Dalla il minuto di silenzio effettuato è stato dedicato a Matteo Armellini e Francesco Pinna, i ragazzi morti durante i lavori per i concerti della Pausini e di Jovanotti:  «morti per permettere a noi di godere della musica».

Le date- Il concerto iniziato l’8, oltre la replica del 9 marzo, avrà seguito il 17 marzo ad Acireale, il 24 marzo a Conegliano, il 27 marzo ad Assago, il 31 marzo ad Ancona, il 12 aprile a Perugia, il 14 aprile a Bologna, il 19 aprile a Genova, il 21 aprile a Torino, il 23 aprile a Firenze, il 28 aprile a Napoli, il 5 maggio di nuovo a Roma, il 26 maggio a Rimini, ultima data il 9 luglio a Verona.

Otto marzo, festa delle donne – L’inizio del tour è conciso con l’otto marzo, il giorno della festa delle donne. Donne che nelle canzoni di Venditti hanno sempre avuto un ruolo fondamentale, pochissime le canzoni in cui non c’è la presenza di una figura femminile. A ricordare questo giorno il pubblico femminile all’ingresso è stato omaggiato di un ramo di mimosa.

In una pausa Venditti ha ricordato il senso della festività. «E’ importante capire quello che hanno fatto le donne nel corso dei secoli, tutto quello che hanno conquistato, diritti che non ci sono più. Ho scritto questa canzone (“Sara”, ndr) perché pensavo a un mondo che capisse i sacrifici e i tanti ruoli che le donne devono giocare, loro malgrado. Questa stupida canzone che ho scritto riguarda quello che fa la donna: la donna da vita, da coraggio, senza le donne questo mondo non va avanti, se noi distruggiamo le donne distruggiamo la vita. […] Ci sono donne nel mondo che lottano ma che noi non conosciamo. Mi piace pensare a due donne che ora mi vengono in testa, ma ce ne sono tantissime. Una si chiama Rossella Urru, vorrei che questa ragazza venisse liberata. L’altra non se la ricorda nessuno, si chiama Maria Sandra Mariani, rapita in totale silenzio, queste sono le donne che si perdono ma che però si ritrovano insieme a noi».

Otto marzo, il compleanno di Venditti – Giovedì sera era anche il compleanno dell’artista romano. A rendere omaggio a Venditti erano presenti Renato Zero, Raffaella Carrà, Andrea Perroni e Dado. I quattro hanno portato sul palco una torta per il fresco sessantatreenne. Renato, acclamato dal pubblico, ha preso la scena elogiando il modo di descrivere Roma e la romanità del suo amico Antonello, facendo partire il classico “La società dei magnaccioni” e chiudendo con una battuta a chi ha sempre da ridire su questa città: «regà, ci dispiace per la Padania ma noi romani semo troppo forti». A cantare sulle note di Venditti, tra gli altri, anche Rosella Sensi, Walter Veltroni e Fausto Bertinotti.

La chiusura non poteva avvenire in nessun’altro modo che non con torta, champagne e “Ricordati di me”. Nel mezzo, partendo da “Unica” si è passati per i classici “Giulio Cesare” e “Sotto il segno dei pesci” che non poteva mancare la sera del compleanno. E ancora: “Roma Capoccia” e “Grazie Roma”, “Amici mai”, “Ogni volta”, “Alta Marea”, “Notte prima degli esami”, con il fedele pianoforte; senza tralasciare gli assaggi del nuovo album: “Forever”, “E allora canta!”, “Non ci sono anime”, “Come un vulcano” e tante altre, per un totale di 25 brani che hanno scaldato il cuore dei più giovani e fatto vivere ricordi ai meno giovani.

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fotto di Cristiano Checchi

 

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