Un Marziano a Roma, Marino: “Non mi candido”

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Presentato a Roma il libro dell’ex sindaco. Folla da stadio, cori e cartelli. Non siamo all’uscita dei campi di Trigoria ma alla libreria Feltrinelli di Roma. Stavolta il super ospite non è affatto una teenstar, ma Ignazio Marino

libro-ignazio-marino-marziano-romaL’ex sindaco capitolino ha presentato il suo libro “Un marziano a Roma”, edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore. L’incontro condotto dal giornalista Franco Di Mare si è svolto nel tardo pomeriggio nel centralissimo punto vendita di Galleria Alberto Sordi giovedì 31 marzo.

Ventotto mesi di mandato, il più breve da quando vige l’elezione diretta per il primo cittadino, ci tiene Marino a sottolinearlo, non appena Franco Di Mare gli cede la parola.

Impossibile non affrontare subito l’argomento “defenestrazione” e il trattamento a colpi di fango che ha portato l’ex sindaco a rassegnare le dimissioni alla fine di ottobre dello scorso anno. Sotto quel congedo dal Campidoglio, le firme di ventisei consiglieri. “Ventisei coltellate un unico mandante”, Di Mare cita Marino e lui rincara affermando: “un unico killer, Palazzo Chigi”. Senza giri di parole il chirurgo ex primo cittadino accusa direttamente Matteo Renzi e riporta le affermazioni del Premier che auspicava nuove elezioni a Roma nel 2016.

Neanche un po’ di fiato e si aggiusta ancora il tiro: risanamento di bilancio di Atac. Solo grazie all’operato della sua amministrazione, sottolinea Marino, è stato possibile l’annuncio del Direttore Generale Rettighieri di questi giorni: “È in corso la gara, sono mezzi da 12 e 18 metri e a settembre arriveranno i primi. A queste vetture si aggiungeranno altri 80 bus a metano che Atac comprerà grazie ai fondi Ue messi a disposizione dalla Regione Lazio”. Atac è quindi ora in grado di bandire gare e di acquistare nuove vetture. Sbugiardato il Senatore Esposito che ha sempre sconfessato la bonifica delle casse dell’azienda di trasporti romana da parte di Marino.

Ma Renzi resta il bersaglio preferito delle stilettate dell’ex sindaco marziano. Placido e pacato come concerne al suo stile, Marino afferma che il Presidente del Consiglio ha deliberamente deciso di bloccare il processo di disinfestazione della Capitale nel momento stesso in cui sono stati toccati gli interessi delle lobby.

Marino nelle pagine del suo libro si dipinge solo, come ci racconta Franco Di Mare, un marziano flaianeo catapultato in una città infernale, in pieno subbuglio Mafia Capitale, abbandonato fin da subito dal suo partito, ma allo stesso tempo in grado di mantenere la schiena dritta e di non piegarsi alle logiche dei costruttori e dei palazzinari, di non chiudere gli occhi sugli affitti a dodici euro degli appartamenti nei palazzi del ‘700, di non arrendersi davanti l’aggressività dei proprietari dei camion bar piazzati davanti al Colosseo.

Dopo circa un’ora di dibattito, interrotto qua e là dalle grida dei sostenitori che lo rivogliono in Campidoglio, Marino rompe gli indugi imbeccato da Di Mare e si esprime sulla sua eventuale ricandidatura. No, non ci sarà un Marino bis. “In questo momento il candidato sindaco deve provenire dalla società civile – afferma Marino – io avevo deciso da tempo di parlare di questo qui questa sera e mi prenderò qualche minuto per farlo, per rispetto di ciascuno di voi e spero di non emozionarmi guardandovi ognuno negli occhi”.

Superando il caloroso incitamento della folla a tornare, l’ex sindaco prosegue: “Ho molto riflettuto e penso davvero che il candidato sindaco della Capitale d’Italia debba avere delle caratteristiche che in questo momento nessuno dei candidati ufficiali ha, siamo in una fase storica della città in cui i partiti hanno dato il peggio di sé”. Secondo Marino il prossimo primo cittadino di Roma “deve provenire dalla società civile, una donna o un uomo che abbia una sua professione, che decida di mettere a disposizione cinque anni della sua vita a servizio della città”.

Dichiara poi la netta intenzione di iscriversi a Parte Civile, l’associazione nata sull’onda del movimento spontaneo sorto dalla rete al grido di Io sto col Sindaco Marino e aggiunge: “Abbiamo un compito più alto e più grande: in questi anni ci siamo incontrati sulle nostre idee, io sono in grado di dire quali idee votare, non chi votare”.

Una battuta che infuoca gli animi generali, la dedica al referendum sulle trivellazioni del 17 aprile prossimo: “Possibile che il Papa scriva un’enciclica in cui invita a non usare più il fossile e che il partito democratico inviti i suoi elettori a non andare a votare?” e ancora “Il Senato va chiuso, al suo posto dovrebbe ergersi un museo, la Riforma Costituzionale è un imbroglio e deve essere bocciata”.

Marino conclude rassicurando i suoi sostenitori e tutta quella parte dell’elettorato che l’ha scelto nel 2013: “Ci sono degli appuntamenti in cui voglio essere vicino a voi, ma ci chiedo davvero di scegliere insieme una donna o un uomo che non sia io e che possa guidare la città di Roma e sia in grado di continuare il  che è stato avviato e che non si fermerà”.

(di Azzurra Petrungaro)

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