Il figlio dell’altra. Storia di guerra e di un fatidico scambio

0 0
Read Time3 Minute, 14 Second

di Annalisa Gambino

Joseph Silberg e Yacine Al Bezaaz nati esattamente lo stesso giorno nel medesimo ospedale, sono legati l’un con l’altro da uno scherzo del destino. Diciotto anni prima, nel caos generale dell’ospedale di Haifa colpito da un attentato, i due neonati sono stati scambiati e adesso vivono inconsapevolmente la vita dell’altro.

Joseph, chiamato al servizio di leva israeliano, scopre durante la visita militare che il suo gruppo sanguigno non è compatibile con quello dei genitori. La rivelazione sconvolge le certezze della famiglia Silberg, la quale decide di mettersi in contatto con i genitori biologici di Joseph. La ricerca porta a galla una verità ancora più sorprendente e fastidiosa. L’altra famiglia è musulmana e vive fuori da Tel Aviv, nei territori palestinesi. Lo spettatore vive insieme ai due protagonisti l’estenuante ricerca di un’identità perduta e ritrovata. Joseph, ebreo praticante dedito allo studio della Torà, è di fatto figlio di Allah, mentre Yacine è un discendente naturale della terra promessa.

Il confronto tra i due giovani, ideologico e religioso, è reso visivamente da scenari contrapposti: Joseph vive in una luminosa villetta in un quartiere residenziale di Tel Aviv, veste abiti firmati e ascolta musica rock mentre Yacine abita la realtà povera di un piccolo paesino al di là della dogana nel quale riecheggia cinque volte al giorno la preghiera del Muezzin.

La regista francese di origine ebraica Lorraine Levy sceglie di raccontare attraverso una vicenda intima e privata l’atavico conflitto tra Israele e Palestina. Nel corso del film il dramma familiare diventa un pretesto per aprire una riflessione di ampia portata sulla guerra e sul senso dell’ostilità che continua a dividere i due popoli. Le famiglie diventano il simbolo di due terre confinanti, separate dalle diversità religiose e culturali che la storia sfrutta per seminare odio tra le due parti.

L’epicentro della trama narrativa di Il figlio dell’altra è dunque lo scontro articolato su più livelli: familiare, generazionale, religioso e sociale. I capofamiglia non riescono ad accettare di aver cresciuto ed educato un figlio che non doveva essere loro, rimangono annichiliti e diffidenti. Mentre le mogli, guidate dell’incondizionato amore materno, sono le prime a voler indagare, cercare ed amare il loro “vero” figlio. Le madri accolgono il figlio dell’altra – cresciuto dall’altra, indicandoci l’amore come unica e possibile via di uscita da una condizione assurda.

Il messaggio è chiaro e la regista lo comunica attraverso una rara semplicità contenutistica – la famiglia allargata, aprendo apre un varco di speranza che dimostra la possibile conciliazione. Tra Joseph e Yacine nasce, a dispetto delle problematiche premesse, un’amicizia spontanea e profonda basata non più sui tratti discriminanti ma sulle affinità di due neodiciottenni.

Il punto di partenza della sceneggiatura, che ha il pregio di non sconfinare mai nel tono del melodramma isterico, è la testimonianza di Ahmed Masoud. In un articolo pubblicato sul quotidiano inglese The Guardian, Ahmed racconta una storia di bombardamenti e di scambi di culla negli ospedali della Striscia di Gaza. In una situazione di emergenza affine a quella del film, un uomo – il presunto padre di Ahmed – corse a prendere il suo bambino separato dalla madre dopo il parto per metterlo in salvo. Caso volle che nella stanza indicata dalle infermiere trovò non uno, bensì due neonati senza alcun segno riconoscitivo. L’uomo, costretto a prenderne una decisione in pochi istanti, ne prese uno tentando la fortuna. Ahmed non ha mai voluto fare il test del dna: “se fino a 17 anni cresci in una famiglia con 5 sorelle e 6 fratelli, è difficile rimettere tutto in discussione per un dubbio, sia pure atroce”.

A dispetto di ogni retorica, non è un certificato di nascita ad attribuire all’individuo la propria identità, ma il contesto personale, educativo e culturale che porta alla costruzione del sé in quanto persona, è questo l’insegnamento racchiuso ne Il figlio dell’altra.

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleppy
Sleppy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *