Bratislava, il paese delle meraviglie

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di Arianna Catti De Gasperi

Si dice che tutto il mondo è paese e vedendo Bratislava questo proverbio diventa realtà. Una città piccola, talmente concentrata in pochi metri quadrati che è difficile anche solo definirla città.

Pochi sono gli stranieri che si avventurano nella capitale Slovacca, sebbene i complimenti siano decisamente dovuti.

Bratislava può essere definita una città “pedonale”, poiché tutto il centro storico della città non permette il passaggio di macchine, ma solamente dei famosissimi tram slovacchi, principale mezzo di trasporto per andare da un posto all’altro. Le distanze sono minime e la città è tranquillamente visitabile in una giornata.

Reduce ancora dall’immobilismo comunista, la capitale slovacca sta cercando pian piano di eliminare il realismo sovietico attraverso una grande opera di modernizzazione ed abbellimento. Se si paragona questa città però, alla “sorella” Praga, risulterà sicuramente, ad una occhiata superficiale, molto meno interessante. La realtà però è ben diversa: Bratislava è ricca di cultura grazie ai suoi palazzi eleganti, alle chiese, alle cattedrali ed anche al famosissimo Teatro Nazionale Slovacco.

Questa città porta con sé un bagaglio di “esperienza” non indifferente: nel Cinquecento era capitale ungherese; dal 1919 divenne parte della Cecoslovacchia; il 14 marzo 1938 venne dichiaratala Repubblica slovacca con Bratislava come capitale. Poi nel 1945 la Cecoslovacchia venne ricostituita, gli abitanti tedeschi di Bratislava espulsi e molti ungheresi evacuati in Ungheria, per poi nel 1968 diventare una federazione con Bratislava come capitale della Repubblica Socialista Slovacca. Infine, dopo tanto patire e dopo la scissione della Cecoslovacchia, il 1 gennaio 1993 Bratislava divenne la capitale della Repubblica Slovacca.

Insomma, con una storia così alle spalle, è moltissimo quello che gli abitanti sono riusciti a fare per risollevare economicamente ed architettonicamente questa città. Bratislava si è modernizzata e ha sviluppato anche l’apparato industriale; la parte per così dire “vecchia”, risalente al comunismo, è però ancora visibile in alcune parti della città, nei palazzi e nelle costruzioni di stile rinascimentale e barocco. Ma giustamente bisogna guardare alla storia per migliorare il proprio futuro.

Bratislava è decisamente una città barocca e su tutto spicca l’antico castello: una fortezza del IX secolo successivamente trasformata in residenza reale. Luogo di numerosi eventi storici, il castello ora è sede di un museo e, avendo subito ripetuti e violenti attacchi, è stato sottoposto a diverse ricostruzioni, l’ultima proprio pochi anni fa. Dominando sulla Città Vecchia e sul Danubio, ha rappresentato una importante fortezza per il territorio contro le insidie nemiche, anche se però oggi le svariate ricostruzioni hanno dato al castello un aspetto fin troppo moderno e quindi poco interessante.

Splendidi monumenti, però, sopravvivono nella città vecchia, a testimonianza del passato dominio magiaro, e i musei della città sono sorprendentemente ricchi. Le produzioni operistiche del Teatro Nazionale Slovacco – di fine XIX secolo e progettato da Helmer e Fellner – sono tra le migliori d’Europa e decisamente meritevoli di ben più che una rapida occhiata sono gli edifici religiosi come la Chiesa di S. Martino e la Chiesa Blu di Bratislava.

La città medievale un tempo era circondata da quattro porte dotate di torre, oggi però ne possiamo ammirare solo una:la Porta di San Michele che risale al Duecento.La Porta accoglie le esposizioni del Museo delle Armi Antiche e dall’alto della sua torre cinquecentesca si può ammirare Bratislava in tutta la sua bellezza.

Grande punto a vantaggio  di Bratislava – solamente per chi la visita – è che questa città non è ancora stata “scoperta” e quindi presa d’assalto dai turisti europei  come le vicine Budapest e Praga. Si può camminare tranquillamente per le vie della città vecchia ed ammirare con molta tranquillità e calma le varie statue di bronzo, caratteristica predominante e divertente di Bratislava. Abbiamo infatti il Guardone, che sbuca dal terreno per sbirciare sotto le gonne delle passanti; il Paparazzo, che ruba una inquadratura dietro un angolo; il Soldato napoleonico, appoggiato alla panchina della piazza principale; il Bell’Ignazio, unica statua che si riferisce ad un personaggio reale, un pulitore di tappeti vissuto nel secolo scorso, che, con il suo frac e il bastone da passeggio, saluta togliendosi il cilindro.

Un punto decisamente a svantaggio di questa città e però – ahinoi – il cibo: non molto vario e predominato da zuppe di verdure e portate di carne (a volte anche un po’ stopposa) accompagnate solo e sempre da spezie e patate.

Nonostante i suoi pro e contro, Bratislava è una città vibrante e piena di energia, tutta rivolta al futuro e che non solo sogna, ma lavora anche per migliorare sé stessa e la sua situazione economica. Una città tutta da scoprire, ma speriamo non da troppi!

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