Malaga e Bayern Monaco passano il turno. Le otto d’Europa sono al completo

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di Francesco Morrone 

Arrivano gli ultimi due verdetti di questa Champions league, con il Bayern e il Malaga che passano ai quarti e vanno ad aggiungersi al Barcellona, Real Madrid, Borussia Dortmund, Psg, Juventus e Galatasaray. I tedeschi, sconfitti clamorosamente dall’Arsenal 2 a 0 in casa, passano in virtù del 3 a 1 di Londra, mentre gli spagnoli ribaltano lo 0 a 1 dell’andata vincendo 2 a 0 alla Rosaleda.

Malaga – Porto. Il Malaga compie un mezzo miracolo e, dopo essere partito dai preliminari, raggiunge una storica qualificazione grazie a una partita giocata con intelligenza e sapienza tattica. L’inizio del match è piuttosto equilibrato, con il Porto che pressa molto, grazie anche al prezioso e duro lavoro di Lucho Gonzalez e Moutinho, e la squadra di Pellegrini che non trova la maniera di uscire e alzare il baricentro. L’unico a dare segnali di vita è l’instancabile Joaquin, che non sembra affatto accusare i 32 anni e si batte su entrambe le fasce. A dire il vero nel primo tempo si vedono più calci che calcio, tanto che Rizzoli è costretto ad estrarre per ben cinque volte il cartellino giallo. Per quanto il Porto provi a farsi pericoloso davanti, la difesa del Malaga sembra funzionare come un orologio svizzero e, mano mano che i portoghesi iniziano a calare d’intensità, il Malaga crea le prime nitide occasioni. Prima con un bel tiro deviato in angolo dell’ex romanista Antunes, e dopo con un gol assurdamente annullato a Saviola; nell’occasione, infatti, Baptista viene ostacolato in maniera evidente da Danilo e finisce per travolgere Helton che era in uscita e perde il pallone. Saviola da buon attaccante ne approfitta e deposita in rete, ma Rizzoli ritiene giusto annullare la rete e il punteggio resta così in parità. La rosaleda esplode di rabbia ma deve attendere a malapena 120 secondi per assistere alla meraviglia che le regala il vantaggio. Isco, che fino a quel momento aveva vagato per il campo, si conferma l’uomo più temibile della squadra spagnola e dal limite dell’area lascia partire uno splendido tiro a giro che si infila sotto la traversa e trafigge Helton. Finisce quindi il primo tempo con una situazione di perfetta parità rispetto all’andata. Vitor Pereira, capito l’andazzo, decide di passare al tridente ma è costretto a pentirsene ben presto: dopo quattro minuti, infatti, Derfour pensa bene di farsi ammonire per la seconda volta stendendo l’imprendibile Joaquin. Inevitabile il cartellino rosso che segna la svolta della partita. Da questo momento in poi il match del Malaga diventa un esercizio di dura pazienza, con il Porto che attende nella propria metà campo e chiude bene tutti gli spazi. Gli spagnoli capiscono che è arrivato il momento di provarci, così Pellegrini decide di togliere lo spento Baptista e di inserire a venti minuti dal termine Santa Cruz. Il 32enne paraguaiano gli dà ragione e dopo soli 4 minuti insacca di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il finale diventa rovente e il Porto, dopo averci provato fino alla fine con coraggio, è costretto ad arrendersi. Passa il Malaga, e con merito anche.

Bayern Monaco – Arsenal. Clamoroso il risultato che esce fuori all’Allianz Arena, con l’Arsenal che batte 2 a 0 i vice campioni in carica e rischia seriamente di buttarli fuori dalla Champions. Onore al coraggio di Wenger che decide di escludere Vermaelen e di riportare Walcott a destra con Giroud al centro dell’attacco. Proprio il francese regala il vantaggio ai suoi dopo soli 3 minuti ribadendo in porta un bel cross di Walcott. Da lì in poi, però, chi si aspettava un arrembaggio inglese, resta amaramente deluso, perché l’Arsenal non combina più nulla di utile fino all’intervallo vedendo calare vertiginosamente le possibilità di qualificazione. Nella prima metà di gara si vedono quindi complessivamente più cartellini gialli, ben 9, che occasioni da gol. Nella ripresa, invece, il Bayern decide quantomeno di creare qualche palla gol in più, così Arjen Robben prova a prendere per mano la squadra con qualche discesa sulla fascia e due buone conclusioni parate da Fabianski, oggi preferito a Mannone. Ci provano da lontano anche Mueller e Kroos ma i loro tiri non trovano lo specchio. Wenger prova a dare una svolta al match inserendo Gervinho e Oxlade-Chamberlain. Proprio l’ivoriano, qualche minuto dopo il suo ingresso, sfiora il palo con un tiro da distanza ravvicinata. Quando sembra che la partita si avvii verso una tranquilla conclusione, arriva l’inaspettato 2 a 0 degli inglesi sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Koscielny anticipa di testa Javi Martinez a 5 minuti dalla fine, regalando qualche piccola, falsa speranza ai gunners. Un altro gol sarebbe infatti fatale ai tedeschi e darebbe la qualificazione all’Arsenal. Ma è troppo tardi per tentare l’impresa, poiché il Bayern riesce a tenere lontana dalla propria area la palla e la tiene con precisione fino al benedetto triplice fischio. Non sono buoni i segnali per i tedeschi in vista dei quarti; adesso le otto magnifiche d’Europa conosceranno i propri destini dall’urna di Nyon questo venerdì.

 

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