Mondiali di nuoto di Budapest: Pellegrini e Paltrinieri da record

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Mondiali di Budapest: l’Italia al sesto posto del medagliere iridato. Da Paltrinieri alla Pellegrini tutte le medaglie della spedizione azzurra

Quattro ori, tre argenti e nove bronzi, per un totale di 16 medaglie e uno storico sesto posto nel medagliere iridato. Questi, in sintesi, i numeri da urlo della spedizione italiana ai Mondiali di nuoto di Budapest. Risultati che confermano il grande spessore della squadra azzurra e che fanno ben sperare per il futuro, soprattutto per le Olimpiadi di Tokyo. Già perché, nonostante possano sembrare lontanissimi, i prossimi giochi olimpici sono dietro l’angolo e l’Italia, come tutte le altre nazioni, dovrà iniziare a pensare quali potrebbero essere gli atleti da portare nel Regno del Sol Levante.

Questo vale anche per il nuoto, le cui discipline continuano  a rappresentare per il nostro Paese una fucina inesauribile di soddisfazioni e successi. Dalle acque di Budapest, sono arrivate molte conferme e tante gradite sorprese, ma ahimè anche qualche brutto annuncio, che non lascia adito a dubbi.

Fra i bronzi del medagliere italiano, Elena Bertocchi e Giovanni Tocci hanno conquistato quello dei tuffi dal trampolino da 1 m femminile e maschile. Ma gli azzurri sanno spingersi anche più in alto, come dimostra il terzo posto di Alessandro De Rose da quei 27 m, che visti dai comuni mortali sembrano chilometri. Un po’ come quelli che si fa Simona Quadrella tutti i giorni durante gli allenamenti in vasca, che l’hanno ricompensata con un bronzo mondiale nei 1500 stile libero che vale oro. Stesso risultato nei cinque chilometri di nuoto a squadre miste, gara in cui gli azzurri Rachele Bruni, Giulia Gabbrielleschi, Federico Vanelli e Mario Sanzullo hanno dimostrato di saper fare squadra e di poter competere davvero ai massimi livelli.

Mario Sanzullo però sa anche ballare da solo, tanto che nella cinque chilometri individuale si è portato a casa anche un argento. Poi quando il gioco si fa duro, leggi 25 chilometri nelle acque del lago Balaton, gli azzurri iniziano a giocare. E giocano talmente bene, che arrivano a conquistare medaglie importanti, come ha fatto Matteo Furlan che è salito sul secondo gradino del podio. Tuttavia fra gli atleti italiani non ci sono solo fondisti e tuffatori, ma anche veri e propri artisti, che nell’acqua sembrano quasi danzare. È il caso di Mariangela Perrupato e Giorgio Minisini, che nel duo sincro libero hanno vinto uno splendido argento dietro la Russia.

Nel programma tecnico invece, Giorgio Minisini e Manila Flamini non hanno avuto rivali e, sbaragliando la concorrenza, hanno portato a casa un oro che brilla ancor di più per una disciplina, il sincro misto, che ancora fatica a essere riconosciuta. A Budapest hanno fatto sognare anche i due amici inseparabili, Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri. Il primo ha conquistato un bronzo nei 400 stile libero, per molti la gara più difficile del programma, e uno splendido oro negli 800. Se a questo aggiungiamo che il campione livornese, classe 1994, è giunto quarto anche nei 1500, è chiaro il perché siano in molti a considerarlo l’asso nella manica della nazionale italiana di nuoto.

Non da meno è stato il secondo, Gregorio (Greg) Paltrinieri, che si è confermato re dei 1500 stile inanellando il terzo oro di fila dopo quelli conquistati ai mondiali di Kazan a Rio. Per non farsi mancare nulla GregOro, come lo chiamano alcuni suoi fan, si è portato a casa anche la medaglia di bronzo negli 800 vinti dall’amico Gabriele Detti.

E poi c’è lei, Federica Pellegrini, la regina, l’araba fenice che sa risorgere dalle sue ceneri, incantando il mondo per la sua forza e la sua eleganza. Federica ha saputo ritornare ai massimi livelli dopo le delusioni di Rio e dopo le tante, troppe, accuse di divismo e scarsa costanza nei risultati. Con una straordinaria rimonta dalla quarta posizione nell’ultima vasca, la nuotatrice azzurra ha letteralmente surclassato le avversarie fra cui la campionessa olimpica Katie Ledecky. La medaglia d’oro vinta nei 200 stile libero fa diventare Federica Pellegrini l’atleta più vincente nei 200 stile, nonché l’unica a essere andata sul podio in sette edizione consecutive dei mondiali. Purtroppo però, la campionessa veneta ha dichiarato che quelli di Budapest saranno i suoi ultimi 200, gettando nello sconforto la nazionale e mezza Italia.

Sperando che Federica Pellegrini ci ripensi, l’Italia del nuoto, dei tuffi e del sincro ha dimostrato di essere una nazionale in buona salute, con ampi margini di miglioramento e con tante promesse per il futuro. In attesa di rivedere i campioni azzurri sguazzare in qualche vasca a caccia di una medaglia, non ci resta che goderci questo stato di grazia del nuoto italiano, che a Budapest ha saputo brillare oltre ogni più rosea aspettativa.

(di Christopher Rovetti)

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