Champions League. Alla Juventus non basta il cuore, Bayern Monaco in semifinale

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di Giovanni Fabbri

Il cuore non basta. Per tornare a vincere in Champions League servono anche esperienza e campioni. Queste sono le due componenti in cui la Juventus si è dimostrata inferiore al Bayern Monaco. Lo si è visto e capito non solo nella partita di andata all’Alianz Arena, ma anche in quella di ritorno. Gli uomini di Conte, chiamati a ribaltare il 2-0 rimediato in terra tedesca, sono partiti fortissimo, sospinti da un pubblico delle grandissime occasioni. Tanto cuore fin dal primo minuto, grande aggressività da parte di centrocampo e attacco e un Bayern Monaco che nei primi minuti è sembrato quasi sorpreso. Risultato: due buone occasioni per Mirko Vucinic che però non è riuscito a concludere mettendo veramente paura al portierone avversario. Con il passare dei minuti però ecco uscir fuori quelle due caratteristiche fondamentali per raggiungere i più prestigiosi traguardi europei. L’esperienza ha permesso al Bayern di cominciare a gestire il possesso palla in maniera perfetta, in questo i bavaresi sembrano prontissimi per l’arrivo di Pep Guardiola.

I campioni poi hanno fatto la differenza. Impeccabile Neuer nel neutralizzare l’unica grande occasione bianconera del primo tempo, una gran botta di Pirlo su calcio di punizione. Fantastico, e solo sfortunato nel colpire il palo, Robben a metà secondo tempo concludendo un contropiede calciando a giro. Spietato invece Mario Mandzukic nello sfruttare una delle pochissime palle giocabili della partita, al 19′ del secondo tempo. E’ stato questo il momento chiave del match. Javi Martinez è stato bravo nel deviare verso la porta un calcio di punizione, altrettanto bravo ad impedire la rete Buffon che però nulla ha potuto sul tocco ravvicinato dell’infallibile attaccante croato: 1-0 per il Bayern Monaco e qualificazione in cassaforte. Dopo lo svantaggio la Juventus si è spenta. Antonio Conte ha provato a rivitalizzare la squadra con qualche cambio, fuori Quagliarella dentro Matri e dentro Isla per Padoin. Ma i tedeschi, ormai padroni del campo, non hanno faticato a gestire il possesso palla, la partita e la qualificazione. Anzi gli uomini di Heynckes hanno legittimato il vantaggio sfiorando per più di una volta il raddoppio, perfetto il contropiede orchestrato da Robben e concluso in malo modo da Muller. Il secondo gol che però era nell’aria è arrivato al primo minuto di recupero con Pizarro che ha calato il sipario sulla Champions bianconera.

La Juventus esce dall’Europa con la consapevolezza di dover lavorare ancora tanto per poter raggiungere le grandi corazzate d’Europa. Una squadra che però ha dimostrato un grande carattere nel corso di tutta la manifestazione. Qualità che non è servita a conquistare l’accesso alle semifinali ma che ha permesso ai bianconeri di raccogliere il caloroso applauso dello Juventus Stadium al termine della partita.

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