Metro B1, che passione
di Eloisa De Felice
E mentre Londra ha fatto della sua underground un’immagine di se stessa nel mondo, Roma sembra proprio non riuscire a far decollare il servizio della nuova metro B1. Nella nuova tratta che prende il nome da quella che la genera, ovvero la linea B, malumori tra gli utenti, a causa di ripetuti malfunzionamenti e/o ritardi, sono all’ordine del giorno.
Operativa da meno di un mese, “aperta al pubblico frettolosamente e dopo ripetute e scenografiche inaugurazioni”, l’attacco di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti, ha, persino, già visto l’aggressione di una dipendente Atac. Cittadini inferociti, per un guasto ad un convoglio, che quindi non avrebbe portato a termine la sua corsa, hanno mosso violenza verbale e fisica alla malcapitata che, poi, si è dovuta recare all’ospedale San Camillo per accertamenti. L’assenza, invece, di un operatore addetto agli scambi e al corretto funzionamento di un deviatoio, avrebbe provocato un blocco della tratta, che avrebbe costretto molti dei passeggeri, accalcatisi in banchina, a raggiungere il posto di lavoro a piedi.
Ma non solo malfunzionamenti straordinari. Regime di ordinaria gestione del servizio, assolutamente, inadeguato per i lunghissimi tempi di attesa, rendono non centrato, almeno per ora, il dichiarato obiettivo di Alemanno e della sua giunta di migliorare la mobilità dei cittadini romani. In particolare, per quelli residenti nei quartieri Bologna-Nomentano, Trieste-Africano e Montesacro, ovvero, circa mezzo milione di persone che vivono nel quadrante nord-est della Capitale. Un percorso sotterraneo di 3,9 chilometri, che collega Piazza Bologna con Piazza Conca d’Oro, con tre nuove fermate (Sant’Agnese-Annibaliano, Libia e Conca d’Oro) e la possibilità di trasportare circa 24.000passeggeri l’ora. Questi i numeri della B1, almeno nella mente dell’amministrazione capitolina.
Furibondi ed infuriati i romani, come pure i sindacati. “Una combinazione imbarazzante di scelte progettuali sbagliate e programmazioni organizzative inadeguate” insieme alla “ottusità gestionale e politica” sono “le vere responsabili dei disservizi” sulla metro B1. Così, in una lettera inviata al sindaco Alemanno, all’assessore Aurigemma e ai vertici Atac, i sindacati respingono con forza gli addebiti fatti ai lavoratori per i blocchi e i disservizi sulla nuova linea.
Un terremoto che, visto l’enorme dispendio di danaro pubblico che l’operazione B1 ha comportato, senza contare l’aumento dei biglietti del 50%, che non ha minimamente comportato un miglioramento del servizio pubblico, richiedono un immediato chiarimento nei confronti e nel rispetto dei cittadini e dei pendolari. Senza contare che ormai è giunta l’estate e che Roma è già invasa dalla folla festante dei turisti, che, nonostante la crisi, amano la romanica città. Anch’essi bisognosi di mobilità adeguata alle aspettative.