Sei Nazioni: l’Italia non c’è, la Scozia ci demolisce 34-10

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di Giuliano Corridori

L’Italrugby torna sulla terra. Dopo il successo con la Francia all’Olimpico una settimana fa, si attendevano conferme dagli azzurri nel match con la Scozia, conferme che puntualmente non sono arrivate. I ragazzi di Brunel sono stati travolti 34-10, mai nella storia del Sei Nazioni si era perso con la Scozia con un passivo così pesante. Tutto quello di buono che si era visto nel match dell’Olimpico come d’incanto è sparito, e l’Italia è tornata a commettere i soliti grossolani errori. La Scozia che si giocava la chanche più ghiotta per evitare il cucchiaio di legno ne ha approfittato e per gli azzurri si è fatta notte fonda.

La partita – Gli scozzesi sono partiti subito all’attacco, l’Italia ha retto bene per i primi venti minuti, poi è andata in tilt. Al 25’ il risultato già recitava Scozia 6 Italia 0, frutto di due punizioni trasformate da Laidlat. Al 29’ la pressione dei padroni di casa veniva premiata con la meta di Visser, valorizzata dalla trasformazione dell’infallibile Laidlat. Sul 13-0, arrivavano finalmente i primi tre punti dell’Italia con una punizione di Orquera.  Troppo poco per essere fiduciosi in vista della ripresa, che di fatto si trasformava in un incubo per gli azzurri. Al 3’ Scott trovava un varco nella balbettante difesa Italiana e realizzava la più facile delle mete, poi cinque minuti più tardi un intercetto di Hogg, con l’Italia vicina all’area di meta avversaria, permetteva agli uomini di Johnson di concedere il bis. Brunel a questo punto cambiava la linea mediana, invano. Al 70’ infatti era ancora la formazione scozzese a siglare la meta con una cavalcata solitaria di Lamont, conclusasi con un tuffo in mezzo ai pali.  Solo sul risultato di 34-3, l’Italia metteva in campo un po’ di orgoglio e rendeva meno pesante il passivo, grazie alla meta di Zanni che fissava il risultato sul definitivo 34-10.

Stanchi e poco concentrati gli azzurri hanno pagato a caro prezzo la sbornia dopo la partita con la Francia.  Un calo di tensione inaccettabile per una squadra che ambisce a raggiungere l’olimpo di questa disciplina. L’Italia non può essere quella titubante e impacciata di oggi, ma forse non è ancora quella baldanzosa e audace di una settimana fa. Tra due settimane con il Galles all’Olimpico la prova verità, che forse come spesso capita sta nel mezzo.

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