Nuoto, Europei: non solo la Pellegrini, Tania Cagnotto l’altra grande protagonista

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Si chiudono con i fuochi d’artificio azzurri gli Europei di nuoto 2014. A Berlino gli atleti italiani hanno regalato emozioni straordinarie giorno dopo giorno e le gare di ieri non hanno fatto eccezione. Protagonista assoluta ancora Tania Cagnotto, argento nel trampolino dei tre metri. Federico Turrini ha invece conquistato il bronzo nella specialità dei 400 misti e Federica Pellegrini ha sfiorato un’altra medaglia piazzandosi al quarto posto nella finale dei 400 metri stile libero. L’Italia chiude la rassegna continentale al terzo posto del medagliere con 23 podi complessivi: 8 medaglie d’oro, 3 argenti e 12 bronzi. Meglio di noi solamente Gran Bretagna e Russia.

Tanti i protagonisti italiani, la copertina delle pagine dei quotidiani durante la manifestazione è spesso andata a Federica Pellegrini, portata in trionfo soprattutto per la sua straordinaria rimonta nella staffetta 4×200. Ma c’è un’altra atleta che merita di essere esaltata, come e se non più della strepitosa Federica. Si tratta proprio di Tania Cagnotto. La ventinovenne bolzanina si è confermata ancora una volta un talento assoluto ed è riuscita ad aggiungere alla sua personale bacheca altre tre medaglie. Oro nel trampolino da un metro e oro nel sincro insieme a Francesca Dallapè. In chiusura poi l’argento già citato dal trampolino dei 3 metri. Un secondo posto che però può essere visto come una piccola beffa visto che è arrivato a causa dell’errore nell’ultimo tuffo. Non avesse commesso questa decisiva imprecisione la Cagnotto avrebbe portato a casa un’altra medaglia di colore giallo, quello del metallo più prezioso. Il suo morale al termine della gara era comunque estremamente positivo, il rammarico per l’oro sfumato è stato ampiamente compensato dal risultato complessivo di queste due settimane. Anche perché con questo risultato l’azzurra può vantarsi di essere salita sul podio di tutte le discipline europee; trampolini un metro e 3 metri, piattaforma, sincro trampolino e sincro piattaforma.

Una carriera strepitosa che Tania prolungherà almeno fino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro per centrare anche la medaglia olimpica, l’unica che adesso le manca. Una storia da predestinata, cominciata, come ha raccontato lei stessa più di una volta, all’età di soli due anni quando fece il primo tuffo della sua vita scivolando nel laghetto del circolo dell’Acquacetosa a Roma. In quell’occasione non rimase traumatizzata, anzi. A sei anni è infatti arrivato il primo tuffo volontario nell’acqua di una piscina, un gesto che le sembrò il più normale del mondo. Proprio in quell’occasione lei stessa capì che il suo futuro sarebbe stato simile al passato dei suoi genitori e che la carriera da tuffatrice avrebbe potuto regalarle qualche bella soddisfazione. Nel 2016 avrà 31 anni e i giochi olimpici brasiliani saranno probabilmente l’ultima grande occasione per provare a raggiungere il traguardo più ambito da qualsiasi sportivo.

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