La lunga strada verso la (legge di) stabilità

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di Francesco Galati

Nella notte tra sabato e domenica appena trascorsi si è continuato a lavorare alle Camere per l’approvazione di alcune norme che dovranno essere inserite all’interno della cosiddetta legge di stabilità.
Nei giorni passati in più di un’occasione PD e PDL hanno unito le forze chiedendo la fiducia per poter far passare delle norme dato l’ostruzionismo del Movimento 5 stelle e in alcuni casi della Lega (decreto ‘Salva Roma’, sugli affitti degli immobili di lusso).

La questione della legge di stabilità tiene tutte le parti sulle spine, da un lato PD e PDL che sembrano non voler terminare l’esperienza del governo Letta, probabilmente nella speranza dell’approvazione di alcune importanti leggi, una su tutte quella elettorale.

Certamente da sottolineare l’impegno del M5S nel ‘denunciare’ alcune modifiche, spesso eseguite notte tempo, che agevolano sempre qualcuno, purtroppo quel qualcuno difficilmente appartiene alle classi sociali messe più a dura prova da questi anni di crisi che non è solo di matrice economica ma anzi è prima di tutto sociale.

Per ora le premesse di quanto è stato inserito nella legge di stabilità non sono delle migliori. Il dato più preoccupante riguarda certamente la mancanza di provvedimenti per abbassare i costi del lavoro e la decisione di tagli alla spesa sempre a discapito di comuni e mai agli sconsiderati costi del palazzo.

Non sono mancate proteste al di fuori delle Camere, una su tutte la “protesta dei forconi”, difficile in alcuni casi confutare quanto sostenuto dai manifestanti, principalmente la legittima richiesta riguarda l’abbassamento dell’inaccettabile carico fiscale (tra imposte dirette e indirette si arriva anche ad una pressione fiscale che supera il 60%).

E’ un dato di fatto il difficile momento che l’Italia sta attraversando, altrettanto incontrovertibile è che i politici sono più impegnati a salvaguardare i loro privilegi cercando di fare il “gioco delle tre carte”, esempio di rilievo riguarda la questione dell’IMU prima abolita, poi reintrodotta con diversi criteri fino a trasformarsi in Service Tax, imposta più salata e che colpisce tutta la popolazione.

Il Paese è giustamente stufo. Non resta che sperare che entro il 27 dicembre tutti i movimenti all’opposizione riescano ad ottenere qualcosa dal blocco PD-PDL, che giocano sempre a fare la guerra ma poi, misteriosamente, riescono sempre ad accordarsi in nome del “bene comune”. Anche se poi un migliaio di persone privilegiate e relativo seguito, forse, non rappresentano il “comune”…

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One thought on “La lunga strada verso la (legge di) stabilità

  1. Legge di stabilità

    Un giorno cadde a Newton sulla testa
    un pomo e Legge fu di Gravità.
    La legge pose a tutti un altolà:
    bandito chi non cade e in cielo resta!

    Poi venne un’altra legge, più indigesta,
    che pure dona gran serenità.
    Fu detta Legge di Stabilità
    in quanto chi si muove lo calpesta.

    Un tempo si chiamava Finanziaria
    ma il nome dava troppo l’impressione
    di rivelare a tutti il suo obiettivo.

    Ma con la situazione assai precaria
    bisogna dar coraggio alla nazione.
    E ‘stabile’ è un messaggio positivo.

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