Bonus fiscali: un timido tentativo per dare respiro alle Pmi

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di Francesco Galati

Ciò di cui stiamo parlando è il cosiddetto ecobonus, un pacchetto volto a riqualificare e incrementare l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano. Il provvedimento recepisce una direttiva UE del 2010 e rinnova  una serie di agevolazioni di tipo fiscale differenziate in base al tipo di intervento che si andrà a mettere in atto.

La proroga dell’eurobonus, che era in scadenza per la fine del mese, è stata attuata tramite decreto fino al 31 dicembre 2013. Il provvedimento riguarda l’efficienza degli immobili – nello specifico interventi di riqualificazione volti alla minor dispersione energetica, con uno sgravio del 65% – ma è esteso anche all’acquisto di mobili e cucine, anche se la percentuale su cui sarà possibile ottenere lo sgravio è fissata al 55% e vincolata ad un tetto di spesa di diecimila euro.

Le ripercussioni di questa manovra sono ovviamente argomento di discussione e di vanto per gli addetti del settore. Il ministro dello  Sviluppo economico Flavio Zanonato si è detto fortemente soddisfatto del risultato ottenuto ed ha ribadito che, mentre la proroga per le abitazioni private è fissata fino a dicembre, nel caso di lavori condominiali si potrà godere dello sgravio sino al giugno prossimo. Tali misure sono state apprezzate anche dagli imprenditori del settore; agevolazioni come queste danno infatti la possibilità di sostenere dei costi in un momento nel quale si tende sempre a <<tirare la cinghia>> o a rimandare qualsivoglia spesa di una certa rilevanza.

Per ciò che riguarda la copertura degli sgravi è invece intervenuto il ministro dell’economia Saccomanni. Le risorse necessarie per sostenere l’ecobonus ammontano a 200 milioni di euro, 125 dei quali dovrebbero arrivare dall’aumento dell’Iva dei prodotti non editoriali ma venduti insieme a quelli editoriali (passa dal 4% al 21%). Inoltre, si stima che la restante parte sarà coperta con l’innalzamento Iva dei prodotti venduti nei distributori automatici (per questa categoria l’innalzamento sarà dal 4% al 10% circa), per un introito totale di circa 100 milioni di euro.

L’influenza di questi provvedimenti non presenterà una rivoluzione a livello macroeconomico ma certamente darà un po’ di respiro alle realtà imprenditoriali medio-piccole e senza dubbio gioveranno a chi deciderà di eseguire i lavori di cui si è detto.

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