Olimpiadi 2020, trionfa la potenza economica di Tokyo

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di Giovanni Fabbri 

Dal Sudamerica all’Estremo Oriente, questo il percorso delle prossime due edizioni dei Giochi Olimpici. Se infatti è noto da ormai molto tempo che nel 2016 le Olimpiadi si svolgeranno a Rio de Janeiro, è una notizia di un paio di giorni fa che nel 2020 sarà Tokyo ad ospitare la manifestazione sportiva più importante.

Per il Giappone si tratta di un ritorno, dopo il precedente del 1964, i Giochi tornano a Tokyo che entra così nella ristrettissima cerchia di città che per due volte nella storia hanno organizzato le Olimpiadi estive. A poter vantare questi numeri, oltre alla capitale nipponica, ci sono solo Atene (1896; 2004) e Los Angeles(1932; 1984). Il primato però spetta a Londra che con l’ultima edizione ha raggiunto quota tre Olimpiadi (1908; 1948; 2012). I giapponesi comunque sono riusciti ad aggiudicarsi l’edizione del 2020 con un progetto praticamente perfetto, 39 gli impianti che saranno adibiti ad ospitare gli atleti durante le due settimane di gare, tutti in un raggio molto ristretto di kilometri. Così ancora una volta ha vinto la città favorita e ha prevalso il paese economicamente più forte e pronto. Il Giappone ha fatto leva sul fatto di essere la terza potenza economica del pianeta. Niente da fare dunque per Madrid, terza classificata tra le tre contendenti, e Istanbul, sconfitta all’ultima votazione per 60 voti a 36. L’intero ordine di arrivo dimostra quanto sia importante la forza economica del paese candidato. Istanbul è sicuramente una città che sta vivendo un momento di crescita economica strepitosa, un trend opposto a quello della capitale spagnola che, come tutto il paese iberico, sta soffrendo tantissimo la grande crisi di questi anni.

Grande soddisfazione per tutti i rappresentati dello sport giapponese che, con questa vittoria, riescono ad allontanare definitivamente il dramma di Fukushima, la centrale nucleare danneggiata dal terremoto del 2011, lontana solo 250 km dalla capitale. La delegazione nipponica presente a Buenos Aires ha più volte specificato che le radiazioni presenti a Tokyo non sono differenti rispetto a quello di Londra, New York o Parigi. Da questo momento in poi dunque i giapponesi potranno lasciarsi alle spalle queste polemiche e pensare solamente al futuro, all’organizzazione di un avvenimento che può dare un’ulteriore spinta alla crescita economica del paese. Puntuali sono arrivati i complimenti del numero uno dello sport in Italia, il presidente del Coni Giovanni Malagò: “Mi ha veramente impressionato la qualità della loro presentazione e la forza del loro dossier a supporto della candidatura. A questo punto, indipendentemente da quello che succederà per i Giochi Invernali del 2022 per i quali non esistono ancora candidature ufficiali, credo che l’Europa possa tornare protagonista nel 2024 visto che nel 2016 si va in America e nel 2020 in Asia”. Una testimonianza del fatto che, dopo la delusione per l’esclusione di Roma dalle candidate per il 2020, adesso il sogno si chiama “Roma 2024”.

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