Champions League. Qui Bayern: il trionfo di una squadra perfetta

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Si chiude come meglio non poteva la cavalcata europea del Bayern Monaco. Gli uomini di Heynckes hanno coronato il sogno di vincere la coppa più prestigiosa del nostro continente. Il Bayern ha inciso per la quinta volta nella sua storia il proprio nome nell’albo d’oro della Champions League, meglio dei bavaresi solo Real Madrid e Milan con rispettivamente nove e sette successi.

Una contesa, quella con i rivali del Dortmund, dal finale epico, come fosse un copione già scritto che aspettava solo di essere messo in scena. Il protagonista assoluto è stato Arjen Robben, proprio lui, che, nella finale della scorsa edizione, con i suoi errori aveva causato una delle sconfitte più dolorose della storia dei bavaresi e aveva consegnato la “coppa dalle grandi orecchie” in mano al Chelsea di Drogba nello stadio di casa, sotto gli occhi lucidi di 70.000 tifosi tedeschi.

Questa sera Robben si è preso la sua personale rivincita contro il destino, e contro chi, dopo quella sconfitta, lo aveva etichettato come un “perdente di lusso”, “un giocatore dalle grandi potenzialità, ma mai decisivo nei momenti veramente importanti”. Dopo un primo tempo piuttosto opaco, un paio di grandi occasioni non sfruttate, l’esterno olandese ha cominciato a recitare la parte del protagonista mettendo, prima la palla dell’ 1-0 sui piedi di Madzukic, poi a soli 2 minuti dal termine involandosi in area di rigore e battendo l’incolpevole Weidenfeller.

E’ stato questo il colpo del ko per il Borussia Dortmund di Klopp ed il momento che ha finalmente regalato la consacrazione alla squadra più forte del momento. Negli ultimi quattro anni i tedeschi hanno collezionato tre finali ed un ottavo di finale, un bottino che può tranquillamente esser paragonato a quello del Barcellona illegale di Lionel Messi. I blaugrana nelle ultime 4 stagioni sono arrivati 3 volte in semifinale ed una sola volta in fondo, due anni fa quando con Guardiola in panchina alzarono il trofeo, proprio a Wembley, contro il Manchester United. L’edizione della Champions League di quest’anno ci ha detto che in questo momento i tedeschi sono, senza dubbio, la squadra più forte del continente: i risultati dei quarti contro la Juventus e soprattutto della semifinale contro il Barcellona (7-0 il risultato nel computo delle due sfide) non sono altro che la conferma di questo.

Una squadra che ha costruito i suoi successi con un gioco quasi perfetto. Sotto la guida di un allenatore, Heynckes, che non ha saputo solamente mantenere alta la concentrazione dei suoi anche dopo l’annuncio del suo addio, ma ha plasmato la squadra in maniera praticamente perfetta. Il calcio del Bayern è stato sicuramente il migliore della stagione, un gioco in cui il possesso palla non è mai rapidissimo, capace però di infiammarsi improvvisamente grazie alle accellerazioni dei suoi fantastici interpreti (Muller, Robben e Ribery). Una solidità difensiva strepitosa, facilitata dalla grande fisicità dei difensori, ed una personalità da gradissima squadra, capace di non farsi intimorire neppure dallo spettro della terza finale in quattro anni che stava per essere compromessa dopo il pareggio immediato del Dortmund. A Monaco dunque finalmente si torna a festeggiare la vittoria della Champions League, non accadeva dal 2000-2001, l’euforia in città è alle stelle e tutti si godono il momento di gloria. L’unico che forse non sarà così felice di questo successo è proprio il neo tecnico dei Bavaresi, Pep Guardiola. Lui al massimo potrà eguagliare la stagione del suo predecessore, fare meglio proprio non sarà possibile.

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Giovanni Fabbri

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