Coppa Davis. Federer da sogno: finalmente è finale. Nulla da fare per l’Italia

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Roger Federer
Roger Federer

È finita con Roger Federer portato in spalla da Stan Wawrinka e Severin Luthi. La Svizzera portata in braccio dal suo figlio prediletto si è ripresa la finale della Coppa Davis a 22 anni di distanza dall’ultima volta. Era la Svizzera di Jakob Hlasek e Marc Rossett, che nulla pote contro Agassi e Sampras e Courier. Nulla a che vedere però con questa Svizzera, quella del numero 3 e del numero 4 al Mondo, che anzi per tanti ci ha messo anche troppo ad arrivare lì, dove si troverà il prossimo 21 novembre.

Nulla da fare, invece, per le nostre speranze riposte in Fognini e Bolelli, che non sono andati oltre l’unico punto nel doppio. Un punto importante, che ha fatto vedere comunque quanto la squadra tenesse alla sfida, ma che non è bastato per limitare i due campioni svizzeri nei singolari. Venerdì nella prima giornata di singolari un ottimo Bolelli aveva provato in tutti i modi ad arginare un Federer proveniente dalle fatiche dello Us Open. Ma non c’è stato nulla da fare, Roger con il punteggio di 7-6 6-4 6-4 aveva già incanalato la sfida nei binari più congeniali agli svizzeri. Dopo Roger, al Palaexpo di Ginevra era stato il turno di Wawrinka. Il 2 di Svizzera purtroppo per i colori azzurri ci aveva messo molta meno fatica nel battere un Fognini lontano parente del salvatore della patria contro la Gran Bretagna. Ecco quindi che dopo aver incassato l’ottimo 6-2 6-3 6-2 a proprio favore la Svizzera si è presentata sabato con Chiudinelli e Wawrinka ad affrontare i nostri Fognini e Bolelli. Il doppio è stato però l’unico momento di gioia azzurra, grazie anche a un Wawrinka non ottimale e con la solita prestazione tutto cuore del team azzurro, Bolelli e Fognini erano riusciti a chiudere al quinto set una battaglia che li aveva anche visti sotto 2 set a 1, con il punteggio di 6-3 3-6 5-7 6-3 6-2.

Riaperte, almeno sulla carta, le speranze ci ha messo poco poi Federer a richiudere le speranze azzurre di una rimonta impossibile. Questa volta però Fognini ci ha provato con più convinzione, sopratutto nel terzo set, dove si è rifiutato di cedere riuscendo ad arrivare anche al tie break. Chiusa la sfida con il punteggio di 6-2 6-3 7-6 (4) in casa Svizzera è iniziata una festa pronta da troppo, ma che sopratutto porta Roger Federer a giocarsi finalmente uno degli ultimi titoli prestigiosi che ancora mancano alla sua sfavillante carriera. Per l’Italia intanto c’è stato il ritorno tra le prime quattro, ma c’è anche un po’ di rammarico nel non essere arrivati con gli effettivi nel momento migliore della stagione. Salvo Simone Bolellii, Fognini e Seppi (vincitore dell’ultimo match inutile contro Michael Lammer), non sono arrivati a questo appuntamento in condizioni psico-fisico ideali.

Per l’ultimo atto ora la Svizzera dei fenomeni se la vedrà con la Francia dei moschettieri. Gasquet e Tsonga hanno fatto di un sol boccone dei campioni in carica della Repubblica Ceca. Richard ha prima sconfitto Berdych, poi è stato il turno di Tsonga che ha sconfitto Rosol. Anche nel doppio i due francesi non hanno avuto problemi a liquidare Stepanek e Berdych. La resa dei conti ci sarà tra il 21 e il 23 novembre, e c’è da crederci che in tanti, francesi esclusi, sogna di vedere Roger Federer con l’agognata insalatiera.

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