Pepe Mujica: l’uomo che sta cambiando i paradigmi politici dell’Uruguay

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di Mario Mormile

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Negli ultimi mesi è diventato famoso in rete grazie ad un video su Youtube che riprende un suo discorso durante il Rio+20, la conferenza organizzata dalle Nazioni Unite in Brasile per lo Sviluppo Sostenibile, in tale discorso criticava il moderno modello di sviluppo e l’economia mondiale. Citando anche Seneca, ha ricordato che l’uomo è povero solo se è sempre insoddisfatto e desidera consumare di più, mentre quando si accontenta di quello che ha già, può trovare la strada per raggiungere la felicità.

E come potrebbe essere altrimenti se José Alberto Mujica Cordano questo il suo nome completo, nato a Montevideo il 20 Maggio del 1935, regala il 90% del suo stipendio a chi ne ha più bisogno, è vegetariano e si accontenta di vivere in una modesta casa coloniale nella periferia di Montevideo dove coltiva un po’ di terra in una fattoria e dispone solo di un vecchio maggiolino come auto.

Noto come ex militante dei Tupamaro, i guerriglieri nati per contrastare la dittatura, ha vissuto sulla sua pelle la tortura e il carcere per ben 14 anni, per poi riuscire a dedicarsi alla politica tradizionale con la rinascita della repubblica nel 1985 con il partito Movimiento de Participación Popular, che dopo alcuni anni trovò spazio nel Frente Amplio, la coalizione che raduna tutti i maggiori partiti della sinistra in Uruguay.

Tra le riforme attuate in questi ultimi anni troviamo la lotta al narcotraffico e un progetto per regolamentare l’uso di marijuana, una legge che legalizza l’aborto entro la dodicesima settimana di gravidanza. Poi è arrivata una prevedibile abrogazione della legge per l’amnistia, in vigore dal 1986, che finora non consentiva di giudicare i militari rei di aver commesso crimini efferati durante la dittatura del 1973-1985 di cui è stato vittima.

In termini di politica estera ha fatto notizia la restaurazione di un treno capace di collegare nuovamente il piccolo paese uruguayano con l’Argentina, in un contesto dove le linee ferroviarie non brillano certo per efficienza. Il convoglio decorato con i colori azzurro e bianco che rappresentano entrambi i paesi, reca la scritta “Tren de los Pueblos Libres”, al di là del suo apporto specifico ai trasporti rappresenta simbolicamente la voglia di creare legami e vincoli con i paesi vicini ed instaurare produttive collaborazioni future.

Numerosi gli apprezzamenti e gli attestati di stima espressi da varie parti del Sudamerica, anche per alcuni successi in termini di pari opportunità: come la possibilità del matrimonio tra persone dello stesso sesso e, sempre nel nuovo clima nato dal cambio di registro, l’elezione di Ana Olivera come governatrice del dipartimento della capitale, prima volta per una donna in questo ruolo.

Ovviamente la sua celebrità è rimasta legata al web e agli ambienti di informazione alternativa che lo elogiano a gran voce, ma la sua condotta non è gradita ai politici tradizionali e agli ambienti mainstream che in qualche modo hanno paura del suo messaggio innovativo e lo denigrano definendolo il “presidente povero”. Il suo atteggiamento rischia di aprire la strada ad un modello di vita politica che fa paura ai politici abituati agli stipendi d’oro, sarebbe davvero interessante sapere cosa ne pensano i nostri di politici, statisticamente tra i più pagati al mondo, degli atteggiamenti da decrescita felice di José Alberto “Pepe”Mujica.

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