Il M5S non evita più la TV e Grillo sentenzia anche sulla finale di Coppa Italia

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di Fabio Grandinetti

Cos’è cambiato per Beppe Grillo dal febbraio 2013 ad oggi? Cos’è cambiato da quando, per motivare il passo indietro sull’intervista a Sky, spiegava in un video: «Ci sono due modi per fare campagna elettorale: il primo, serviti e riveriti nei salotti tv, magari con trasmissioni “cucite addosso”; noi preferiamo il secondo, nelle piazze tra la gente, perché la politica é – l’errore sull’accento non è nostro, ndr – della gente». Cos’è cambiato da quando in piazza a Genova durante la campagna elettorale per le politiche urlava: «Io non vado in televisione, sono trappolette. Noi non abbiamo bisogno di televisioni».

Dopo un anno di attività parlamentare il M5S ha cambiato strategia di comunicazione accettando di buon grado il mezzo televisivo. Il blog, i social e, soprattutto, le piazze, non bastano e allora Grillo si è visto costretto ad accettare il soccorso del mass media più potente, checché se ne dica ai meetup. Dopo l’intervista “cucita addosso” di un tenero Enrico Mentana a Bersaglio mobile, in vista delle europee Grillo si è presentato ieri negli studi di Sky, gli stessi che disertò un anno fa con un doppio passo fenomenale nella convinzione che la notizia dell’intervista negata fosse più efficace dell’intervista stessa.

Qualcosa deve essere cambiato. Sarà il populismo tenue di Renzi o la morte posticipata di Berlusconi, ma oggi Grillo pare intenzionato a giocare tutte le carte che ha a disposizione, anche quelle che un tempo dichiarava di non aver bisogno di giocare. E allora tutto fa campagna elettorale, anche la finale di Tim cup.

Sul suo blog Beppe Grillo ha commentato così la surreale serata di sabato scorso: «Ieri sera mi si è stretto il cuore. Vedere Alessandra Amoroso cantare l’inno d’Italia sommersa dai fischi in uno stadio sequestrato dagli ultrà con la Polizia impotente e i politici in tribuna d’onore, gente del calibro di Renzie. La Repubblica è morta, ma i suoi funerali sono indegni, troppo imbarazzanti. Non abbiamo neppure la dignità di un buon funerale. Devono andare fuori dal Parlamento e dalle Istituzioni i corrotti, gli indagati, i condannati in primo grado (Renzie). Un pregiudicato, Berlusconi, che colloquia amorevolmente al Quirinale con Napolitano e che sconta una pena ridicola vale come cento stadi fischianti. Ma nessuno ci fa caso. I colloquianti hanno tutti e due la cravatta, non sono tatuati, non urlano. Sono diversamente ultrà. La Repubblica è morta e i suoi cittadini non hanno più rappresentanza, la pentola a pressione sta per saltare. La Polizia è attonita e anche parte della Magistratura, ma gli italiani sono sempre più incazzati di fronte allo scempio del Paese. Ieri all’Olimpico veniva da piangere, come a un funerale. Alessandra Amoroso sembrava recitare un Requiem. I politici sono stati tra i primi a scappare, amorevolmente scortati nelle loro auto blu, quelle non ancora vendute su Ebay (per ora ben sei!) dall’Ebetino incazzato nero per la Partita del cuore. Antognoni non gli passerà la palla e lui non calcerà un calcio di rigore…».

Se i media italiani hanno messo in secondo piano il tifoso napoletano ferito preferendo sbattere in prima pagina Genny ‘a carogna, Grillo è riuscito a fare di più, affermando che, più che Ciro Esposito, a rischiare di morire è la Repubblica italiana. Per certi organi di informazione lo scandalo non sarebbe un uomo solitario che aggredisce un gruppo di tifosi esplodendo quattro colpi di pistola, ma la presunta trattativa tra la polizia e un capo ultrà. Per Grillo, invece, quanto accaduto è un pretesto per attaccare Renzie, Napolitano e Berlusconi, per avvertire che «la pentola a pressione sta per saltare», per ribadire che «gli italiani sono sempre più incazzati di fronte allo scempio del Paese», per denunciare la fuga dei politici in auto blu. Una vaneggiante strumentalizzazione o una lucida analisi? In campagna elettorale sta a voi la scelta.

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4 thoughts on “Il M5S non evita più la TV e Grillo sentenzia anche sulla finale di Coppa Italia

  1. Grillo costretto a vincere

    Beppe Grillo sente odore di vittoria:
    lo va urlando come fosse il Dio del Vento,
    nelle piazze, nei comizi a pagamento
    (la trovata per la quale farà Storia).

    Pensa ancora di sfruttare il malcontento
    di quei tali cui è finita la baldoria
    e che accusano l’Europa vessatoria
    di costringerli a tenere bene i conti.

    Mangia la rabbia, la inala e ci si esalta,
    poi la risputa di nuovo sui rabbiosi.
    Artiglia, azzanna, afferra, squarta e divelle.

    Ghermisce le opere altrui, poi le ribalta,
    ha il cervello che tra un poco va in cirrosi:
    se non vince vale un soldo la sua pelle.

  2. Grillo e Berlusconi: due beoni in gabbia

    Fanno a gara Berlusconi e Beppe Grillo
    a chi spara la cazzata da primato
    perché sperano che ad esser più votato
    sarà chi darà l’idea di esser più brillo.

    Pare giochino speciale un campionato
    dove vince chi atteggiandosi a mandrillo
    mostra il pipo, che magari ha in pasta fillo
    ma lui dice che c’ha sotto un carroarmato.

    Non al cuore né al cervello ma alla pancia
    si rivolgono ma spesso anche ai coglioni
    e avvelenan le coscienze con la rabbia.

    Sarei pronto a metter lì una bella mancia
    per un bravo ammaestratore di leoni
    che li addestri ad esibirsi nella gabbia.

  3. Grillo e Berlusconi, politici latte e miele

    Silvio e Beppe hanno l’aplomb di due educande
    che ragionan di abitucci e di scarpette.
    Sdolcinati come ingenue mammolette,
    arrossiscon se si parla di mutande.

    Hanno lingue micidiali come accette,
    sputan via che manco i lama delle Ande.
    Grillo pare che abbia sempre in fiamme il glande,
    mentre Silvio alterna rutti con puzzette.

    Son signori, senza dubbio e senza fallo,
    gran campioni di bon ton e galateo,
    dei modelli da additare al mondo intero.

    Han cervelli con più idee che uova un gallo
    e concetti da inzupparci un ateneo.
    Beppe e Silvio: due statisti ad alzo zero.

  4. Grillo da Vespa alzerà il medio di ascolto

    E Grillo, abbandonando la sua tana,
    andrà da Bruno Vespa a ‘Porta a porta’.
    A me questa notizia mi va storta,
    è come scivolar sulla banana.

    Com’è che la TV adesso è risorta,
    non è più così figlia di puttana?
    E proprio lì dal Bruno si sdogana,
    a cui ne disse ben più di una sporta?

    O Beppe, tu mi fai crollare un mito,
    che già io ti credevo un galantuomo,
    un puro, sia di cuore che di culo.

    E invece proprio dal tanto aborrito
    andrai per regalarti questo promo.
    E un raglio abbinerà il somaro al mulo.

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