Serie A. Juventus fermata a Udine, Cesena corsaro. Quagliarella show

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Juve a +7 sulla Roma
Juve a +7 sulla Roma

Ventunesima giornata di campionato, la Juventus non ha chiuso il discorso contro con la Roma, pareggiando a Udinese, mentre il Napoli ha ufficialmente aperto la caccia al secondo posto espugnando il Bentegodi. Ma procediamo con ordine.

Pari e patta. Nulla di fatto al Friuli, la Juventus ha fallito la fuga a +9, tenendo comunque a distanza più che di sicurezza la Roma. A Udinese è mancato un po’ Pogba e la manovra juventina ne ha risentito, i bianconeri padroni di casa hanno confermato quanto di buono fatto nell’ultimo mese, nonostante siano però troppi i pareggi per la squadra di Stramaccioni. Per la Juve, invece, un pareggio che di certo non complica la situazione scudetto, vista l’incapacità cronica della Roma di tornare alla vittoria.

Finalmente Gabbiadini. Il fiero all’occhiello del mercato partenopeo non ha tardato a colpire. Gabbiadini-gol e campo del Chievo, storicamente molto complicato per gli azzurri, espugnato. Dopo gli auto gol di Cesar e Britos l’ex doriano ha così realizzato il primo gol in azzurro, lanciando il Napoli all’inseguimento della Roma. Il secondo posto soltanto 1 mese e mezzo fa sembrava inarrivabile, adesso la Roma dista soltanto 4 punti.

Basteranno Ibarbo e Doumbia? In tanti se lo domandano qualche settimana e scopriremo se basteranno Ibarbo e Doumbia a curare la Roma dal mal di gol. Per i giallorossi è arrivato il quarto pareggio di fila, sempre con la stessa dinamica. Primo tempo regalato agli avversari, con un secondo tempo passato a cercare di rimontare, rimonta che si interrompe sempre raggiunto il pareggio. Il buon Empoli sceso all’Olimpico per la seconda volta in una settimana, era passato in vantaggio grazie al rigore di Maccarone concesso per fallo di Manolas su Saponara, che è costato il rosso al difensore greco. Lo stesso Saponara poi è stato espulso dando la possibilità alla Roma di giocare il secondo tempo in parità numerica.  La rimonta della Roma si è fermata a gol di Maicon e alla traversa di Astori, troppo poco pe puntare al tricolore.

Quaglierella show. Pomeriggio a tinte granata quello che si è visto a Torino tra il Toro e la Sampdoria. I blucerchiati si sono presentati all’Olimpico con Et0’o in panchina e Begessio, Eder ed Okaka in campo. Ma tra le punte in campo si è visto soltanto Fabio Quagliarella, l’ex di turno. Tripletta, con secondo gol dal dischetto, e partita chiusa già all’intervallo. Inutile il debutto di Et0’o arrivato a partita praticamente incanalata. Gli altri gol, per il 5-1 finale, sono stati di Amauri e Bruno Peres, e l’inutile gol della bandiera di Obiang (spettacolare colpo di tacco).

Crollo laziale e speranza Cesena. E’ arrivata come un fulmine a cel sereno la sconfitta della Lazio contro il Cesena. Al Manuzzi i padroni di casa si sono imposti grazie al gol di Defrel e all’autorete di Cataldi. Inutile il gol di Klose, arrivato con un grande destro da fuori area, viziato però da un fallo di Perea. Alla fine il Cesena è riuscito a tenere il rientro della Lazio e a condurre in porto una vittoria fondamentale, la seconda consecutiva dopo quella contro il Parma. La Lazio, invece, rallenta la corsa al terzo posto dove ora c’è il Napoli che ha staccato sia gli uomini di Pioli che la Sampdoria.

A tutta Menez. Il Milan finalmente si scioglie e ritorna al successo, lo fa, ovviamente, sulle ali di Jeremy Menez. Il francese è l’arma in più dell’11 rossonero e lo ha dimostrato anche nel 3 – 1 con cui la squadra di Inzaghi ha battuto il Parma. Doppietta e assist per il gol di Zaccardo, inutile il gol del pari di Nocerino. Il Milan ha giocato una partita decisamente migliore delle ultime apparazioni, e ha visto debuttare, senza gol ma con tanto lavoro sporco, Mattia Destro. Vittoria che fa morale che lancia il Milan alla sfida contro la Juventus con un altro spirito.

La legge dell’ex. Mauricio Pinilla si è appena trasferito a Bergamo, giusto il tempo di giocare contro il Cagliari sua ex squadra. Dopo il vantaggio di Biava e il pareggio di Dessena ci ha pensato proprio lui con una splendida rovesciata a dare 3 punti d’oro a Colantuono. 

La cresta del Palermo. Torna al successo, dopo due pareggi a una sconfitta, il Palermo di Iachini. Dopo essere andati sotto contro il Verona, per il gol di Tachtsidis ha rimontato grazie all’undicesima perla di Dybala e al gol di Belotti. Il Palermo adesso sogna l’Europa League.

Guaio Inter. Dice addio, invece, all’Europa l’Interi di Mancini, che a parte qualche buona prestazione sta dimostrando tutti i difetti che aveva anche nella gestione Mazzarri. I neroazzurri sono naufragati a Sassuolo, sotto i colpi (bellissimi) di Zaza e Sansone. Icardi ha solo accordiato prima del rigore che ha chiuso il discorso trasformato da Berardi.

 

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