Amarcord: Roger Mendy, il primo goleador africano d’Italia

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Per molti anni il calcio africano è stato considerato una spanna sotto gli altri, poco competitivo e quasi dilettantistico. L’allargamento prima a 24 e poi a 32 squadre dei Mondiali ha contribuito a migliorare a far crescere il movimento calcistico del continente nero e a far approdare in Europa parecchi calciatori africani, molti dei quali sono diventati elementi di spicco dei propri club. Roger Mendy, difensore senegalese, è approdato in Italia in età avanzata, non ha fatto parlare molto di sé, eppure detiene un record che nessuno gli potrà mai più togliere.

Roger Mendy nasce a Dakar, capitale del Senegal, l’8 febbraio 1960, è il classico difensore africano, alto, forte fisicamente e che bada più alla prestanza atletica che alla tecnica. Il Senegal non è ancora la nazionale che sfiorerà successi in Coppa d’Africa ed approderà ai Mondiali del 2022, ma riesce comunque a sfornare discreti talenti che provano a cercare fortuna in Europa, soprattutto in Francia dove non hanno particolari problemi di lingua e di ambientamento e dove trovano già diversi connazionali in giro per le città. Mendy viene notato da alcuni osservatori francesi durante un torneo in Africa e si trasferisce proprio in Francia, al Tolone. Le ottime prestazioni del difensore fra il 1986 ed il 1989 gli valgono l’ingaggio del ben più blasonato Monaco con cui gioca ad alti livelli in Ligue 1 ed esordisce pure nelle coppe europee, disputando tre buone stagioni fra il 1989 ed il 1992 con 85 presenze e 4 reti. Nel 1992, Mendy ha 32 anni, troppi all’epoca per essere considerati ancora al top, e si trasferisce allora in Italia al Pescara, neo promosso in serie A ed allenato da un guru della panchina come Giovanni Galeone.

Mendy può garantire agli abruzzesi esperienza e forza fisica, sbarca in Italia assieme al danese Sivabaek (che ha appena vinto gli Europei con la sua nazionale) e al brasiliano Dunga che è la stella della squadra, il perno di un centrocampo che dovrà tamponare le falle lasciate da un atteggiamento offensivo e spregiudicato voluto da Galeone. Mendy è il secondo calciatore africano nella storia della serie A dopo l’ascolano Zahoui, il primo di nazionalità senegalese ed è costato al Pescara 1 miliardo e 800 milioni. Il campionato italiano è, alla vigilia della stagione 92-93, probabilmente il più competitivo d’Europa, vanta una squadra come il Milan che non perde da quasi due anni ed aggiunge ogni anno campioni su campioni, la Juventus con la coppia d’attacco della Nazionale Baggio-Vialli, l’Inter che ha appena acquistato dalla Lazio Ruben Sosa, ed anche le squadre di seconda fascia hanno in rosa elementi di tutto rispetto, se si pensa che al Brescia c’è Hagi, all’Udinese Balbo e al Genoa Skurhavy. Il campionato del Pescara parte bene col clamoroso successo in casa della Roma alla prima giornata, ma poi i biancoazzurri incappano in 8 gare consecutive senza vittorie e con ben 7 sconfitte, prima di ritrovare i 2 punti grazie al 2-0 inflitto all’Atalanta alla decima giornata il 22 novembre 1992.

Intanto, Mendy si è inserito abbastanza bene, ha anche fatto gol ad agosto in Coppa Italia a Bari, anche se fare il difensore in quel Pescara è una sorta di Via Crucis: Galeone vuole una squadra offensiva, lascia varchi clamorosi in contropiede, segna e subisce molto, col Milan vinceva 4-2 e perderà 5-4, in casa del Genoa perde 4-3, stesso risultato con cui batte l’Ancona all’Adriatico. All’inizio del girone di ritorno è già chiaro che solamente un miracolo potrà permettere agli abruzzesi di raggiungere la salvezza e neanche il cambio di allenatore in primavera (Zucchini al posto di Galeone) muterà la situazione. E così, pian piano i riflettori si spengono sulla compagine pescarese, ormai condannata assieme all’Ancona ad un mesto ritorno in serie B, fino al 14 febbraio 1993, giornata numero 20, quando il Pescara ospita il Brescia che è in piena lotta per non retrocedere. Gli adriatici sembrano più in palla, tirano fuori l’orgoglio e mettono sotto un avversario teoricamente più motivato; al 10′ arriva il vantaggio dei padroni di casa e a segnarlo è proprio Roger Mendy che stabilisce così un record che nessuno potrà più battere, ovvero diventa il primo calciatore africano a segnare in serie A. La notizia fa il giro d’Italia, Mendy ha 33 anni appena compiuti ed ha appena scritto il proprio nome nel libro dei primati del calcio italiano.

Il campionato del Pescara termina con la retrocessione e l’ultimo posto in classifica, ma l’apporto di Mendy è stato apprezzato, il difensore viene confermato anche per l’annata successiva che, teoricamente, dovrebbe riportare gli abruzzesi in serie A ma che si rivelerà complicatissima con una penalizzazione sul groppone, difficoltà economiche ed una squadra costretta a riporre immediatamente nel cassetto i sogni di gloria a concentrarsi su una salvezza che raggiungerà non senza patimenti. Mendy non è sempre titolare, fornirà esperienza e fisicità, realizzerà un gol nella sconfitta per 3-1 in casa del Verona il 6 marzo 1994 e a fine stagione appenderà gli scarpini al chiodo a 34 anni e dopo aver accumulato presenze in Francia, in Italia, oltre ad 87 gettoni con la nazionale del Senegal. Chiusa la carriera di calciatore, rimarrà a vivere a Pescara fino al 2012, diventando allenatore delle selezioni giovanili a Montesilvano, per poi tornare in Senegal a guidare la squadra della capitale e a continuare il suo progetto di individuare giovanissimi calciatori senegalesi da far crescere e portare poi in Europa nel tentativo di farli affermare nel grande calcio.

Roger Mendy non è stato un fuoriclasse, la sua carriera è stata probabilmente anonima, ha collezionato alcuni trofei in Senegal e una Coppa di Francia col Monaco, ed anche a Pescara non verrà mai ricordato come uno dei talenti più fulgidi della squadra abruzzese come lo sono stati Rebonato, Bivi, Allegri, Massara, Pagano e successivamente Immobile, Insigne e Verratti, eppure ha legato al Pescara e alla serie A il suo nome per l’eternità: primo calciatore africano a giocare a Pescara, secondo a farlo in Italia ma, soprattutto, primo giocatore del continente a far gol in serie A. Tanto basta a dedicargli un approfondimento ed un dolce ricordo.

di Marco Milan

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