Napoli. La mostra Chagall. Sogno d’amore prorogata fino all’8 settembre

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È stata prorogata fino all’8 settembre la mostra Chagall. Sogno d’amore dedicata al grande artista russo Marc Chagall (1887 – 1985) nella cornice della Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum di Napoli.

La mostra, realizzata con il contributo di Fondazione Cultura e Arte, è organizzata e prodotta dal Gruppo Arthemisia e vede come partner istituzionale il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Si avvale inoltre del patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli ed è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. È sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, della Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e dell’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.

L’esposizione passa in rassegna la vita, le opere e l’amore di Chagall per la moglie Bella. Sono 150 le opere in mostra tra dipinti, acquerelli, disegni e incisioni provenienti da collezioni private e prodotte dal 1925 fino alla morte.

Nell’immaginario onirico di Chagall è difficile stabilire il confine tra realtà e sogno in un mondo, il suo, dove ricordi d’infanzia si intrecciano agli elementi fiabeschi, poetici, religiosi che abitano la fervida fantasia dell’artista. Il suo è uno stile personale difficile da classificare perché frutto della commistione delle
tre culture a cui appartiene: ebraica, russa e occidentale.

La mostra è costituita da cinque sezioni e segue un ordine tanto tematico quanto cronologico: infanzia e tradizione russa; sogni e fiabe; il mondo sacro, la Bibbia; un pittore con le ali da poeta; l’amore sfida la forza di gravità.

Chagall nacque nel 1887 a Vitebsk, in Bielorussia. È durante l’infanzia che matura in lui la convinzione di voler diventare pittore. I suoi ricordi sono illustrati nell’autobiografia La mia vita, che l’artista scrisse in russo e pubblicò a Parigi nel 1931. L’infanzia viene evocata in tele tra cui Villaggio Russo e ritrae Vitebsk con due tipiche costruzioni in legno separate da una strada in salita coperta di neve, due torri di una chiesa e una slitta trainata da un vitello.

L’incontro, a Parigi, con il mercante d’arte ed editore Ambroise Vollard lo porta a illustrare diversi libri come le Favole di La Fontaine, opera presente in mostra. Nell’illustrarle Chagall si rifà alla tradizione russa, alle icone e ai lubki, le stampe colorate accompagnate da didascalia usate per istruire il popolo.

Altro elemento che permette all’artista di avvicinarsi alla fantasia di La Fontaine è il fascino per il mondo animale: galli, vitelli, rane, formiche, tutti esseri presenti nella sua infanzia. All’illustrazione della Bibbia è dedicata la terza sezione dell’esposizione. Prima di lavorare al progetto Chagall intraprese con la famiglia un pellegrinaggio in Terra Santa dove riscoprì le sue radici, la terra d’origine, tanto che le incisioni della Bibbia riflettono la fede dell’artista e la forza spirituale trasmessagli dal viaggio.

Henry Miller lo definì “il poeta con le ali di un pittore” e infatti la letteratura era un’altra sua grande passione. Illustrò numerosi testi e strinse amicizia conp poetie scrittori. Al pari di molti letterati e pittori nel 1941 dovette fuggire negli Stati Uniti per la minaccia dell’invasione nazista. Tornato nuovamente in Francia nel 1948, riprende a dipingere coppie di innamorati con mazzi di fiori,clown e acrobati, che rimandano ai giorni in cui viveva a Vitebsk e sognava una vita da artista bohèmien.

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