Nomine Rai, nuovi nomi e vecchie critiche

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Pronte le nomine dei nuovi direttori delle reti Rai. A Rai1 Andrea Fabiano, Ilaria Dallatana a Rai2, la direzione della terza rete va invece a Daria Bignardi, Angelo Teodoli e Gabriele Romagnoli a Rai4 e Rai Sport.

ansa - boschi -  RAI, TARANTOLA DESIGNATA PRESIDENTE DAL CDA   CANDIDATA NONIl Cda Rai ha dato il via libera, contrastato solo dai contrari Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzucca, ma per bloccare tutto sarebbero serviti almeno altri 5 voti opposti.

A scegliere i nuovi volti della direzione Rai, il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, giunto al vertice della TV pubblica lo scorso 6 agosto, grazie al Premier Matteo Renzi. Campo Dall’Orto ha infatti sostituito nel 2015 Luigi Gubitosi.

La presidente della Rai Monica Maggioni ha espresso il suo ringraziamento per il lavoro svolto dal direttore generale “perché l’ho visto in queste settimane lavorare a lungo per arrivare a questo risultato. Ore e ore di scouting e un lavoro che ha fatto in estrema libertà intellettuale. Per me è una grande notizia”.

Le critiche non si sono fatte attendere, i filoni principali riguardano la scelta di aver pescato i nomi delle tre maggiori reti nei bacini esterni all’azienda pubblica (fatto salvo per Andrea Fabiano) e la nomina di Daria Bignardi: a far discutere il suo passato a La7 dove non brillò in materia di ascolti, ma si distinse per il trattamento con i guanti riservato a Silvio Berlusconi e last but not least, Matteo Renzi.

“In ogni situazione ho cercato di capire sia internamente che esternamente quali fossero le scelte migliori. In alcuni casi, come Andrea Fabiano per Raiuno, ho trovato una persona che è da 16 anni in Rai, anche se è ancora molto giovane (39 anni), in altri la competenza specifica per affrontare le nuovo sfide l’ho trovata fuori. in cda abbiamo avuto un dialogo costruttivo“. Queste le parole di Campo Dall’Orto dopo la comunicazione dei nomi e ha aggiunto: “Per le competenze basta vedere la storia delle persone”.

È proprio a questa storia che molti hanno guardato nel caso di Daria Bignardi, a far storcere il naso trascorsi di atteggiamenti di sudditanza verso Berlusconi e quel video de “Il Fatto Quotidiano” in cui in un backstage delle “Invasioni Barbariche”, Luca Sofri, (consorte della Bignardi), si congratula con Matteo Renzi per l’intervista appena conclusa e appellandolo “capo”. La Bignardi si difende e si dichiara tutto tranne che Renziana e invita tutti a giudicare il suo operato a mandato finito: a fra tre anni.

Quanto agli altri nomi, (come già detto solo Andrea Fabiano è stato scelto dal vivaio Rai), gli sguardi sospettosi sono stati riservati anche a Ilaria Dallatana, ex dirigente della casa di Produzione Magnolia, che ha collaborato con la Rai debuttando proprio sulla seconda rete con i programmi “Pechino Express” e “X Factor”. Il conflitto d’interessi appare scongiurato stando alle sue dichiarazioni: “Ho lasciato Magnolia due anni fa e la tratterò come tutte le altre aziende del mercato. Sono alla ricerca di rapporti con tutti e con chi è bravo a realizzare il prodotto”.

(di Azzurra Petrungaro)

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