Formula 1, Emirati Arabi: confusione e cardiopalma, Verstappen brucia Hamilton all’ultimo giro ed è campione

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Oggi non ci rendiamo conto ancora di ciò che abbiamo vissuto, della giornata storica vissuta e il 12 dicembre 2021 lo ricorderemo fra tanti anni come data storica per la Formula 1. Ha vinto Verstappen, ma ci vorrebbe un libro per raccontare ciò che è accaduto al gran premio degli Emirati Arabi.

LA GARA: Max Verstappen è campione del mondo a 24 anni, è il suo primo sudatissimo titolo mondiale che sembrava in pugno in estate, poi è tornato in gioco, quindi stava sfuggendo di mano all’olandese, infine gli è tornato in tasca al termine di una corsa folle, caotica, piena di errori e di controversie e in cui ancora una volta è stata la direzione gara a finire sotto la lente di ingrandimento. Verstappen partiva in pole position e con le gomme morbide che, in teoria, garantivano uno scatto più bruciante rispetto ad Hamilton che si è preso invece subito la posizione sull’olandese resistendo anche al ritorno rabbioso del pilota della Red Bull: solito mezzo contatto fra i due, Hamilton taglia la pista ma i commissari non gli fanno restituire la posizione. L’inglese sembra lanciato verso vittoria e mondiale, Verstappen ci prova, monta altre gomme, rimette le morbide nel finale ma non guadagna abbastanza. A 5 giri dalla fine l’ennesimo colpo di scena dell’anno: Latifi sbatte contro le protezioni, entra la Safety Car, dal muretto della Red Bull urlano che vogliono almeno un ultimo giro di corsa “vera“, da quello della Mercedes chiedono che finisca tutto così. I commissari tentennano, alla fine concedono l’ultimo giro libero, si capisce subito che Verstappen è super favorito e l’olandese non sbaglia, supera Hamilton che tenta il tutto per tutto, ma le gomme fresche della Red Bull fanno la differenza incoronando il nuovo campione del mondo che spezza il dominio della Mercedes nel campionato piloti dopo 7 anni di supremazia fra Hamilton e Rosberg.

I CAMPIONI: il titolo va a Verstappen, ma Hamilton ha dimostrato e confermato di essere ad un livello straordinario nonostante i 36 anni e i 7 mondiali già in tasca. L’inglese ci ha provato con la forza, la potenza, il talento e l’esperienza, avrebbe certamente vinto se non fosse entrata la Safety Car e può giustamente recriminare per la vittoria di Verstappen in Belgio dopo un gran premio non disputato (altro pasticcio imbarazzante della direzione gara). Ma l’olandese non ha rubato nulla, anzi, alla Red Bull va dato il merito di essersi portata allo stesso livello della Mercedes che sembrava imbattibile e a Verstappen quello di aver sfoderato la sua bravura nei momenti decisivi della stagione, restando calmo anche quando Hamilton stava rimontando fino all’aggancio in classifica la scorsa settimana. La pole position di Abu Dhabi ha dimostrato le capacità dell’olandese, certamente fortunato in gara, ma comunque da applausi per la conduzione di un’annata che rimarrà per sempre una delle più belle e spettacolari nella storia della Formula 1. Alla fine, i due rivali si sono comportati da signori: si sono abbracciati, Hamilton ha reso onore al vincitore, Verstappen non ha voluto stravincere nelle dichiarazioni. Campioni. In tutto.

POLEMICHE: ma per far festa, Verstappen ha dovuto aspettare 4 ore, ovvero il tempo servito alla direzione gara per valutare e giudicare i due ricorsi presentati dalla Mercedes: il primo per un presunto sorpasso dell’olandese su Hamilton in regime di Safety Car, il secondo per la regolarità della ripartenza all’ultimo giro quando non tutte le macchine doppiate si erano “sdoppiate” come regolamento prevede, anche se, a conti fatti, erano stati proprio i commissari a consentire lo strappo alla regola per consentire la disputa dell’ultimo giro senza restar dietro alla vettura di sicurezza. I ricorsi sono stati entrambi respinti, ma la Mercedes è pronta a ricorrere ancora in appello a Parigi e poi a Losanna, anche se l’impressione è che poco possa ormai mutare per l’assegnazione del campionato. Nel 2022 cambieranno macchine e regolamenti, i duelli in pista potrebbero aumentare e coinvolgere altre scuderie, sarebbe necessario che a fronte di piloti dal talento eccezionale si accompagnassero anche commissari all’altezza, perché quest’anno da Silverstone a Spa, fino all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi, le controversie e le polemiche non sono mancate e le decisioni hanno finito per scontentare praticamente tutti.

RESOCONTO: 1. Verstappen (Red Bull); 2. Hamilton (Mercedes); 3. Sainz (Ferrari); 4. Tsunoda (Alpha Tauri); 5. Gasly (Alpha Tauri); 6. Bottas (Mercedes); 7. Norris (McLaren); 8. Alonso (Alpine); 9. Ocon (Alpine); 10. Leclerc (Ferrari).

CLASSIFICA FINALE: 1. Verstappen 395.5; 2. Hamilton 387.5; 3. Bottas 226.

di Marco Milan

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