Puglia e Calabria sul piede di guerra: “Tagliati i collegamenti ferroviari”

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di Pierfrancesco Demilito

A breve sui binari italiani assisteremo alla competizione tra Trenitalia e NTV, la nuova compagnia di treni fondata da Luca Cordero di Montezemolo. Una gara che i cittadini di Puglia e Calabria seguiranno distrattamente e che forse susciterà anche un po’ di rabbia.

Per ora, infatti, i treni targati Ntv non arriveranno più a sud di Salerno e, come se non bastasse, a partire da gennaio 2012 Trenitalia ha già cancellato 32 treni da e per la Puglia e 20 convogli da e per la Calabria. Scelte, quest’ultime, che hanno fatto imbufalire cittadini e amministratori locali. I governatori Vendola e Scopelliti hanno chiesto e ottenuto incontri con la dirigenza di Trenitalia e con il Governo, ma al momento i risultati ottenuti sono nulli. Accanto agli amministratori locali si sono schierati anche i parlamentari eletti nelle due regioni e le associazioni dei consumatori.

Per l’On. Franco Laratta, membro della Commissione Trasporti della Camera, “la situazione dei collegamenti ferroviari da e per il sud è grave e inaccettabile. E’ incredibile che le Ferrovie dello Stato siano ormai interessate solo alle Frecce Rosse e solo in direzione Nord. Così vengono violati i diritti fondamentali dei cittadini, garantiti dalla Costituzione”.

Prenotando dal sito di Trenitalia un Frecciarossa con partenza da Roma e arrivo a Milano scopriamo che per percorrere 584 km impiega poco meno di tre ore, dunque viaggia ad una media di 194 km l’ora. Il Frecciarossa Roma-Lecce, invece, percorre 605 km in cinque ore e mezza, viaggiando ad una media di 109 km l’ora. Per raggiungere Catanzaro da Roma (615 km), invece, ci vogliono ben sei ore e mezza e si è costretti a tre cambi (l’ultimo tratto è in autobus).

Secondo la Federconsumatori, inoltre, “i disagi non finiscono qui. Infatti, i vagoni destinati al trasporto passeggeri sono spesso inadeguati, sporchi, con posti a sedere insufficienti e con servizi impraticabili o fuori servizio”. Già, perché, oltre alle cancellazioni e ai treni più lenti, i cittadini meridionali devono tollerare convogli sporchi e guasti.

Sull’Intercity che percorre la tratta Roma-Taranto, ad esempio, molte delle porte utilizzate per salire o scendere dal treno sono fuori uso. Come ha risolto Trenitalia questo problema? Attaccando sulle porte guaste un’etichetta gialla. In prossimità delle fermate una voce cortese informa che “le porte contrassegnate da un’etichetta gialla sono fuori uso. I passeggeri sono dunque pregati di muoversi per tempo e di utilizzare le porte attigue a quelle rotte”. Insomma, invece di riparare le porte, Trenitalia istituzionalizza il guasto. Una volta informati i passeggeri il problema non è più dell’azienda e passa sulle spalle degli utenti, costretti a spostarsi di carrozza in carrozza, carichi di bagagli, alla ricerca della porta funzionante.

Insomma, mentre nel Paese si discute di alta velocità, liberalizzazioni, nuove compagnie che si affacciano sul mercato dei trasporti ferroviari, i cittadini di Puglia e Calabria chiedono semplicemente un servizio dignitoso che consenta di mantenere i collegamenti con il resto il dell’Italia.

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