Tale madre tale figlia, lo spettacolo a Frascati

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frascatiDue donne in un bagno. Lucia, una madre non più giovanissima, con un marito sempre in viaggio, un lavoro da riprendere e fantasmi da affrontare. Camilla, una figlia adolescente, in lotta tra la voglia di affrontare il mondo, la “giungla che c’è lì fuori” e l’istinto di rimanere nella vasca a giocare con le paperelle. Intorno a loro un bagno minimalista, con tubi arancioni a vista e un grande specchio, per riflettere le ansie e le angosce chiuse nell’intimo delle due donne. Non serve altro per creare pathos: la rabbia, la frustrazione e la paura che emergono a intervalli regolari bastano per mantenere alta l’attenzione in platea.

Altrove, fuori dalle quattro mura del bagno, c’è il mondo da affrontare con le sue sfide e  i suoi ostacoli. Un mondo impervio, sia per una donna over quaranta che per una teenager. Entrambe, prese dai preparativi di una mattinata frenetica, tentano di dimostrarsi forti e convinte del loro rapporto. Tuttavia, questa sicurezza vacilla varie volte nel corso dello spettacolo tanto che la mamma, con una punta di panico, incalza la figlia dicendo: «Perché noi parliamo di tutto, vero Camilla?». Quest’ultima, preoccupata di mantenere la sua immagine di ragazza perfetta di fronte a una madre troppo presa da problemi, da ansie e dalla giungla da affrontare, annuisce imbronciata, aspettando di sfogare la rabbia che la logora. Le luci si spengono, la musica assume un ritmo inquietante e il momento della verità arriva: Camilla cala la maschera e urla contro un mondo che non la comprende, contro le compagne troppo diverse da lei e dalla sua vita “normale” e lontana dagli eccessi, contro la madre preoccupata di non riuscire  competere con il fascino e la freschezza delle colleghe ventenni, pronte a sfilarle il lavoro da sotto il naso.

Camilla urla l’assenza di un padre sempre in viaggio, incapace di amare lei e sua madre; urla l’odio per una mamma troppo fragile, troppo insicura di sé stessa ma determinata a sottolineare le mancanze della figlia di fronte alle altre adolescenti, soprattutto di fronte a Caterina, la ragazza “secchiona”, figlia di Isabella, compagna di gioventù di Lucia. Isabella ha tutto: un marito che la ama, con il quale festeggiare ancora dopo anni l’anniversario di matrimonio, una figlia intelligente, brillante, seria, appassionata di poesia. Caterina sogna il grande amore come tutte le adolescenti e lo idealizza nel professore di teatro. Il suo errore è di confidarsi con Camilla che, invasa dalla frustrazione e stanca di sentirsi un «calzino blu nella biancheria bianca»,  è decisa ad entrare nella cerchia delle amiche “in”, quelle sveglie, quelle intraprendenti, così diverse da lei. Per farlo reprime la moralità e il buon senso che i suoi genitori, nonostante tutto, le hanno insegnato. Prende coraggio, inizia a raccontare bugie alla madre che, troppo concentrata ad apparire giovane, tonica, fresca, non si accorge del cambiamento dell’adolescente. La verità si svela a Lucia quando scopre  che sua figlia, la sua «pulcetta», si è trasformata in una “bulla” : ha svelato pubblicamente l’amore segreto di Caterina, umiliandola e tradendo la loro amicizia. Camilla esplode di fronte alla delusione della madre che la guarda sconfitta, spaesata di fronte a una figlia che non riconosce. Urla che finalmente si sente accettata, ascoltata e, soprattutto, non si sente sola.

Lucia resta immobile, muta, improvvisamente consapevole dei suoi errori. Sente il bisogno di unirsi allo sfogo della figlia e di cacciare finalmente i mostri che abitano tra le tubature del bagno: il fantasma di una madre arida, anaffettiva, insoddisfatta della sua vita e scomparsa da poco, dopo una lunga malattia. Grida insieme a Camilla per allontanare definitivamente la paura di diventare come sua mamma, di trasformare sua figlia in una ragazza sola, spenta, insicura, incapace di amare, proprio come sua madre ha fatto con lei.

Il finale svela una sorpresa: improvvisamente, il tempo riprende a scorrere e Lucia si sveglia da un incubo. Il bagno è sempre lo stesso e sua figlia è in vasca che parla, racconta e gioca serenamente. La giornata sta per iniziare ma il brutto sogno ha scosso la coscienza di Lucia che, nonostante la fretta e il ritardo, entra in vasca con Camilla per, coccolarla, giocare con lei, stringerla forte e dimostrarle il suo affetto, finalmente convinta che le rughe, la pelle calante e le corse a lavoro sono tasselli successivi ad aspetti molto più importanti della vita.

Complici le impeccabili interpretazioni di Amanda Sandrelli ( nel ruolo di Lucia) e di Elena Ferri (nel ruolo di Camilla) e l’accurata regia di Laura Forti, lo spettacolo Tale madre tale figlia ha impreziosito il programma del teatro di Villa Sora a Frascati, nella serata di venerdì 13 marzo. Un programma ricco di tanti altri eventi (tra cui l’appuntamento del 24 Aprile con Giorgio Albertazzi e il suo Miti ed Eroi)  che tengono vivo il panorama culturale dei Castelli Romani e diffondono la cultura teatrale anche oltre le mura dei grandi palcoscenici della Capitale.

 (di Giulia Cara)

Fonte immagineilcaffe.tv

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